Troppo facile adesso sparare a zero sui calciatori e il loro ennesimo capriccio. Troppo scontato dire che sono viziati, spocchiosi, superficiali (salvo qualche rara eccezione).
Forse non si sono resi conto, data la loro giovane età, che lo sciopero è una cosa seria. D’altra parte lo sciopero è nella nostra Costituzione, e in pratica anche i nostri giocatori di calcio possono farlo.
Il problema è che questi ragazzi dovrebbero guardarsi un po’ di più in giro e vedere che le cose nel nostro Paese e nel mondo intero non vanno bene. Vergognarsi per essersi rifiutati di pagare una tassa è il minimo che dovrebbero fare, ma è pur vero che la solita logica del potere e del denaro li ha spinti a comportarsi in questo modo. Colpa anche delle società, quindi, poiché hanno iniziato loro – pagando alcuni giocatori (anni fa) con cifre iperboliche – a sconvolgere il mercato del calcio. Poi sono subentrate le televisioni, i diritti d’antenna, i soliti giri d’affari e… e adesso non ne usciamo più.
Non so come andrà a finire questa storia, se neanche la prossima domenica giocheranno, ma consiglierei vivamente ai tifosi che fanno a volte sacrifici per andare allo stadio, di starsene comodamente seduti in poltrona, o portare la famiglia in giro piuttosto che prendere freddo sulle gradinate.
Qualcuno ha detto che il vero motore del calcio sono i tifosi che vanno allo stadio: sono d’accordo. E allora fategli vedere chi siete. Scioperate voi. Forse servirà a poco, tanto le tv trasmetterebbero lo stesso le partite, ma sarebbe un segnale forte.
E poi, cari giocatori, lo sport non dovrebbe essere considerato un lavoro. La vostra carriera non è lunghissima, perciò, più o meno all’età di trenta-trentacinque anni potreste andare a lavorare come tutti. E poiché nel frattempo avrete messo da parte un bel po’ di soldi, potete inventarvi il lavoro che volete, a differenza di chi guadagna 1300 euro al mese, ha una moglie e un paio di figli, le bollette da pagare, il mutuo, le tasse, c’è da fare la spesa, ci sono gli imprevisti, le medicine, i libri, la scuola. Dico io… e voi, con un ingaggio che come minimo parte da 500.000 euro all’anno non volete pagare quella famosa tassa?
A zappare! Come ha detto una signora tifosa intervistata in tv.
Stavolta vi siete fatti davvero un autogol, e la gente non dimenticherà.
Che dire Carlo? Siamo nelle mani del nulla!
p.p.s: contrordine!! Il contributo di solidarietà ci sta. Ma domani potrebbero ripensarci e dopodomani reintrodurlo…. questi so folli!!! Ciao!!!
p.s.: ed oggi, sappiamo che la nostra è stata solamente una “discussione accademica”! I “signori”, quelli veri, non subiranno alcun prelievo “solidale”!!
Ciao Sergio e buona serata.
Ciao Sergio e buona serata. Non seguo il calcio perché fin da “piccolo” mi resi conto che era una “vergogna” non solo considerare “idoli” di cui seguire gesta ed imitare, coloro che per 1 ora e mezza correvano dietro una palla, magari correvano anche bene, ma sempre di palla e di corsa si trattava mentre altri sport, molto più “sani” e belli da vedere, sempre secondo il mio metro di giudizio, erano sconosciuti alla gran massa. Quel “correre”, inoltre, fruttava troppo mentre altri atleti, erano trattati come i “poveri” dello sport.
Oggi, su questa storia del “contributo di solidarietà”, assistiamo a scene che definire disgustose, mi pare già un complimento. Gente, peraltro, che usa definirsi del “ceto medio” quando poi ci sono persone che, come tu ricordi, campano con molto ma molto meno!
Se loro sono il ceto medio, allora io con 1400 euro al mese (e mi sento pure fortunato) che sono? Un miserabile?
Scene ancora più disgustose non solo perché epresse in un momento in cui siamo tutti sull’orlo di un burrone senza fondo ma anche perché, se vai a vedere bene la realtà di questo “prelievo”, ti rendi conto di quanti “spiccioli” dovrebbero sborsare, a fronte di padri di famiglia con stipendi bloccati fino al 2014 (gli statali) o di redditi con i quali si e no arrivi alla seconda settimana del mese… dopo di che, buio!!
Come ho espresso in qualche altro blog, il contributo del 5 e 10 % essendo considerato un contributo e non una tassa, sarà deducibile dalle imposte dell’anno successivo. Questo, significa che il primo prelievo del 5% si ridurrà, effettivamente, ad un 3-3,5% mentre la soglia del 10% realmente sarà un 6 – 7%. Per i redditi superiori ai 150mila euro, inoltre, ci sarà un ulteriore “tetto massimo” in modo che il prelievo fiscale non possa in alcun modo superare il 48% del reddito.
Se, infine, calcoli che pagheranno sulle somme eccedenti i 90 e 150mila euro (quindi, non su tutto) ti rendi conto di quanto dovrà dissanguarsi, uno che guadagna, mediamente, dai 4500 agli 8000 ero netti al mese!
Su Repubblica online hanno messo un “calcolatore” per verificare, sulla base del reddito lordo, quando dovrà pagare gente di cui sopra. Deducendo anche il deducibile…. è una vergogna!