CRISI

Il vocabolario ci spiega così la parola “crisi”: fase della vita individuale o collettiva, particolarmente difficile da superare e suscettibile di sviluppi più o meno gravi da superare. Crisi economica (in azione), crisi di governo (frequente), crisi di coppia (all’ordine del giorno), crisi di nervi (che dire?), crisi di coscienza (frequente). Siamo circondati dalle varie crisi, spesso impotenti di fronte ad alcune, più propensi a combatterne altre. In ogni caso siamo sempre faccia a faccia con una fase particolarmente difficile da affrontare. Oggi ci sta schiacciando particolarmente quella economica, e la cosa che maggiormente mi disturba è quella di vedere – in molti servizi delle varie reti tv – questi anziani scaricati da questo allegorico carro della vita, come zavorra. Lo so, non ci sono solo gli anziani in condizioni di disagio, ma oggi mi va di parlare di loro, per una semplice ragione: che i vecchi, spesso, sono soli. Una giovane coppia, che non arriva a fine mese, ha in mano la gioventù, la forza, la possibilità di esternare con il compagno la propria sofferenza, e trovare in esso un po’ di conforto. Il vecchio no. Il vecchio ha dato il suo contributo alla società, ora è stanco, spossato, forse non ha più la moglie accanto, forse morta, forse mai avuta. Non serve più. La vita lo relega nei bassifondi, là dove basta un piccolo starnuto per far venir fame, insaziabile, alla morte liberatrice. Al vecchio operaio si danno quattrocento euro di pensione. Al vecchio si danno i nipoti fino a che regge. Al vecchio si dice che non può rimanere in famiglia perché sai… la tua salute precaria… noi si lavora… come si fa?… forse in un centro anziani avresti tanti amici. Il vecchio è utile solo quando è giovane, è ovvio. È vero, c’è anche il vecchio rompicoglioni, quello dispotico, nevrotico, affetto da un morbo, sulla sedia a rotelle, smemorato, inaffidabile. Ma sì, diamogli un bel calcio nel culo, tanto a che servono! Vedo una vecchietta che piange con dignità di fronte ad una telecamera, piange una rabbia che non sfocia mai, rassegnata con i suoi trecento euro al mese, con un figlio che non va mai a trovarla e una figlia troppo indaffarata per andarla a trovare ogni giorno. Va be’, diamo un calcio nel culo anche a lei. Ha fatto la sua vita, che vuole di più? Oggi i giovani devono correre, non possono voltarsi indietro, se qualcuno cade… cazzi suoi! Tanto eri troppo vecchio per seguirci, e i vecchi che non riescono a tenere il passo… giù, dal carro. I Governi, nella loro proverbiale atavica immobilità, abbassano lo sguardo, scuotono la testa, dispiaciuti di fronte a questi vecchi che vanno a racimolare avanzi di frutta ai mercati in tarda mattinata, quando ormai i giochi sono fatti. Forse questi Governi sono dispiaciuti davvero, ma possibile che non ci sia soluzione? Crisi. Mi è venuta una crisi di nervi perché non avrò mai una risposta. Sto invecchiando… e forse anche i miei figli mi daranno un calcio nel culo. Lo ammetto: con tutti i miei errori commessi nella mia vita, non credo di meritarmelo.

CRISIultima modifica: 2008-10-14T11:41:00+02:00da sergio0591
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Commenti

CRISI — 36 commenti

  1. Sto scoprendo ora questo blog, grazie al commento da te lasciato sul mio. Ho letto il post “crisi” e concordo con molti dei commenti già lasciati. Se qua non ci fermiamo un attimo a “pensare”… credo proprio che stravolgeremo irrimediabilmente questa nostra società. Il post che tu hai commentato “dalle code al clic” ha proprio questo scopo… anche se io ce l’ho in particolar modo con quelli che sparano a zero sugli “impiegati”. Qua vanno tutti di corsa e non pensano più al significato profondo delle cose che ci circondano. Si fermano alla superfice… quella che spesso, tuttavia, li infastidisce. E perdono di vista il problema vero. E, soprattutto, la causa del problema. Spero di averti ancora come commentatore nel mio blog perchè pubblicherò ancora tre post (uno oggi) su questa storia “dalle code al clic” e poi tirerò le conclusioni che, credo, faranno… arrabbiare molti!

    Ciao Carlo

  2. Caro Sergio, visto l’andamento mondiale mi sa’ che stavolta un bel calcio nel c…. lo prendiamo proprio tutti indistintamente
    Un saluto

  3. Dico che se abbandoniamo la speranza, non c’è storia. Gli arresti fanno sperare che s’inizi a fare un po’ di pulizia, ma mi auguro che questi delinquenti non siano come la gramigna: più la strappi più ricresce.

  4. Ciao Sergio, grazie della tua visita! Lo stato dici tu dovrebbe provvedere a certe istanze dei cittadini. Ma ti risulta che finora l’abbia fatto fino in fondo? Lascio la domanda in sospeso con molti sottintesi. Corinina

  5. E a me viene da chiedere e quando i figli crescono? non c’è più la terra da coltivare, il pomodoro per la conserva, tanti nipotini da accudire, famiglia grandi che si uniscono alle feste. Io ho solo un figlio di 16 anni, che tra due anni magari si traferirà per studiare. La vera malattia del secolo è la solitudine. Ci chiudiamo in casa a guardare la televisione è questo il massimo della vita? Ciao e grazie sempre per i tuoi commenti

  6. Ciao Sergio. Complimenti il libro mi è piaciuto. E’ proprio il mio genere, quando non dai tutto per scontato a ogni pagina ti immagini un finale diverso. Certo due o tre cose le ho azzeccate lo stesso. 😉 E’ valsa la pena aspettare.
    Ti auguro una buona settimana.

  7. hola sergio!grazie per avere visitato il mio blog,ho letto velocemente il tuo ultimo post,qui in nepal e’ molto lenta la connessione.prometto di dedicare piu tempo la prossima volta!….e per la fiorentina siamo tutti d’accordo..non si tocca!!!

  8. Ciao Sergio, speriamo che la parola crisi diventi un punto per ripartire e non una scusa per compiangersi degli sbagli fatti senza porvi i giusti rimedi
    Buon fine settimana

  9. weeeeee ciao sergio e ce lo daranno ogno volta che non gli serviremo ogni volta che chederemo ogni volta quando… va a sapere buon week end

  10. L’anima…o cos’e’eeeeeeeeeeeee!
    io voglio
    tu vuoi
    egli vuole
    noi vogliamo
    voi volete
    essi vogliono
    ciao
    buona giornata

  11. Più poveri di soldi, ma più ricchi interiormente, dice Michele. Sembra una frase retorica, ma in realtà è una semplice frase sulla quale dovremmo riflettere. Il problema è che forse più diventi povero più ti incattivisci e meno voglia hai per dedicarti all’anima. No?

  12. Ciao Sergio,

    Ci sarebbe da dirne su questo post…leggendolo mi trovo in gran parte d’accordo ma voglio rovesciare il discorso legandolo alla parola crisi. Il tuo quadro e’ il quadro in un periodo che, almeno dal punto di vista economico, non e’ un periodo di crisi. La solitudine degli anziani, il poco tempo per stare con i bambini sono il frutto del nostro eccessivo lavoro, la nostra mania di dover guadagnare, perche’ il microonde la lavastoviglie, il SUV la vacanza da sogno d’estate sono diventate necessita’ certamente molto piu’ importanti dei rapporti umani.E allora, anche se da un lato ho paura per le fascie piu’ deboli perche’ soffrono gia’ ora, pero’ da una parte ben venga la crisi (sempre quella economica), sperando che siamo un po’ piu’ poveri di beni ma magari piu’ ricchi interiormente e nello stare insieme con gli altri ritrovando luoghi e tempi piu’ consoni all’essere umano ripartendo con un mondo piu’ sostenibile e piu’ solidale…. Speriamo che almeno questo periodo serva a questo

    Buona notte
    Ciao
    Michele

  13. non e’ una questione di sbagli
    tutti possono sbagliare, sfido a non trovare figli che non hanno dei rimproveri o delle colpe (anche giuste) da recriminare ai genitori.
    Il problema e’ un altro…
    riuscire a dire ” ti voglio bene, abbiamo bisogno l’uno dell’altro, parliamo…”
    aprire il cuore, ascoltare e…non prendersi troppo sul serio…
    comprendere e accogliere, prendersi per mano
    e non vedere mai chi ti ha generato come un essere infallibile, ma come un uomo, debole, vulnerabile, insicuro.
    non dovrebbe essere cosi’ difficile, dire ti voglio bene.
    buona serata

  14. Se ci sono piu badanti che figli che badano ci sarebbe da chiedersi perche?..dove si e’sbagliato..io un calcio nel culo a mio padre o mia madre non lo darei mai!e son certa che nemmeno i tuoi figli lo farebbero verso te.Buon week Sergio.

  15. hai mai pensato che sei solo? solo al mondo, malgrado il mondo ti illuda del contrario. ti verrà da ridere, quando focalizzerai la cosa con grande attenzione. è un destino di merda, il nostro. ma per quato faccia schifo,siamo fortunati. c’è chi non ha neppure un destino.
    scusa la durezza, sono fatta così. il piacere di conoscerti è tutto mio, fidati.

  16. Grazie per i complimenti sul mio libro, Sandra. In quanto a Anabel… be’, ci sono delle cose interessanti nel blog.

  17. Ps. ho visto che hai visitato il blog della mia amica Anabel, lei era partita il 2 di marzo per un viaggio dal quale vedi il diario dettagliato sul suo blog. Lei viene da Cuba ma vive in italia da un pò di anni, è la mia amica reale (non solo di blog) e mi ha fatto molto piacere che hai visitato il suo blog
    Sandra

  18. Ciao Sergio,
    io ho noleggiato il libro in biblioteca e a essere sincera sono contenta di non averlo comprato. Secondo me non vale la pena, l’argomento ciononstante la sua attualità è un pò logorato ormai, i personaggi sono troppo colorati, scusami ma uno con la mamma venezuelana che poi sposa una russa e insieme hanno una figlia bellissima…..mi dà un pò troppo da soap opera, come già ho scritto.
    Poi nel libro ci sono alcuni errori di stampa, insomma….non si può paragonare con il tuo di libro, avrete pur entrambi dei editori piccoli ma il contenuto non tiene il confronto.
    saluti
    Sandra

  19. Così come si accettano, le malattie i lutti, accetteremo anche la nostra vecchiaia. Mia suocera non ha mai saputo neanche fare lla spesa quando è morto il marito non voleva saperne di restare sola, adesso si è dovuta adattare e nonostante ci siano cinque figli e tanti nipoti che tutti i giorni le girano per casa, quando la chiamo al telefono piange perchè si sente sola.
    Così è e così sarà anche se tu avrai fatto l’impossibile per tutti alla fine diventeremo un peso e allora meglio soli per non dare fastidio a nessuno. Vuol dire che leggeremo qualche bel libro.
    Sono arrivata a pag. 60 del tuo, fino adesso mi intriga.
    Ciao

  20. BRAVA Stefania, hai fatto emergere un discorso importantissimo!
    Oggi gli affetti non esistono più, i nonni sono considerati palle al piede (un po’ come i poveri cani abbandonati sulle autostrade quando quelle bestie di padroni devono andare uin vacanza!) soltanto perchè hanno qualche vuoto di memoria o bisogno di aiuto… ma dico, dove siamo andati a finire? Ma davvero siamo così stupidi da pensare soltanto alle cavolate, tipo la scalata in azienda, la nuova borsa di Prada o il viaggio alle Maldive?
    Bisognerebbe ricordarsi che quel VECCHIO, spesso chiamato così con disprezzo, è sta la persona che ti ha permesso di venire al mondo, ti ha curato quando stavi male e non si è tirato indietro quando avevi bisogno di lui… ma forse per qualcuno questo è poco. E se non è stato sempre presente è comunque una persona a te cara.
    Non accetto in nessun caso le persone che per giustificarsi di aver buttato i genitori all’ospizio dicono : “Sai, ma io lavoro, non mi posso licenziare per il vecchietto”. No, non serve licenziarsi… scusate la rabbia, ma quando vedo questi anziani lasciati soli a se stessi mi vengono i lucciconi e penso a quanto sia stato fortunato mio nonno… un abbraccio a tutti!

  21. Hai ragione Sergio, è una vergogna che nessuno tutela chi una volta ha tenuto su il paese. Invece di diventare moderni abbiamo qui una situazione simile al medioevo, dove l’uomo anziano non aveva ne diritti ne tutela e dove doveva lavorare fino a morire per sopravivere. Ho visto il film Sicko di Michael Moore, dove fa vedere un America terribile, anziani che ancora a 85 anni scaricano merce. Mi vergogno per i politici ma ancora di più mi vergogno per tutti questi figli e figlie che dopo che i loro genitori li hanno dato tutto si lavano le mani dalla responsabilità.
    Sandra

  22. Ciao,ho letto post irresistibili ,ma tutto sommato ,mi sembra che la maggior parte concordi con il rispetto dovuto ai nostri vecchi.Quanto all’abbandono ,è un problema di finanze credo e di egoismo poi.Corinina

  23. Ho da poco vissuto l’esperienza di dover gestire un vecchio malato e sono soddisfatto di aver agito secondo la mia etica e ad essere riuscito a far morire mio padre in casa sua e per quanto possibile serenamente. E’ stato difficoltoso, e forse mi si riproporra’ tra non molti anni. Sono comunque soddisfatto e spero di avere dato un piccolo esempio di comportamento a quanti mi conoscono che possa sortire un modo piu’ giusto di gestire questa ricchezza che sono i nostri vecchi.
    saluti “billiconedi”

  24. Prima rispondo a Pony, con il quale stavo parlando di un suo post. E’ inutile nascondersi, Pony, a volte la verità fa paura. In quanto a noi, cioè i vecchi, hai ragione Stefania… ci sono più badanti che figli che badano.

  25. I vecchi…anche noi diventeremo vecchi…speriamo!
    Frequentando tante case di vecchi, spesso mi domando come mai oggi esistono solo le badanti, e questi, forse sono i piu’ fortunati…e’ vero lavoriamo tutti, andiamo di corsa…
    spesso mi chiedo: quel genitore che ha fatto tanti sacrifici (e prima ne facevano!) come si sente quando vede che il figlio va a trovarlo una volta a settimana? Le nuore sono inesistenti…prima…sbaglio o lo facevano anche solo per una questione di rispetto?
    Hanno un mondo i vecchi da raccontare, tanta saggezza, se ti metti in ascolto ti accorgi di quanta calma ti possono regalare, a volte ti regalano delle belle chiavi di lettura…
    ma non c’è tempo, si corre, corriamo…ma dove si corre?
    Penso che queste crisi affettive derivino da mancanza d’umanità, appiattimento dei sentimenti, da non aver più voglia di regalare un sorriso.
    Ci sono sbagli che i vecchi possono aver fatto da giovani, ma la parola dovrebbe servire a questo…a comprendere…altrimenti cosa distingue l’UOMO dalla bestia?
    Avete mai parlato con i vecchi di sesso? é esilarante…cadono i tabù ad una certa età.
    Ciao buona serata.

  26. Dico che è vero. Ma la nostra Cultura – che non ha certo nel Dna neanche un frammento di quello tibetano – prevede l’abbandono, il sotterrare il passato. E invece se conosci bene il passato costruisci sempre un buon futuro.

  27. I vecchi di oggi non sono più i saggi del tempo dei Greci che frequentavano la Bulè o i seniores dei Romani che dettavano leggi nel Senato .Sono visti come ruderi,Rusteghi dice Goldoni,ma con tanta simpatia. Purtroppo neppure quella è rimasta .Ma se prendessero a raccontare le loro traversie, nell’italia che va alla deriva, forse diventerebbero la Bocca della Verità e qualcuno li prenderebbe sul serio. Che ne dici? Corinina