Caro Babbo Natale…

Auguri Natale.gif

Questo disegno del mio amico fumettista Luciano Bernasconi mi dà lo spunto per una letterina.

Caro Babbo Natale…

No, è troppo scontato iniziare così. E poi perché caro? Caro lo dico a un mio amico, a qualcuno che mi sta a cuore.

Bene, allora iniziamo con… Babbo Natale!

Brutto così. Forse meglio iniziare con un semplice “caro Natale”. Natale? No, Natale è anche un nome proprio, c’è pure il mio macellaio che si chiama così.

E allora… Babbo! Macché babbo! Di babbo ce n’ho uno solo! Mmh… sarà vero?

Via su, torniamo al vecchio “caro babbo Natale” e non se ne parla più.

Caro Babbo Natale, sei diventato un personaggio famoso da tempo immemore, così famoso che ormai tutti non possono fare a meno di te.

Il bello è che sei diventato famoso e lavori un giorno all’anno. Durante gli altri 364 giorni non fai una sega dalla mattina alla sera, abbeverando le tue renne e al massimo dando loro un po’ di mangime! È bene dirlo! È bene dirlo perché tutti gli altri lavorano quasi tutto l’anno e non sono neanche famosi. Vedi com’è ingiusto il mondo?

E poi parliamoci chiaro, già le tue origini sono discordanti; pare che il tuo nome derivi da un personaggio storico, un vescovo, un certo San Nicola di Mira, turco. Mah! E questo vescovo, per far sì che tutti conoscessero il cristianesimo, mandava i suoi parroci vestiti con abiti rossi e simili a quelli vescovili nelle case per portare la parola di Dio. E ci andavano con un sacco pieno di regali per i bambini. Brutti ruffiani!

Il bello è che anche loro avevano una slitta, che però, contrariamente a te che ti sei modernizzato con le renne, era trainata da dei cani.

Poi, la leggenda di San Nicola ha dato spunto agli olandesi per fare una grande festa, dal cui nome è derivato l’altro che hai tu: Santa Claus.

Deciditi… come ti dobbiamo chiamare? Così ci confondi, confondi i bambini, confondi i vecchi, confondi chi è indeciso.

E poi, scusa… ma dov’è che abiti? Gli americani dicono che abiti al Polo Nord, i canadesi che abiti nel nord del loro paese, i finlandesi in Lapponia, i norvegesi a Drobak – dove sembra tu abbia addirittura il tuo ufficio postale –, alcuni dicono in Svezia, altri in Groenlandia.

Vedi? Non te l’aspettavi tutte queste informazioni su di te, eh? Ma sai, è stato facile, oggi con… Wikipedia si sa tutto.

Hai troppe case, Babbo Natale, e non paghi nemmeno l’ici. Tu sei uno di quelli che si fa grande perché ci porti un po’ di regali, ma in realtà i bambini, quelli piccoli, non sanno ancora che i regali li paghiamo noi. E che regali! Ormai non basta più un libro di fiabe, un maglioncino di lana o una bambola di pezza: oggi ci vuole la play-station, il computer, il cellulare ultima generazione. Eh, sì, perché i bambini non sono più quelli di una volta, sono cambiati anche loro, sono più svegli, magari più intelligenti no, ma più svegli e pretenziosi sì. E glielo abbiamo insegnato noi a pretendere, perché ormai la parola “no” pare non esista più nel vocabolario di noi genitori. Ma così va il mondo.

Cosa posso chiederti quest’anno che non sia retorico e scontato?

Lo scorso anno, tanto per non uscire dalla retorica, ti avevo chiesto… la pace nel mondo, niente più guerre, un po’ di… solidarietà per Berlusconi, ti avevo detto di proteggere i bambini dal freddo, dalla fame e dalle malattie, una pensione… più sostanziosa per i parlamentari, un po’ di coraggio per Bersani, una faccia nuova per Gasparri, un paio di labbra vere per la Santanché, una bandiera rossa per D’Alema, una bella donna come quella disegnata, un po’ di felicità e soldi per me. E di riavere mia figlia. E tu non hai fatto niente di tutto questo. E neanche gli altri anni mi hai ascoltato.

E allora cosa ti chiedo quest’anno se poi non mi ascolti e dopo qualche ora ritorni in Lapponia… no, a Drobak… no, in Groenlandia… no… insomma, torna un po’ dove ti pare! Eh? Cosa posso chiederti?

Sì, una cosa ce l’avrei.

Un po’ di rispetto. Sì, solo un po’ di rispetto, perché la tua apparizione fugace non basta, non si può essere buoni solo una volta l’anno, non si può fare una tregua di guerra solo in quelle ore alzando il calice da una trincea e mostrarlo al nemico che mostra la sua di coppa e si chiede… ma perché devo ammazzare quello là che mi fa un brindisi?

Rispetto. Perché se tu fossi qui tutti i giorni, forse la gente sarebbe migliore, capirebbe che questo spirito natalizio imbiancato dalla neve e alleggerito dalle note di Jingle Bell dovrebbe essere eterno, indistruttibile.

Se ci lasci soli per 364 giorni, la gente, l’indomani, già a Santo Stefano, non sa più neanche chi sei, perché tu hai già preso la tua slitta, volando alto, lassù verso le stelle, guardando di sotto e sussurrando… “vi voglio bene, ma vi vado in…”

Va bene, va bene, noi abbiamo bisogno di rispetto, e in fondo un po’ te ne freghi.

Ma il problema è che, nonostante ti vediamo una sola volta l’anno, nonostante i rimproveri che ti abbia fatto, nonostante ci abbandoni sempre al nostro destino, non posso non ammettere di volerti bene. Chissà, forse è un trauma infantile, ma non posso smettere di sperare, come ogni anno, che ascolti le mie richieste e che un giorno le accoglierai davvero. Ed è per questo che non posso fare a meno di dire… grazie lo stesso Babbo Natale, se non ci sei riuscito, ci riuscirai la prossima volta.

 

Caro Babbo Natale…ultima modifica: 2010-12-23T12:22:00+01:00da sergio0591
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Commenti

Caro Babbo Natale… — 18 commenti

  1. Ciao Sergio,arrivo da te sulla slitta che Babbo Natale ha lasciato,con noncuranza,per prendere un aereo supersonico e molto più confortevole.E non essendo pratica di renne ci arrivo in ritardo.Bellissima la tua lettera.Già,il nostro magico Babbo ci lascia soli per 364 giorni,sono tanti,e molti di noi non sanno più come e cosa fare,senza un aiutino.Andiamo in panico,vorremmo,forse potremmo,ma ..e poi sarà giusto? e gli altri cosa direbbero? non lo ha detto neanche la televisione!.Così passano i giorni,fra lamentele,le solite,borbottii ed indecisioni.Poi con le prime luminarie e gli scintillii di carta stagnola del prossimo Natale ci illuminiamo anche noi,magari a intermittenza,solite palle, ci metteremo ad aspettare che arrivi presto,il nostro Babbo Natale,consumeremo chili di auguri a buon prezzo,pacchi di promesse,farermo qualche visita ai vecchietti,(ma da me quando vengono?sono vecchietta anch’io,che diamine!),produrremo un po di R.S.U. in più fra carta cartoni vari plastica,vetro.Poi ,spente le luci,torneremo ai nostri 364 giorni di vita orfana,insicura.
    Scusami per lo spazio che ho rubato,per essere la prima volta.Ti lascio anche gli auguri,last minute,ma non scontati.Almeno uno dei tuoi desideri possa avverarsi,con il tuo aiuto.Ciao

  2. BUON ANNO SERGIO !!!
    SPERO CHE IL 2011 ABBIA LETTO LA TUA LETTERINA E CI PORTI UN MONDO MIGLIORE
    A TE AUGURO DI REALIZZARE OGNI PENSIERO E OGNI DESIDERIO CHE HAI NEL CUORE
    :-)))
    AUGURI INFINITI
    dif

  3. 🙂 spero ti esaudisca tutti i desideri tranne uno 🙂
    carino il tuo atto d’accusa al caro vecchio babbo, ma dai è una figura certamente nata dal consumismo, che però ci permette di illuderci un pochetto sul possibile avverarsi dei nostri sogni. E per una volta all’anno, un giorno all’anno, tanto male non può fare.
    Un abbraccio

  4. …credo sia la parte bambina che c’è dentro ognuno di noi ….
    visto che il Natale è ormai andato ,ti auguro tutto il meglio per il nuovo anno .
    ciao sergio …

  5. Caro Babbo Natale, quest’anno non ti chiederò i doni ormai inflazionati di pace e di serenità perché già altre volte li ho chiesti ma neanche tu, evidentemente, riesci a reperirli. No. Quest’anno ho un desiderio molto più materiale, anzi, materialista, e tutto al femminile dal momento che anch’io sono una donna. Desidererei un anello. Sì, hai capito bene, ma l’anello che desidero non è un anellino di carta stagnola, quella che avanza dal torrone, bensì molto di più. Si tratta di una fedina a tre strati di pietre, uno di brillanti, uno di rubini e uno di smeraldi che ricordano tanto il tricolore della nostra amatissima e unitissima Patria e che infatti ho visto luccicare – quale gentile omaggio di un Cvaliere alle belle Signore del Palazzo – al ditino delle Onorevoli Parlamentaresse che l’hanno sfoggiato in tv per la gioia dei nostri occhi domestici. Lo so per certo, si tratta di un regalo di valore perché ho sentito dire che vale almeno 1.400 euro, ma so anche che 1.400 euro, per un Cavaliere, sono nulla soprattutto quando si tratta di omaggiare la femminea beltà. Devo chiederlo in dono perché 1.400 euro sono l’intero equivalente del mio stipendio mensile, e tu saprai meglio di me che questo sarà un Natale di magro, vale a dire con pochi soldini da spendere. Non posso donarmi un anello da 1400 euro quando devo dare la priorità a cose meno effimere accontentandomi di vivacchiare. Per questo motivo un gioiello rappresenterebbe un gradito regalo, tanto più che anelli di questo valore non me li hanno regalati mai, neppure i miei fidanzati. Caro Babbo Natale, la sera della vigilia, allo scoccare della mezzanotte, ti aspetterò alzata, spiando nel buio casomai riuscissi a vederti. E ti lascerò una fettina di panettone accanto all’albero perché so che vieni dal freddo e dal gelo. Sono certa che se lo chiederai, quel gentile Cavaliere non lo donerà soltanto a me, bensì a tutte “le signore italiane a 1400 euro al mese” che non possono permetterselo! E il giorno 25 saremo tutte felici e contente perché sfoggeremo un anello rosso come l’amore, bianco come la fede e verde come la speranza che presto cambi qualcosa per la genteperbene di questo nostro Paese.

  6. Grazie Stefania, hai scritto cose giuste e divertenti. Grazie anche a te, Elda. E a te, Tina, ma alla tua domanda forse non so o non viglio rispondere. Mi rattrista pensarlo.

  7. Ciao Sergio, sono ancora in tempo per farti gli auguri di buone feste?

    La tua lettera l’ho trovata un incanto, lo sguardo nel presente e la comparazione con l’ieri, la domanda che ci si pone:

    Quando lo spirito del periodo è stato coperto del tutto dai vari “consigli per gli acquisti”?

    Buona serata di Natale Segio ;-))
    Tina

  8. ciao sergio
    gran bella letterina, spero con il cuore che “babbo natale” la legga e mediti
    ^__^
    Buon natale a te e famiglia, ti auguro felice e pieno di tenerezza
    un abbraccio
    elda

  9. Stupido è chi pensa di perpetrare nel tempo il passato, di rivivere certi contesti o emozioni…
    A l’uomo è dato di vivere del presente, guardarsi indietro, volere fermare il tempo è da idioti
    la vita se vissuta… ogni giorno disillude ed è lì che viene il bello, riuscire a trovare la gioia, la speranza con un sangue un pò amarognolo, ma non amaro, amarognolo…
    Forse mi prenderai per matta
    la vita ha il sapore e l’odore della mandorla
    il profumo inebria
    il sapore croccante, oleoso…
    scivola sulla lingua e sul palato
    avvolge i sensi…
    ti appaga
    ma
    zacchete!
    Ogni tanto “ne becchi” una amara, ma così amara che più amara non si può
    però
    non smetti di mangiare mandorle!
    Io adoro le mandorle… ricche di vitamina E, fanno bene alla pelle, alle unghie e ai capelli.
    sono l’alimento prediletto degli scrittori, lo lessi da qualche parte.
    bacetto

  10. Grazie per gli auguri dif, passerò da te. E grazie anche a te Stefania, anche se la magia si è affievolita da tempo…

  11. Povero il mio Babbo Natale come me lo hai strapazzato…
    Sarebbe bello se lui potesse ascoltarci e risolvere tante delle nostre palle!

    Un dono ce lo fa… continuare a sentire dentro di noi anche un solo pizzico di “quella magia”…

    auguri Sergio

  12. ciao sergio, hai ragione natale non deve durare un giorno…troppo comodo…
    :-)))
    ti faccio infiniti auguri di giorni di serena letizia

    BUON NATALE

    dif