La realtà non è altro che un sogno.
Lo diceva sempre Guglielmo, uno che è vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. O meglio, più che a cavallo sarebbe meglio dire a piedi, visto che lontano nel tempo suonava la tromba nei Bersaglieri. Era mio nonno, l’unico che non ho conosciuto, perché lui è morto quando mio padre aveva solo quattordici anni. Fu catturato dal nemico e messo in galera, con una sola opzione: la morte per fucilazione. Poi, chissà per quali motivi a me sconosciuti, pare fosse stato rilasciato, ma morì qualche mese dopo per una strana malattia. Mio padre mi raccontava di lui quelle poche cose che si ricordava, e uno dei pregi di mio nonno – a detta del figlio – sembra fosse la saggezza, una saggezza mai evolutasi a causa della morte prematura. Ogni tanto Guglielmo, a tavola o quando la famiglia era riunita la sera alla luce di qualche candela, elargiva qualche buon consiglio o regalava pillole di saggezza. Una era che diceva sempre che la realtà è un sogno. Io, che forse non sono saggio come lui, avrei detto che forse è il sogno che spesso assomiglia alla realtà, invece, a conti fatti, aveva ragione lui. Sì, è meglio pensarla così, perché in un mondo di merda come quello attuale – fatta eccezione per qualche caso di bontà, di altruismo, ecc. – è difficile credere che siano una realtà le ingiustizie sociali e politiche, gli stupri, i cinesi che immettono sul mercato ogni genere di schifezza, Bossi che vuole Miss Padania, Berlusconi che è sempre indagato e in galera non ci va mai, Stalin che proibiva di vedere i film americani quando lui se li faceva proiettare in una saletta privata, le donne col burqa, i ragazzi che rovinano i muri e le statue con le bombolette di vernice, il marito che ammazza la moglie, la moglie che ammazza il marito, i figli che ammazzano i genitori, le ragazze che si prostituiscono per una ricarica telefonica, i motorini smarmittati, i ragazzi che sull’autobus non cedono mai il posto quando sale un anziano. Potrei andare avanti all’infinito, ma non ho né voglia né tempo. E per fortuna che tutto questo è solo un sogno, altrimenti sarebbe davvero dura sopravvivere in questa pattumiera sospesa nell’Universo.
Onestamente non credo al “si stava meglio quando si stava peggio”, questa societa’ ha solamente pregi e difetti diversi rispetto a quelle che l’hanno preceduta, tutto qua 🙂
La vita e’ un sogno perche’ come i sogni prima o poi termina. Salvo che da un sogno ci si risveglia, dalla vita… chissa’! :-/
nonno Guglielmo era un ganzo!
la realtà è alla fine quella che ci vogliamo raccontare…
quella che mettiamo al primo posto nella scala del nostro sentire…
a volte penso di essere scema…
gioisco di tante cose
piccole cose
e piango solo per un amico, o un caro che ci lascia
il resto è il sogno
quello che ognuno proietta in questo piccolo pezzo di terra datoci in prestito
forse ci dimentichiamo che non tutto è rapportabile all’eterno!
le ingiustizie ci sono come ci sono sempre state
anche molto più grandi di oggi
l’imbarbarimenti di ogni periodo civile
Grazie a Guglielmo ho fatto una bella riflessione
la vita è troppo breve per non farla essere un sogno… e lui forse lo percepiva!
Grazie Sergio per la conoscenza del tuo nonno
bacino
Ciao Sergio, un tale senso di sconforto prende spesso anche me. Per non abbattermi mi rifugio nella bellezza: di un libro, di un quadro, di un’anima. E spero, sogno che l’altra realtà (quella incomprensibile) svanisca.
Un abbraccio.
Hai ragione Sergio oggi purtroppo le brutture che ci circondano sono parecchie… ma per fortuna basta solo una cosa bella che ci fa aprire nuovamente il cuore e ci dona di nuovo la gioia di vivere…
Un abbraccio e buon inizio settimana!
Ciao Sergio (è tanto che non ti vedo…),
siccome Guglielmo era anche mio nonno e io sono più “saggia” di te, bè ti dico che la realtà è davvero realtà e i sogni sono solo proiezioni di come vorremmo che fosse la vita.
Sbaglio o sei un po’ sull’inc…to?
Hai ragione, viviamo in una pattumiera sospesa nell’Universo, ma se ci guardiamo intorno, ci sono ancora tante cose meravigliose da salvare e non tutte fanno parte del mucchio di immondizia che ci sta soffocando.
Ciao, buona domenica!
P.S.: MA… STASERA COSA SI MANGIA? :-))))))
Giornata nera?
Scommetto che nonno Guglielmo disapprova!
E poi perché parlare male dei film americani? Io me li guardavo sempre, e come Stalin li disapprovavo :-))
Tutti, dagli anni 40 in poi. Persino i musical americani con ginger rogers e fred astaire.
Un salutone, … stanotte si sogna alla grande!
buona domenica
Ciao Sergio,
grazie del tuo passaggio e ti auguro una bellissima settimana.
don luciano
Semplicemente fantastico!