Trito e ritrito

 

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Si parla tutti di amore, tutti, anche chi non riesce a dedicare un po’ di tempo a se stesso, anche chi non riesce a fissarlo con parole scritte, anche chi non ama. E parlare di amore suona un po’ retorico, ha un sapore di luoghi comuni e di pensieri triti e ritriti. Eppure tutti parlano d’amore. Soprattutto di bisogno d’amore. Ecco, forse il concetto è proprio questo: bisogno di essere amati piuttosto che di amare. Si cerca la persona che ci voglia bene, che ci faccia star bene. E noi? Noi che facciamo? Ci lasciamo amare spesso senza considerare il bisogno dell’altro, anche perché essere amati è più facile che amare. E non solo in una coppia, ma nei rapporti tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, tra amici. Amori diversi, di intensità diversa, al centro dei quali in ogni caso c’è il battito del cuore, le pulsazioni delle vene. Difficile amare nella coppia, complicato, a volte stressante, faticoso. Basterebbe qualche piccolo trucco, uno dei quali è il più semplice del mondo: dare se stessi. Già, ma come fidarsi della persona che ti sta accanto? Come mettere a nudo la nostra pelle e renderci vulnerabili quando basterebbe un piccolo tocco maldestro sulla carne viva per provare un dolore atroce? Mettersi a nudo significa mostrare il nostro spirito, o meglio, la nostra anima, e regalarla senza disfarsene. L’anima è nostra, la forgiamo noi, te la regalo ma… come un anello di fidanzamento se mi lasci me la rendi. Ma non c’è cosa più bella di fidarsi di chi ti ama e di chi ami, la tua generosità viene ripagata, anche se, alla fine, tutto crolla e tutto si spegne. Ho regalato qualche volta la mia anima e me la sono ripresa indietro. Ho regalato l’anima ai miei figli, ma loro ancora ce l’hanno, qualsiasi cosa succeda. Morirò un giorno, e la mia anima è loro, per sempre, anche se non li vedo. E li amo, incondizionatamente. Qualche donna l’ho amata davvero, parecchie di loro non si sono meritate la mia anima, altre, pochissime, quasi niente, ne hanno conservata un pezzetto. E gliela lascio volentieri.

Trito e ritritoultima modifica: 2010-08-09T17:22:36+02:00da sergio0591
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Commenti

Trito e ritrito — 11 commenti

  1. Caro Sergio,immagino reduce dai musicali successi. La musica ti dà molto vero,perciò la ami. Questo tuo discorso sul bisogno d’amore mi ha toccato da vicino. Si possono amare le cose,i luoghi ,le circostanze,ma con le persone è tutta un’altra storia. Io trovo che l’amore non è mai lo stesso,si evolve con il tempo,diviene più consapevole e maturo. Dare tutta l’anima mi sembra difficile :si riesce solo incondizionatamente se l’altro ti corrisponde ,altrimenti l’amore si mantiene segreto ,diviene una sublimazione o un’ idealizzazione.
    Anche a te uno splendido ferragosto.
    Corinina

  2. Finito. La parte finale mi piace più della parte iniziale.
    E adesso commenta bene tutti i miei post, altrimenti spiattello a tutti il finale :)))

    Buonanotte,
    giulia

  3. buondì sergio, in questo tuo post mi ritrovo molto, come mamma ho messo l’anima in mano ai miei figli e so che la terranno vicino a loro anche se la strapazzeranno come egoisticamente sanno fare i figli, come donna ho dato l’anima anche quando sapevo che indietro non veniva più, purtroppo non so mediare, nella mia natura c’è il dare tutto o nulla,
    un saluto e dolce dì

  4. ciao…l’amore è un’arma a doppio taglio…ti da e ti toglie con un gusto sadico…ma quasi sempre ti dissangua l’anima…
    un salutissimo di buona giornata
    dif

  5. L’amore è un sentimento spontaneo, non ascolta la ragione, non dipende dalla nostra volontà e delle volte è ingestibile tanto da renderci dei malati cronici d’amore.

    Un saluto Sergio e buona giornata!

  6. Caro Sergio sarebbe troppo facile decidere a chi regalare l’anima…
    l’anima quando e’ amore viene rubata, non e’ piu’ di propria appartenenza…
    Amare credo che non ponga il problema su chi ama di piu’, su chi vuole essere amato o chi vuole amare…
    amore e’ amore
    tante piccole cose
    piccoli gesti
    trasparenza
    stima
    riconfrermare ogni giorno che spunta il sole il desiderio di condivisione… con tutti i pregi e i difetti… la voglia di sbrigliare i dissapori…
    amare e’ sentirsi liberi anche se legati ad una persona.
    i figli ti rubano tutto… anima, soldi, tempo, sonno… bellezza…
    ma siamo felici cosi’…
    Nessuno di noi puo’ fare a meno dell’amore, saranno anche discorsi triti e ritriti, ma parlare d’amore non stanchera’ mai nessuno…
    buona serata

  7. Be’, Giulia… considerando che la storia parte dalla metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri è ovvio che muoiono tutti! 🙂 Ora però mi raccomando non dire niente del finale!

  8. Sergio, muoiono tutti sul tuo libro “La figlia della notte”…
    Ma qualcuno alla fine si salva? Ora sta comparendo Letizia.
    E poi dicono che io sono crudele…, ma ti hanno mai letto?

    Buonanottata
    giulia

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