Sergio Consani

Viva l’Italia?

Viva L’Italia, caro De Gregori? Viva l’Italia di adesso? E perché? Cos’è che continua a farci battere il cuore quando parliamo del nostro Paese? Forse solo quando siamo lontani, in un altro Paese, sperduto chissà dove. Allora sì che ci si commuove all’Inno di Mameli, si sogna il ritorno alle radici, non vediamo l’ora di parlare la nostra lingua con gli altri. E poi come si fa a non pensare al mare, alle montagne, al buon vino, al cibo quando ci separano migliaia di chilometri? Mi ricordo, tempo fa, dopo aver vissuto cinque anni negli Stati Uniti, il ritorno a casa. Sull’aereo il Comandante annunciò che stavamo sorvolando le Alpi e che stavamo entrando in Italia. Incollai il naso al finestrino e guardai di sotto: era una giornata di sole, il cielo era limpido e scorsi le Alpi innevate. Uno spettacolo della natura, un panorama onirico, una parte della nostra anima. Deglutii per fermare le lacrime di commozione, ma un paio riuscirono a scendere e solcare le guance, libere. Ora invece sono qui e non riesco più a commuovermi per questo Paese, se non quando vado a guardare i “miei” tramonti sul mare o passeggio per le strade della città vecchia. Rimane solo la natura per essere felici, ma devi scegliere il posto giusto, perché anche quella è stata ferita a morte, deturpata senza rispetto. Abbiamo un governo che fa acqua e ci ha resi ridicoli di fronte al mondo; un’opposizione che non si oppone neanche se proponessero la pena di morte; un popolo che segue “Uomini e donne” e il “Grande Fratello”, che cambia canale se c’è la recensione di un libro o un’opera di Mascagni. C’è un popolo che non va più allo stadio perché ormai il calcio è un business televisivo. C’è un popolo ignorante che non legge ma che in compenso ha più case editrici della Francia i cui lettori, rispetto ai nostri, sono di 4 a 1. C’è un popolo che avrebbe voglia di fare una rivoluzione per mandare a casa questi politici ridicoli, opportunisti e incapaci, ma che non ne ha più voglia. C’è un popolo che vorrebbe essere onesto e che invece è sopraffatto dalla criminalità organizzata. C’è un popolo, un piccolo popolo, che vorrebbe vedere morto Roberto Saviano, e che non si rende conto che uomini come lui rischiano la vita per essere onesti. C’è un popolo che amo e che ormai sembra che non voglia più essere amato da nessuno. Viva l’Italia, Francesco, quella che è dentro di noi.

Viva l’Italia?ultima modifica: 2011-01-24T16:06:00+01:00da
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