Viva l’Italia?

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Viva L’Italia, caro De Gregori? Viva l’Italia di adesso? E perché? Cos’è che continua a farci battere il cuore quando parliamo del nostro Paese? Forse solo quando siamo lontani, in un altro Paese, sperduto chissà dove. Allora sì che ci si commuove all’Inno di Mameli, si sogna il ritorno alle radici, non vediamo l’ora di parlare la nostra lingua con gli altri. E poi come si fa a non pensare al mare, alle montagne, al buon vino, al cibo quando ci separano migliaia di chilometri? Mi ricordo, tempo fa, dopo aver vissuto cinque anni negli Stati Uniti, il ritorno a casa. Sull’aereo il Comandante annunciò che stavamo sorvolando le Alpi e che stavamo entrando in Italia. Incollai il naso al finestrino e guardai di sotto: era una giornata di sole, il cielo era limpido e scorsi le Alpi innevate. Uno spettacolo della natura, un panorama onirico, una parte della nostra anima. Deglutii per fermare le lacrime di commozione, ma un paio riuscirono a scendere e solcare le guance, libere. Ora invece sono qui e non riesco più a commuovermi per questo Paese, se non quando vado a guardare i “miei” tramonti sul mare o passeggio per le strade della città vecchia. Rimane solo la natura per essere felici, ma devi scegliere il posto giusto, perché anche quella è stata ferita a morte, deturpata senza rispetto. Abbiamo un governo che fa acqua e ci ha resi ridicoli di fronte al mondo; un’opposizione che non si oppone neanche se proponessero la pena di morte; un popolo che segue “Uomini e donne” e il “Grande Fratello”, che cambia canale se c’è la recensione di un libro o un’opera di Mascagni. C’è un popolo che non va più allo stadio perché ormai il calcio è un business televisivo. C’è un popolo ignorante che non legge ma che in compenso ha più case editrici della Francia i cui lettori, rispetto ai nostri, sono di 4 a 1. C’è un popolo che avrebbe voglia di fare una rivoluzione per mandare a casa questi politici ridicoli, opportunisti e incapaci, ma che non ne ha più voglia. C’è un popolo che vorrebbe essere onesto e che invece è sopraffatto dalla criminalità organizzata. C’è un popolo, un piccolo popolo, che vorrebbe vedere morto Roberto Saviano, e che non si rende conto che uomini come lui rischiano la vita per essere onesti. C’è un popolo che amo e che ormai sembra che non voglia più essere amato da nessuno. Viva l’Italia, Francesco, quella che è dentro di noi.

Viva l’Italia?ultima modifica: 2011-01-24T16:06:00+01:00da sergio0591
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Commenti

Viva l’Italia? — 29 commenti

  1. Rimango ferma nei miei valori anche se sono i valori di pochi… cresco mio figlio con le certezze dell’onestà verso se stessi e verso gli altri… sarà innata in lui come lo è stato per me la forza di lottare per portare avanti i suoi principi e i suoi perchè.. un bacio amico mio
    Titti

  2. Hai detto una cosa giusta Chicchina: lavoriamo troppo in solitudine. Ma noi tutti – tutti quelli che sognano qualcosa di più bello e di più giusto – ce la faremo ad uscirne.

  3. Condivido quanto scrivi,ma so che sopravviveremo,un po ammaccati,ma ne usciremo.
    Perchè siamo in tanti a ricostruire giorno dopo giorno un po di questo paese che si va sgretolando.Forse lavoriamo troppo in solitudine,in silenzio,forse ci farebbe bene saperlo,che non siamo soli,non siamo pochi.
    La buona informazione c’è,dobbiamo impegnarci a cercarla,c’è anche della buona televisione,e spostare anche un solo ascoltatore da una trasmissione ad un’altra,da un ascolto subito ad uno consapevolmente scelto è un piccolo granello.Ne usciremo,io devo avere fiducia.

  4. Sì, Monica, ben detto. Tutto ciò che stiamo dicendo va bene. Basta non rimanere muti e passivi. L’Italia non muore… l’Italia resiste…

  5. Nei momenti di sconforto mi hanno sempre insegnato che “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce…”
    E’ vero che sono diversi anni che ci sono molti rumorosissimi alberi intorno a noi ma non credo che siano la vera Italia anche se sono quelli che rimangono più evidenti (o che si vogliono far apparire tali).
    La foresta di alberi che compone l’Italia in silenzio, ogni giorno, fa il proprio dovere, lavora, sogna e spera che una volta toccato il fondo si cominci a risalire la china.
    Il GF farà pure grandi ascolti e avrà importato un modello di vita (che non è solo italiano perchè è un format ormai diffuso in tutto il mondo) ma se sai cercare la tv offre anche altro. Se “Vieni via con me” ha fatto ascolti alti in tutte le puntate, vuol dire che le persone hanno voglia anche di pensare. Paolini, l’altra sera su La7, ha fatto un lavoro meraviglioso nel giorno della Memoria. Le giovani generazioni sono composte anche da artisti come Caparezza, Fabri Fibra che nelle loro canzoni denunciano con testi intelligenti le cose che non vanno.
    La rivoluzione non è solo scendere nelle piazze (che è importante pur di non essere manipolati da qualcuno) è anche non abbassare la guardia, cogliere quello che si ha intorno, aiutare le persone a riflettere e a formare uno spirito critico invece che a subire passivamente tutto.
    Viva l’Italia che non muore
    Viva l’Italia che resiste…

  6. Davide… ma se quello non è più il tuo blog dove ti trovo?
    Hai ragione Rovena… nei miei corsi si lavora ma si scherza e si ride molto. Altrimenti pensa che noia! Non siamo mica a scuola!

  7. “Tira a campare” diceva il ritornello di una canzone che non ricordo bene.
    O forse si.
    A campare fino a che non ripristinano la pena di morte! – SCHERZO! –
    La pena di morte è già nei nostri cuori mortificati.
    Può chiamarsi anche ansia, depressione, non c’è niente che si possa fare se non … partecipare ad una attività di scrittura creativa per continuare a ridere e scherzare!
    Qualche esercizio anche semiserio e strampalato per stare in compagnia, rimettersi in gioco e via!
    Buona Vita a Tutti!
    Rovena Bocci.

  8. Ciao Sergio,
    come va? passavo solo per salutarti, è da tempo che non ci si legge.
    Ti auguro una buona giornata.

    PS: non sono più io in ‘daxxx.myblog.it’. Non so chi sia… l’artista.

    A presto.
    Davide.

  9. Ogni metodo, care Sabri e Stefania, è buono pur di fare davvero qualcosa. Vogliamo spegnere la tv? Bene, sono il primo a farlo. Ma come la mettiamo d’accordo tutta la gente per farlo? Pensi che bastino le parole scritte su quetso blog o un commento su Facebook? Certamente no, direte voi, ma intanto passiamo parola. Ok, passiamola, io, voi e chiunque senta il bisogno di accendere una lampadina in questo buio, tetro e opprimente. E vogliamo dire a tutti gli scrittori di non mandare più manoscritti alla Mondadori e alla Feltrinelli perché hanno rotto le palle con il loro monopolio? Ok, facciamolo. E speriamo che almeno una parte ci dia retta.

  10. Ho aperto il tuo blog Sergio perché da stamani avevo questo pensiero…
    ed ho trovato Sabri che mi ha preceduta, grande Sabri! Sono d’accordo con te.
    Mi sento stufa di sentire che non si può fare niente, che… che… che…
    Intanto quelli che sono dell’avviso che il potere finanziario, politico e mediatico del sistema che ci fanno subire e che ci esasperato
    incomincino a spengere le reti del “padrone”
    Ho deciso che dopo 30 anni che entra in casa mia un settimanale al quale sono affezionata da oggi resta all’edicolante.
    In quanto il direttore velatamente… ma non troppo… fa gli interessi di qualcosa che non mi piace
    e così prendendo esempio da Saviano, stop con la casa editrice dei potenti.
    stop a tutto quello che alimenta il loro potere
    non siamo pochi che la pensano così… e se calano gli ascolti, calano le vendite… qualcosa che si muove lo odoreranno…
    il problema é che in questi anni c’è stata una metamorfosi repentina, sotterranea, e mentre ti sciroppavano il “Grande fratello”, volevano fare arrivare nelle case che il modello di vita più fico era quello… e purtroppo qualcuno, in quella rete ci é cascato…
    Io non voglio fare la rivoluzione, come dice Sabri, le nostre pance sono
    SEMPRE TROPPO PIENE
    però siamo pieni anche di tanta ingiustizia, di coercizioni gratuite
    e spero che l’entusiasmo che si è acceso in questi giorni, lo spiraglio che si è aperto per trovare voce, porti ad una sana opposizione di chi deve fare bene il proprio lavoro per il bene di TUTTI!
    Un saluto

  11. Contraddizione….
    >
    Il nostro popolo è “assopito” e stordito dal benessere. NESSUNO ha intenzione di fare rivoluzioni in questo Paese. Perchè stiamo male, ma non abbastanza. Abbiamo toccato il fondo, ma dobbiamo ancora scavare con le mani. Non siamo più avvezzi al sacrificio, al concetto di “dare” senza ricevere nulla in cambio. Le rivoluzioni si fanno partendo dal nostro piccolo branco..e poi si estendono, si allargano, come un cerchio nello stagno. Non occorre armare le piazze, basterebbe, per cominciare, dire NO , con forza, ad ogni piccolo sopruso, ad ogni ingiustizia. Perchè non proviamo a spengerli questi televisori ? Mettiamoci daccordo e, tutti insieme, cominciamo un singolare sciopero della TV…che tanto non sarà mancanza di informazione..
    un abbraccio

  12. Purtroppo il popolo degli onesti in questo paese ogni giorno diventa sempre più piccolo e sempre più sopraffatto da tutto il resto, ma voglio sperare che alla fine gli onesti avranno il loro giusto peso nella storia del nostro paese.

    Un saluto sergio e buon prosegimento di settimana!

  13. credo che i programmi culturali abbiano validi riscontri da critiche positive. Comunque, ti ringrazio per il tuo pensiero, e, se anche fosse una critica, è sicuramente costruttiva e io l’accetto volentieri.

  14. Eh sì, Wolfghost, ci vorrebbe una persona carismatica da poter seguire e che abbia il coraggio di iniziare una vera rivoluzione. Ma dov’è? Chi è? Quando verrà?

  15. E’ vero Annarita: si può scrivere bene di qualsiasi argomento. Il fatto è che, sempre secondo il mio punto di vista, dare ancora più eco a tali trasmissioni, mi sembra di offendere chi cerca di dare lustro alla tv, facendo programmi culturali degni di nota e non avendo mai quei riscontri che meriterebbero. Ma te l’ho detto, la mia non è una critica, ma solo un pensiero.

  16. Caro Sergio,
    ti ringrazio per i complimenti, anche se speravo che la mia sensibilità ed intelligenza emergessero non solo dai commenti sul tuo blog, ma anche da quello che scrivo nei miei post.
    Non scrivo solo di GF e di Amici: mi sono occupata della pericolosità del luogo comune in trasmissioni apparentemente non di politica come Kalispera, dello sciacallaggio mediatico sul caso Scazzi, di Vieni via con me e Filumena Marturano, dei tentativi di Masi di far fuori Santoro e via dicendo.
    Io scrivo per passione e lo faccio nei ritagli di tempo, vorrei tanto scrivere per lavoro, così potrei dedicare molto più tempo e parlare di tanti argomenti. Invece devo fare delle scelte e spesso parlo di più di GF rispetto ad altri programmi probabilmente più meritevoli di attenzione. Questo per vari motivi: perché quando scrivo di determinati programmi rischio di buttarla troppo in politica e il mio blog è un blog di cinema e televisione e non vuole essere un pulpito da cui diffondere le mie personali idee politiche; perché il Gf è un programma molto popolare e, scrivendo di Gf, spesso colgo l’occasione per dire la mia su un certo modo di fare televisione e su un certo modo di pensare e di vedere la vita, infine perché scrivere del GF a volte mi diverte, in quanto mi dà l’occasione di scatenare la mia ferocia e la mia ironia più tagliente.
    Io credo che se una persona è intelligente e sensibile riesce a scrivere bene e a dare un contributo meritevole qualunque sia l’argomento trattato.

  17. Non sono mai stato un esterofilo e non lo sono tuttora. In fondo non credo che esistano davvero tanti paesi al mondo che se la passano meglio. Pero’ questo non deve essere un modo di mettersi due belle fette di salame sugli occhi e due tappi nelle orecchie: certamente c’e’ tanto da fare e margini di miglioramento enormi e forse perfino impensabili. E’ vero: molti non ne hanno piu’ voglia di reggere e “combattere”, ma sono proprio quelli che invece pensano ancora di poter fare e dare qualcosa a non dover mollare. Perche’ tutte le rivoluzioni, pacifiche e non, sono sempre partite dalle idee di una singola mente che ha creduto in loro e non ha accettato di pensare “tanto e’ inutile”.
    Un caro saluto 🙂

  18. e attorno a tutto questo c’è un popolo di furbi, di approfittatori, di raccomandati, di individualisti, di perbenisti a parole, di politici di carrierra (senza distinzioni di sorta), di acculturati e di cultori del non fare un beato .azzo, della laurea a tutti i costi non importa se non serve , come sopra detto, ad un beato…….. ma facilita nel poubblico impiego. Con la maiuscola????????????? Ma guardati attorno, se fosse stato possibile lo avrei scritto in braille.
    Ps. Figurati che non mi sono ancora seduto a tavola

  19. Ammiro il tuo ottimismo, Stefania, ma mi sa che non basta. In ogni caso anch’io amo il mio Paese e lo amerò sempre, perché io mio rispecchio nelle belle cose che abbiamo, e non nei politici o nella mafia o nell’ignoranza.
    Ed è vero Toki che siamo noi gli artefici del nostro destino, ma sempre fino a un certo punto.

  20. Concordo appieno. C’è un malessere generale e diffuso che andrebbe curato al più presto ma qualcosa o qualcuno sembra volere impedirci di farlo ed allora restiamo in attesa di tempi migliori, ignari che siamo noi gli artefici del nostro destino. Viva l’Italia… quella che portiamo nel cuore. Ciao Sergio, le tue visite mi fanno sempre piacere.

  21. Sono molto “sorella” con te in questo post, ma io non mollo
    col cavolo!
    E’ quello che vorrebbero coloro che ci stanno infangando, oltraggiando il nostro senso del pudore, i nostri valori, le nostre regole…
    Continuerò a vedere quello che è giusto e ingiusto
    educherò con più ardore mia figlia nel farle capire cos’è una coscienza
    cos’è il bello della sua Nazione: la natura, la cultura, gente che continua ad alzarsi la mattina e lavorare onestamente per 1000 euro al mese, gente che fa volontariato, gente che si commuove per il prossimo.
    Non m’interessa che un uomo sia laico o cattolico
    che sia ricco o povero
    il mio vicino di vita, colui che abbraccio deve credere che i mezzi per vivere sono quelli che ti fanno addormentare pensando che se chi hai incontrato sul tuo cammino sta bene, vuol dire che stai bene anche tu.
    Affanculo chi ci sta inzozzando questa nostra Italia, il loro castello di sabbia un bel giorno di questi si imploderà su se stesso…
    e sono felice di questo amaro e dolce stare male…
    sai perchè?
    Perchè solo toccando il fondo ci potremo rialzare, e questo fondo è vicino…
    Io resto, amo, lotto per il mio paese, a dispetto di chi mi vorrebbe fare scappare!
    VIVA L’ITALIA
    la mia, quella di tanti come noi
    quella vera!
    Buona serata Sergio.

  22. Mi fa piacere Annarita che la pensi come me. E sai quanti altri condividono questi pensieri? Tantissimi. Ma se non ci muoviamo, sarà dura.