Sergio Consani

Buon Anno…

È opprimente il silenzio profondo di chi non può sentire. Immersi nel ronzio costante ed eterno del nulla, chi non sente gode della vista. E con essa appaga i sensi. Colori, scie luminose, eclissi, tramonti e voli d’uccello non hanno bisogno di rumori per esprimersi, e il sordo sorride come noi. Ma non sentirà il pianto del figlio, un grido d’aiuto, un clacson, il rumore di una cascata e neanche qualcuno che gli dice: ti amo. Chi non vede invece ascolta, immagina, vola con la fantasia alle parole dette e sussurrate, si dipinge arcobaleni senza colori, naviga in un mare grigio dalle forme indefinite. Qualcuno gli sussurra “ti amo”, e lui sorride, accarezza la pelle, ascolta il battito del cuore. Ma non vedrà mai il sorriso di chi gli sta accanto, e neanche quello di un figlio, che di sorrisi vive. Chi non parla, il muto, ha tanti vantaggi. Non risponde se non vuole rispondere, neanche a gesti, ascolta attentamente, fa sue le parole, non spettegola, non ferisce, non incita. E vede i tramonti, ascolta il frangersi delle onde, il fischio di un treno. Ma non può dire “ti amo”.

E allora faccio gli auguri di buon anno a tutte queste persone che vivono con un senso in meno, e che in mancanza della vista, o dell’udito, o della parola sviluppano quell’altro senso, il sesto, che raccoglie emozioni illimitate, che fa capire le cose, che rende meno aspri, che sviluppa quella sensibilità di cui noi, monchi di un pezzo d’anima, ne ignoriamo l’essenza.

 

Buon Anno…ultima modifica: 2010-12-31T18:52:00+01:00da
Reposta per primo quest’articolo