Sergio Consani

Il cuore di Haiti non batte più

Stime non ufficiali parlano di 200.000 morti. Come se un’intera città grande come la mia perdesse all’improvviso tutti i suoi abitanti. Poveri, sotto dittatura, governati da inetti, senza risorse, gli haitiani non hanno più niente. O meglio, quel poco che avevano non lo hanno più. Diversi anni fa sono stato su quest’isola dei Caraibi bellissima, sempre stracolma di turisti, eppure con un’economia mai decollata. Colpa di chi li ha guidati, da sempre. Gente senza scrupoli, assetata solo di potere. Le case costruite senza criterio, capanne, strade impercorribili, fame, malattie. Eppure, chi governa, un pollo arrosto ce l’ha sempre avuto sulla sua tavola imbandita, e molto, molto di più. Un’ennesima vergogna di quella parte di esseri umani che al popolo non ci tiene, che se ne frega di costruire case solide, da far star bene una popolazione che con il solo turismo potrebbe campare. Mi vergogno di questa gente che sfrutta i propri simili. Mi vergogno profondamente. Lascio un pensiero a questa povera gente che sta soffrendo non solo per il trauma subito, ma anche per la perdita di chissà quante persone care. Tutti dovremmo pensare che la vita non dura sempre 90 anni, ma che è da quando nasci che cammini costantemente sul filo del rasoio.

Il cuore di Haiti non batte piùultima modifica: 2010-01-16T21:56:15+01:00da
Reposta per primo quest’articolo