Sergio Consani

I medici livornesi e i clandestini

Riporto con molto piacere una lettera che Eliano Mariotti, Presidente dell’Ordine, ha scritto per Il Tirreno:

Il Consiglio provinciale dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Livorno esprime forte disagio e dissenso per i contenuti presenti nell’emendamento al decreto legge n. 733 in merito alla possibilità di denuncia, in occasione di prestazioni sanitarie, di immigrati non in regola con i permessi di soggiorno. In particolare ritiene che tale procedura, oltre ad essere in netto contrasto con il giuramento professionale nel quale il medico si impegna ad esercitare la professione senza discriminazioni di etnia, religione, ideologia, sesso, ecc. è in contrapposizione con gli articoli 3, 5, 10 del codice deontologico che prevedono la tutela della salute del singolo e della collettività e la necessità di mantenere il segreto professionale, elemento basilare nella professione medica. Pertanto l’ordine dei medici si pone a tutela e salvaguardia del codice deontologico e si dichiara pronto ad intervenire in ogni caso in cui si ricorra in una violazione dello stesso.

Ecco, una lettera che mi pare degna di nota. E’ vero: il medico deve curare senza guardare se l’ammalato è nero, bianco, immigrato, clandestino, australiano, romeno, albanese, musulmano, cristiano. A voi la parola, bloggers.

I medici livornesi e i clandestiniultima modifica: 2009-03-21T11:54:12+01:00da
Reposta per primo quest’articolo