Sergio Consani

CRISI

Il vocabolario ci spiega così la parola “crisi”: fase della vita individuale o collettiva, particolarmente difficile da superare e suscettibile di sviluppi più o meno gravi da superare. Crisi economica (in azione), crisi di governo (frequente), crisi di coppia (all’ordine del giorno), crisi di nervi (che dire?), crisi di coscienza (frequente). Siamo circondati dalle varie crisi, spesso impotenti di fronte ad alcune, più propensi a combatterne altre. In ogni caso siamo sempre faccia a faccia con una fase particolarmente difficile da affrontare. Oggi ci sta schiacciando particolarmente quella economica, e la cosa che maggiormente mi disturba è quella di vedere – in molti servizi delle varie reti tv – questi anziani scaricati da questo allegorico carro della vita, come zavorra. Lo so, non ci sono solo gli anziani in condizioni di disagio, ma oggi mi va di parlare di loro, per una semplice ragione: che i vecchi, spesso, sono soli. Una giovane coppia, che non arriva a fine mese, ha in mano la gioventù, la forza, la possibilità di esternare con il compagno la propria sofferenza, e trovare in esso un po’ di conforto. Il vecchio no. Il vecchio ha dato il suo contributo alla società, ora è stanco, spossato, forse non ha più la moglie accanto, forse morta, forse mai avuta. Non serve più. La vita lo relega nei bassifondi, là dove basta un piccolo starnuto per far venir fame, insaziabile, alla morte liberatrice. Al vecchio operaio si danno quattrocento euro di pensione. Al vecchio si danno i nipoti fino a che regge. Al vecchio si dice che non può rimanere in famiglia perché sai… la tua salute precaria… noi si lavora… come si fa?… forse in un centro anziani avresti tanti amici. Il vecchio è utile solo quando è giovane, è ovvio. È vero, c’è anche il vecchio rompicoglioni, quello dispotico, nevrotico, affetto da un morbo, sulla sedia a rotelle, smemorato, inaffidabile. Ma sì, diamogli un bel calcio nel culo, tanto a che servono! Vedo una vecchietta che piange con dignità di fronte ad una telecamera, piange una rabbia che non sfocia mai, rassegnata con i suoi trecento euro al mese, con un figlio che non va mai a trovarla e una figlia troppo indaffarata per andarla a trovare ogni giorno. Va be’, diamo un calcio nel culo anche a lei. Ha fatto la sua vita, che vuole di più? Oggi i giovani devono correre, non possono voltarsi indietro, se qualcuno cade… cazzi suoi! Tanto eri troppo vecchio per seguirci, e i vecchi che non riescono a tenere il passo… giù, dal carro. I Governi, nella loro proverbiale atavica immobilità, abbassano lo sguardo, scuotono la testa, dispiaciuti di fronte a questi vecchi che vanno a racimolare avanzi di frutta ai mercati in tarda mattinata, quando ormai i giochi sono fatti. Forse questi Governi sono dispiaciuti davvero, ma possibile che non ci sia soluzione? Crisi. Mi è venuta una crisi di nervi perché non avrò mai una risposta. Sto invecchiando… e forse anche i miei figli mi daranno un calcio nel culo. Lo ammetto: con tutti i miei errori commessi nella mia vita, non credo di meritarmelo.

CRISIultima modifica: 2008-10-14T11:41:00+02:00da
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