Sergio Consani

Immaginazione e realtà

DUE TEMPI

 

 

Quello che vorrei che accadesse, che potrebbe accadere, che potrebbe non accadere, che spero che accada, che temo che accada, che temo che non accada. E poi la realtà.

 

 

Ore 18.00 di un giorno caldissimo d’estate. Stasera esco con M, per una passeggiata al Gianicolo. Mi è sempre piaciuta M, da sempre, da quando la conosco, da diciassette anni. Ci siamo frequentati da amici, abbiamo parlato sempre a lungo, in modo profondo. Poi ci siamo persi per un lungo periodo. Adesso l’ho ritrovata; sono già uscito con lei alcune volte e il filo sembra non si sia mai interrotto. Mi piace il suo sguardo, il suo modo di muoversi, di parlare, la sua pelle, il suo odore. E stasera, lontani entrambi dalle nostre case, dai letti e dalle lenzuola, mi piacerebbe sedermi con lei su una panchina, accarezzarle il viso, guardarla e posare le mie labbra sulle sue. La faccio poggiare sul mio petto, le tocco i capelli, le braccia, le guance. Poi la bacio di nuovo, non le dico niente, la guardo e basta. La faccio alzare, poi mano nella mano mi avvicino al muretto da dove le luci di Roma sono uno spettacolo stupendo, l’abbraccio e la bacio di nuovo. Poi la riporto a casa, la saluto con un sorriso e vado via. Mi sdraio nel mio letto, la sento, la penso.

 

 

Ore 3 del mattino.

Sono tornato a casa, ma non è successo niente di quello che immaginavo. Abbiamo parlato, passeggiato lungo le stradine di Villa Borghese (già, non siamo andati al Gianicolo!), ci siamo presi un caffè. La guardavo mentre parlava, a volte ero distratto e non ascoltavo le sue parole, mi perdevo nel suo sguardo. Se ne sarà accorta? Ogni tanto le sfioravo una spalla perché il momento per toccarla era giusto, magari avevo fatto una battuta, le sorridevo e sfioravo la sua pelle, così, come per caso. Ha la pelle liscia e morbida, un po’ abbronzata, odorosa. Quando la toccavo sentivo che lei non si ritraeva. Forse perché riteneva normale quel tocco o perché le piaceva? Un giorno glielo chiederò. Siamo saliti in macchina, ci siamo fermati a mangiare una fetta di cocomero e la serata è finita. Però sono stato bene. Questa in fondo è la cosa più importante.

Immaginazione e realtàultima modifica: 2008-04-14T18:07:39+02:00da
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