Un tuffo nel presente

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Nell’incertezza di un domani, rileggo a fondo pagine del mio passato, là dove ancora la speranza di concretizzare i sogni, di costruire il nuovo, di realizzare le proprie aspirazioni era solida. Solida la speranza, ma non la certezza che tutto filasse liscio, perché il futuro non ha occhi per seguirti lungo la via della vita. Il futuro è girato di spalle, non si accorge di te se non quando lo passi, e allora è già passato. Leggo i vent’anni, i miei vent’anni, quando ancora uno spinello era come il soffio mefistofelico del diavolo, quando scrivere sui muri era più che indecoroso, quando i giocattoli erano pochi e belli e te li costruivi spesso da solo. Leggo e vedo. Vedo il sorriso, la voglia, la sicurezza di un punto d’arrivo. E vedo gloria, soddisfazioni, successo professionale, gente bella conosciuta, gente cattiva che ti forma, amori, figli dell’amore, lacrime, separazioni, morti. Guardo il passato e mi accorgo di una cosa: che ho vissuto. E non è male, non è poi così male. Guardo e vedo il denaro. Anzi, non lo vedo, o perlomeno ne vedo poco. Guardo e vedo gente, che del denaro ne fa una ragione di vita, che stila una classifica: io non sono ai primi posti, addirittura verso gli ultimi. Perché? Perché non ho la macchina nuova fiammante, o un bel conto in banca, o tanti soldi per le vacanze esotiche. Per loro sono un fallito. Per me sono falliti loro, tutti. Perché hanno fallito con la loro anima, la loro generosità, mancando il vero senso della vita: amare a prescindere. Lo vedo, lo vedo in questo momento.

Un tuffo nel presenteultima modifica: 2011-04-05T19:14:00+02:00da sergio0591
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Commenti

Un tuffo nel presente — 7 commenti

  1. Ciao Sergio.
    Mi è piaciuto e non poco questo post, mostra la “consapevolezza dell’essere e la coscienza del SE e di SE”, non è da poco.
    Come dice Antonio (Demo) spinge a una riflessione più approfondita, ma non solo sui nostri venti anni, ma di quanto è rimasto di quei venti anni, ogni tanto sono narcisista e dico che siamo stati sul serio “La meglio gioventù”, non fosse altro che avevamo dei desideri e ci siamo cercati i mezzi per realizzarli.

    Notte buona Sergio ;-))

  2. La cosa importante è poterci guardare allo specchio e dire: “Quello che ho fatto, l’ho fatto per amore, con amore e senza scendere a compromessi disonesti”.
    La coscienza è la nostra ricchezza!

  3. Caro Sergio
    ne approfitto per farti un saluto e dirti che questa tua riflessione è molto bella.
    “Essere o avere” come ci insegna Fromm.
    Certo, magari l’ottimo sarebbe avere entrambi ma se una scelta deve essere fatta di sicuro l’Essere arricchisce molto più di quanto non faccia l’avere.
    E quello che sì è, la persona che con gli anni riusciamo a divenire è un tesoro che nessuno potrà mai toglierci…

  4. Sarebbe meglio che gli anni non andassero via così in fretta…
    Ma succede e arrivano i giorni dei bilanci
    è una fortuna sapere di avere vissuto, avere respirato l’aria che più ci piaceva, andare avanti e con o senza danari essere soddisfatti di ciò che siamo!
    Una ricchezza che non ha uguali…
    Ma non credo che tutti coloro che hanno dei mezzi non siano generosi, come non è un fallito colui che decide di vivere con poco…
    Sono scelte di vita, rispettabili.
    buona giornata

  5. Vedi e vedi giusto. Sì, sono proprio loro ad avere fallito e qualcuno, credo, se ne sta anche accorgendo, per sua fortuna.
    E’ bello questo tuo post, Sergio. Mi ha comunicato e fatto nascere importanti riflessioni di vita.
    Buon w.e. e buona domenica.