Se mio padre e mia madre capissero…

Se mio padre e mia madre… non posso più dirlo, perché loro non ci sono più, e se anche oggi avessi voluto dire loro alcune cose, ormai è troppo tardi. In realtà con mia madre, che ha lasciato questo mondo un anno fa, non c’è niente di incompiuto: sapevo che con la sua malattia prima o poi ci avrebbe lasciato presto, e se avevo qualcosa da chiarire o da chiedere, l’ho fatto. Con mio padre non è stata la stessa cosa: lui è morto a 67 anni durante un intervento chirurgico, inaspettatamente, e non ho fatto in tempo a parlare con lui di tante cose. Un vero peccato. Per questo dico che i figli dovrebbero sempre avere la forza e il coraggio di chiedere ai genitori ogni cosa, di comunicare, di rimproverare, pur di non arrivare al giorno in cui non ci sarà più la possibilità di farlo. I nostri traumi infantili andrebbero risolti con loro e non con uno psicologo. Ma loro, coloro che ci hanno regalato la vita, capirebbero i problemi che ci hanno sempre assillato? Noi oggi siamo ciò che loro ci hanno insegnato, siamo in qualche modo il riflesso delle loro personalità, dei loro errori, della loro ignoranza o conoscenza. Ogni mia insicurezza è frutto del loro insegnamento, ogni mio trauma è frutto della loro scarsa capacità di non comunicare, la mia sicurezza è frutto del modo in cui mi hanno educato. Insomma, dico… è quasi sempre merito o colpa dei nostri genitori se oggi siamo come siamo? E saremmo migliori se capissero che alcuni danni creati alla mia personalità fossero da loro ammessi?

Se mio padre e mia madre capissero…ultima modifica: 2008-05-02T14:20:00+02:00da sergio0591
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Commenti

Se mio padre e mia madre capissero… — 5 commenti

  1. I genitori trasmettono un pezzo del loro DNA ai figli e, secondo me, quello che soprattutto dovrebbero riuscire a inculcare nei figli sono i valori fondamentali su cui si basa la vita civile: onesta’, fiducia, rispetto, impegno, solidarieta’, altruismo…Il loro compito dovrebbe essere quello di spronare, stimolare alla conoscenza, alla ricerca, al miglioramento personale e della societa’.
    Fare in modo che i figli diventino autosufficienti nelle scelte di vita, nei ragionamenti ma consapevoli che le loro decisioni comporteranno inevitabilmente delle conseguenze. I miei genitori, ormai ottantenni, sono persone molto semplici, ignoranti, ma credo che siano riusciti a trasmettere questi valori a me e ai miei fratelli. Certo, c’e’ stato un periodo in cui credevo di odiarli, quando adolescente pretendevo quella “liberta’” incondizionata che tutti i ragazzini desiderano credendo di essere invulnerabili e onnipotenti. Crescendo ho imparato a comprendere e li ho amati di nuovo, di piu’. Neanche loro mi hanno mai detto “ti voglio bene” ma me lo hanno dimostrato sempre…
    Questo e’ quello che ho cercato di fare anche con i miei figli. Non e’ detto che tutto fili liscio come l’olio. Intervengono molti altri fattori a plasmare la personalita’ di una persona, ma credo che non debba mai venire a mancare la consapevolezza che i genitori ci hanno dato la vita ma non sono i nostri padroni e che ai figli abbiamo dato la vita ma non sono di nostra proprieta’.
    Nonostante gli errori, inevitabili, di entrambe le parti, io sono orgogliosa dei miei genitori e penso che loro lo siano di me.
    Un saluto affettuoso.
    Anna

  2. Penso sia una situazione antica come il mondo, i figli hanno sempre qualcosa da rimproverare ai propri genitori specialmente prima che a loro volta lo diventino .Almeno questo è capitato a me, ero molto critica nei confronti di mia madre prima di diventare una madre anch’io, poi ho capito quanta fatica si fa a far capire ai figli che per te sono uguali sia il primo che il secondo che sei imparziale, insomma insegnare loro a dividere l’amore.Però si prova a non commettere gli stessi errori, per esempio ho instaurato con loro un buon rapporto di fiducia e comprensione, mi sono sforzata di dirgli che li voglio bene anche se a me non l’hanno mai detto.Io ho ancora mia madre e solo da poco mi ha detto che era orgogliosa di me e di come vivo, mio padre invece è andato via a 65 anni senza avermi mai detto un “ti voglio bene”.Ma non gliene faccio una colpa magari non lo avevano detto mai nemmeno a lui…insomma non ci sono genitori perfetti perchè l’uomo perfetto non è, si cerca di dare il meglio sempre.Paola.

  3. …Io trovo che tutto questo sia un serpente che si morde la coda..un vortice dal quale nessuno di noi e’immune ne mai lo sara’…altri in passato sbagliarono con loro e loro con noi…e noi???che faremo noi??….io di certo’vorro’dare solo il meglio a mio figlio come penso tutti voi…ma il mio meglio sara’il suo meglio??….

  4. beato te sergio che hai avuto chi ti ha nsegnato qualcosa non è stato lo stesso per me, ciò che sono me lo sono imparato da solo
    buon week end

  5. caro Sergio,con questo tuo scritto metti il dito nella piaga!
    Non sempre i genitori ti permettono di aprirti e farle capire il male che hanno prodotto. Non e’ un caso che c’e’ una storia che sono giorni che vorrei scrivere e non riesce a trovare una forma, io so di essere migliore di quello che loro potevano aver prodotto con i loro SBAGLI. Ho 47 anni e non riesco ancora ad essere LIBERA, ogni tanto mi pungono gli occhi, non voglio piu’ regalare lacrime!
    Mio padre e’ andato via ad agosto, e l’unico regalo che mi ha concesso e’stato quello di aver capito per tempo, con lei non ci riusciro’ mai perche’ e’ il male, e’squilibrata, < voi fate parte del passato> ti puoi sentir dire…
    Non c’e’ una via d’uscita…se si ama veramente senza essere ricambiati…
    Amo profondamente la tua Lea ogni volta mi strugge…sono felice che ce l’abbia fatta…ma Massimini Massimo potrebbe aver ragione…
    Sono stata esplicita, senza pudori, siete miei amici!