Sergio Consani

Signore e signori siamo nella merda, ma…

 

 

… ma abbiamo ancora una speranza visto che per adesso ce l’abbiamo al collo e possiamo respirare.

È bene essere però coscienti del fatto che non ci resta molto tempo, perché il liquame sale, sale impercettibilmente ma inesorabilmente, e tra un po’ ci faremo sommergere.

Il nostro Paese ha assolutamente bisogno di un sussulto, di una scossa che reintegri in noi stessi la voglia (e il dovere) di tornare ad essere un popolo con quella dignità che ci spetta. La criminalità imperversa, le organizzazioni malavitose crescono e si rafforzano, i furbi impegnati nella scalata al successo a tutti costi proliferano come batteri, i politici latitano… ma la forza di un popolo sta proprio nel dimostrare che noi siamo in numero maggiore rispetto ai sopracitati, che siamo più onesti e vogliosi di vedere il nostro Paese che cresce all’insegna del senso civico, della responsabilità, dell’altruismo e del bene della gente. Certo, sembra pura retorica la mia, parole che sfiorano l’utopia, ma è la volontà di rinascere, di ricostruire e di progredire che ci deve dare la certezza di un luogo in cui vivere migliore di quanto non lo sia stato negli ultimi anni.

Ogni periodo ha le sue sacrosante crisi, ogni Paese attraversa momenti di decadenza, ma noi italiani abbiamo una storia alle spalle ricca e pesante, abbiamo il dovere di dimostrare al mondo che la creatività, l’intelligenza e la volontà cha abbiamo sono il motore indistruttibile per ripartire. Svegliamoci, continuiamo a scendere in piazza, a dimostrare, a criticare, ad opporci a un potere ormai logoro. Mandiamo a casa tutti i politici delle nostre città che fino ad ora hanno dimostrato di non saper fare, di non essere all’altezza. La mia città, per esempio, una delle poche quasi totalmente rosse, è la dimostrazione che la nebbia in cui è avvolta non è altro che un’infinità di parole e promesse di politici sicuri delle loro poltrone, sicuri che solo i rossi possono vincere in questa città. Li ho sempre votati anch’io, perché io faccio parte della sinistra, di quella sinistra che ama il popolo, e non di quella che se ne frega. Livorno è diventata anarchica – e forse lo è sempre un po’ stata – ma anarchia non significa fare quello che ci pare senza guardare al prossimo: l’anarchia vera è maturità, intelligenza, rispetto per gli altri.

Comunque, alle prossime elezioni questi signori seduti da troppo tempo sulle loro poltrone li voglio mandare a casa, perché non hanno saputo cogliere i momenti, non hanno mai fatto qualcosa per alimentare il turismo o l’arte (se non pochissime cose), lasciano le strade con le buche, costruiscono dove non devono, abbandonano luoghi che un tempo erano l’orgoglio della città. Recuperano soldi solo con le multe, le famigerate multe per divieto di sosta, mentre sotto i loro occhi sfrecciano scooter smarmittati, ragazzi con il casco slacciato, ragazzi che sporcano i muri e mille altre cose molto più importanti.

Fate qualcosa signori delle giunte rosse, altrimenti sentirete presto vacillare tremendamente le vostre sedie. E soprattutto qualche volta ascoltate le idee dei cittadini, perché siamo noi che viviamo la città, la conosciamo e sappiamo quello che serve o che non serve.

Signore e signori siamo nella merda, ma…ultima modifica: 2012-08-25T18:52:00+02:00da
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