Signore e signori siamo nella merda, ma…

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… ma abbiamo ancora una speranza visto che per adesso ce l’abbiamo al collo e possiamo respirare.

È bene essere però coscienti del fatto che non ci resta molto tempo, perché il liquame sale, sale impercettibilmente ma inesorabilmente, e tra un po’ ci faremo sommergere.

Il nostro Paese ha assolutamente bisogno di un sussulto, di una scossa che reintegri in noi stessi la voglia (e il dovere) di tornare ad essere un popolo con quella dignità che ci spetta. La criminalità imperversa, le organizzazioni malavitose crescono e si rafforzano, i furbi impegnati nella scalata al successo a tutti costi proliferano come batteri, i politici latitano… ma la forza di un popolo sta proprio nel dimostrare che noi siamo in numero maggiore rispetto ai sopracitati, che siamo più onesti e vogliosi di vedere il nostro Paese che cresce all’insegna del senso civico, della responsabilità, dell’altruismo e del bene della gente. Certo, sembra pura retorica la mia, parole che sfiorano l’utopia, ma è la volontà di rinascere, di ricostruire e di progredire che ci deve dare la certezza di un luogo in cui vivere migliore di quanto non lo sia stato negli ultimi anni.

Ogni periodo ha le sue sacrosante crisi, ogni Paese attraversa momenti di decadenza, ma noi italiani abbiamo una storia alle spalle ricca e pesante, abbiamo il dovere di dimostrare al mondo che la creatività, l’intelligenza e la volontà cha abbiamo sono il motore indistruttibile per ripartire. Svegliamoci, continuiamo a scendere in piazza, a dimostrare, a criticare, ad opporci a un potere ormai logoro. Mandiamo a casa tutti i politici delle nostre città che fino ad ora hanno dimostrato di non saper fare, di non essere all’altezza. La mia città, per esempio, una delle poche quasi totalmente rosse, è la dimostrazione che la nebbia in cui è avvolta non è altro che un’infinità di parole e promesse di politici sicuri delle loro poltrone, sicuri che solo i rossi possono vincere in questa città. Li ho sempre votati anch’io, perché io faccio parte della sinistra, di quella sinistra che ama il popolo, e non di quella che se ne frega. Livorno è diventata anarchica – e forse lo è sempre un po’ stata – ma anarchia non significa fare quello che ci pare senza guardare al prossimo: l’anarchia vera è maturità, intelligenza, rispetto per gli altri.

Comunque, alle prossime elezioni questi signori seduti da troppo tempo sulle loro poltrone li voglio mandare a casa, perché non hanno saputo cogliere i momenti, non hanno mai fatto qualcosa per alimentare il turismo o l’arte (se non pochissime cose), lasciano le strade con le buche, costruiscono dove non devono, abbandonano luoghi che un tempo erano l’orgoglio della città. Recuperano soldi solo con le multe, le famigerate multe per divieto di sosta, mentre sotto i loro occhi sfrecciano scooter smarmittati, ragazzi con il casco slacciato, ragazzi che sporcano i muri e mille altre cose molto più importanti.

Fate qualcosa signori delle giunte rosse, altrimenti sentirete presto vacillare tremendamente le vostre sedie. E soprattutto qualche volta ascoltate le idee dei cittadini, perché siamo noi che viviamo la città, la conosciamo e sappiamo quello che serve o che non serve.

Signore e signori siamo nella merda, ma…ultima modifica: 2012-08-25T18:52:00+02:00da sergio0591
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Commenti

Signore e signori siamo nella merda, ma… — 5 commenti

  1. Anarchia è una disciplina dello spirito che può solo insegnare la coesione, ma è più semplice fare l’abbinamento ANARCHIA=TERRORISMO

    Sul fatto che i politici si diano una regolata…ho seri dubbi Sergio, ormai siamo a quella eccezione che è diventata norma CHI NON E’ CON ME PESTE LO COLGA.

    Si schierano ma non con noi, si schierano pro o contro Napolitano, pro o contro i PM di Palermo, pro o crontro le preferenze della legge elettorale, pro o contro monsignor Martini…insomma, una guerra per bande, visto come si comportano, mi sento autorizzata a schierarmi dalla parte di chi li vuole calare dentro la bocca di un vulcano in attività.

    Notte buona Sergio ;-))

  2. Ciao Sergio. Personalmente, confido che nei prossimi mesi, quelli che mancano all’appuntamento elettorale del prossimo anno, la sinistra parlamentare si “svegli” dal brutto sonno che l’ha colta, oramai da lungo tempo, come ci ricordi. Nel frattempo, non mancano i motivi per rimanere delusi da quanto sta facendo il Pd per bocca di Bersani e, quindi, sposto l’attenzione ancora più a sinistra. Credo che deciderò il “da farsi”, dopo le primarie che dovrebbero tenersi tra novembre e dicembre… in quell’occasione, capirò quale sarà la “sinistra” che vogliamo mandare al governo, se prevarranno le spinte riformatrici che all’interno del Pd si stanno muovendo o se, invece, si confermerà la linea conservatrice dei “vecchi”. Importante, credo, sarà capire se ci libereremo dei “moderati di centro” dell’Udc che, francamente, solo a scriverlo mi viene la nausea.

  3. Chi ci vota? Chi ci guida? Già, belle domande. Non lo so, sinceramente non lo so, perché neanche all’orizzonte riesco a scorgere qualcuno che abbia carisma, professionalità, capacità e volontà. Il destino di un Paese lo racconterà la storia, un giorno lontano, quando ormai noi non ci saremo più.

  4. il discorso è più che giusto !!!!!!! ma chi ci può guidare in tutto questo? non possiamo mica andare alla spicciolata!!!! ci vuole una organizzazione..ma di quelli che pensano alla popolazione non al proprio conto…ALLE PROSSIME ELEZIONI ..SE SARà FATTA UNA BELLA E CHIARA PROPAGANDA ELETTORALE …speriamo di farcela…xkè veramente siamo giunti al limite di sopportazione..e con che criteri ed esempi tiriamo su i nostri giovani ? cosa diranno di noi un domani ?….
    Un saluto FRANCA..