Sergio Consani

I miei primi 60 anni

Porca miseria! Mi sono distratto un attimo e… ieri ho compiuto sessant’anni! Non me l’aspettavo… ero lì che pensavo ad altro, la mia mente vagava a quando mia figlia era piccola, giocavo insieme a lei e lei riponeva la sua fiducia in suo padre. Bei tempi. Bei tempi perché passavano gli anni, lei cresceva e neanche ce ne accorgevamo. Nel senso che il tempo era dilatato, tutto scorreva liscio come gocce d’olio in una padella. Ma la padella era bollente, l’olio s’è fritto! Bruciato! Okay… la famiglia si disgrega, la moglie diventa ex, e non c’è niente di più terribile che avere una moglie ex. Per tanti motivi. Che non elenco. Mia figlia cresce, mentre anche l’altro figlio più grande cresce, è un uomo ormai, indipendente, con la sua vita negli States. Io intanto scrivo e suono, faccio l’artista insomma. Niente di peggio che fare l’artista quando tieni famiglia! Ah… certo… che bellezza avere un artista in casa… wow… un musicista, uno scrittore… accidenti. Sì, ma i soldi? I soldi li porti a casa o no? Eh… sai… i miei progetti… ho seminato e… Sì! Ma quando raccogli? Non lo so… abbi pazienza. Eh… ma si sa: quando la fame (si fa per dire) entra dalla porta l’amore se ne va dalla finestra. Be’… così è stato. Good bye my love. E così, guardando indietro, quando volti di nuovo lo sguardo davanti, vedi una torta piena di candeline. Le conti: uno, due, dieci, undici, dodici, venti, venticinque, trentanove, quarantacinque… ehi! ehi! calma! Cinquantadue, Cinquantotto, oh! oh! siamo impazziti? Cinquantanove… sessanta! Cazzo! E va be’… che ci posso fare? Mica posso fermare il tempo. E allora, visto che (ma sì, facciamo un po’ di retorica) non me li sento, sono sano, vivo e vegeto, allora vaffanculo all’età! C’è ancora tempo per veder spuntare qualche germoglio da tutti quei semi seminati. Grazie per gli auguri che mi hai fatto, Shaun. Grazie per gli auguri che mi hai fatto, Silvia. tanto lo so che mi hai pensato.

E grazie ai miei allievi del corso di scrittura, perché ieri sera, durante la lezione, mi hanno fatto una bella sorpresa. Appena arrivati mi ero meravigliato che nessuno di loro mi avesse fatto gli auguri. Poi però, dopo un’ora, ecco arrivare tre mie “vecchie” allieve: Stefania, Marialaura e Tiziana. E tutti insieme hanno cominciato a cantarmi “tanti auguri”. Hanno portato pasticcini, castagnole, torta di mele, spumante e regalini. Come si fa a non volervi bene?

I miei primi 60 anniultima modifica: 2010-12-01T19:46:35+01:00da
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