Sergio Consani

Stelle cadenti

Pinco, in una notte d’agosto, si sedette su uno scoglio vicino al mare, intenzionato a veder cadere almeno quattro stelle, tante quanti i desideri che voleva esprimere. Difficile credere che una stella possa accontentarti, ma l’idea di parlare al cielo buio e silenzioso, è come una preghiera rivolta a quell’energia superiore e universale che è in grado di ascoltare e di percepire le nostre esigenze. Cadde la prima stella, e gli occhi di Pinco si illuminarono come quelli di un bambino. Il primo desiderio era appena stato tolto dal cassetto e lasciato in mano al destino. Cadde la seconda, più bella, più luminosa: anche l’altro desiderio Pinco lo lasciò volare nelle mani di qualcuno che forse lo ama e lo odia per la sua giovane età e la sua inesperienza di vita e un orgoglio che ancora non ha imparato a gestire. La terza stella tracciò una scia lontana che per poco Pinco non perse; quella stella era il desiderio più arduo, più difficile da realizzare, ma se è vero che i sogni sono desideri, allora forse non tutto è perduto. La quarta stella Pinco l’attese, inutilmente. Forse non poteva chiedere di più quella notte. Decise però che sarebbe tornato lì, su quello stesso scoglio, a illudersi che basta un pensiero lanciato nel cielo per poter riavere le cose perdute e ottenere qualcosa di nuovo che ti fa vivere una seconda volta.

Stelle cadentiultima modifica: 2009-08-24T17:53:00+02:00da
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