Sgorbi, murales e messaggi d’amore

 

Paolo Virzì ha appena lasciato Livorno lanciando l’ultimo ciak cinematografico in città, e uno dei produttori si è complimentato per la disponibiltà di tutti i livornesi, decantando i colori della città e le location molto particolari, in primis La Terrazza Mascagni, una delle più belle terrazze a mare d’Italia. Rimessa a nuovo da poco tempo, la Terrazza ha già incontrato i soliti “artistici” deturpatori, armati di bombolette spray, randendola già terra bruciata. E i muri? Ne vogliamo parlare dei muri della città, centro o periferia che sia, dove trovare un centimetro libero di intonaco è un’impresa? Chi sono questi ignoranti che si divertono a lasciare messaggi come “topolino ti amo”, “non mi lasciare mai, Matteo”, “sei la mia vita”? Ma perché non dirlo direttamente alla persona amata invece di insozzare i muri? Mi sono messo in testa di fare una campagna cittadina contro questi signorini ai quali, se minorenni, andrebbe proibita la vendita delle bombolette spray se non con un permesso dei genitori. Ma per fare una campagna ci vogliono molte idee, e allora chiedo a voi come si potrebbe arginare questo fenomeno. Ogni vostra idea costruttiva è ben accetta.

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Sgorbi, murales e messaggi d’amoreultima modifica: 2009-08-07T16:46:08+02:00da sergio0591
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Commenti

Sgorbi, murales e messaggi d’amore — 8 commenti

  1. Ciao Sergio..condivido ogni tipo di campagna contro i deturpatori ,giovani o vecchi essi siano, di muri, edifici e monumenti.
    Vorrei anche dirti che mi dispiace che ti abbiano rubato la bici. Sono sempre più convinta che stiamo precipitando in un grande baratro in fatto di educazione, ho anche il dubbio che poco si potrà recuperare dalle generazioni future. Vorrei tanto sbagliarmi!
    Passa una serena giornata..A presto.

  2. Ciao.
    I ragazzi hanno bisogno di trasgredire, se gli dici questo non si può fare si ottiene l’effetto contrario. Siccome non stiamo parlando di artisti, si potrebbe dare uno spazio, tipo il ponte con i lucchetti o il muro di Verona dove poter scrivere. I ragazzi amano le novità, bisogna trovare qualcosa che li stimoli, non è facile quando l’educazione è carente.
    Le famiglie pretendono che nelle scuole maestri e professori debbano sopperire alla carenza della presenza dei genitori. Ma sarebbe come se un genitori dovesse insegnare a 20 figli contemporaneamente, senza curarsi del diverso carattere di ognuno. Insomma alla fine la colpa è sempre nostra. Ma purtroppo questo ormai succede anche se hai un figlio solo.
    Guardiamola dal un’altro lato. Almeno non ci si annoia, quando sei fermo nel traffico, puoi leggere.

  3. A commento vorrei proporti questo vecchio post che potrai cancellare se non lo trovi interessante, un saluto “billiconedi” :
    “Leggo nel periodico “Il Comune di Ancona” nov.-dic.2007 come il fenomeno vandalistico dei graffitari e’ ormai entrato nella mentalita’ dei rappresentanti cittadini come una forma moderna di espressione artistica:

    “A chi vuole sprimersi con graffiti, diamo uno spazio…” Letizia Perticaroli.

    “Trovare una zona riservata per chi vuole esprimere tramite graffiti…” Daniele Tagliacozzo.

    “Una scelta illuminata… concedere alcuni muri ai ragazzi…” Diego Urbisaglia.

    “Il graffitismo puo’ essere l’occasione di un esercizio creativo…” Lorenzo Lucesoli.

    La stessa amministrazione chiama questa triste realta’ “TAGlines”, qualcuno li chiama “writers” dandogli il riconoscimento di nuova corrente artistica. Propongo quindi come richiesto nella scheda questionario inserita nello stesso numero del periodico, di concedere al signor “MAT” suo prolifico rappresentante lo spazio occupato dal “Giuramento degli Anconetani” nella sala consigliare, al posto dell’ormai superato prodotto della vecchia arte del concittadino Podesti. Oppure uno spazio nella Pinacoteca cittadina magari al posto della piccola “Madonna col bambino” del veneziano Crivelli che cosi’ poco ha da condividere con la nostra citta’. Nel frattempo l’intero consiglio comunale, sindaco in testa, potrebbe rispettare l’impegno preso nei confronti della cittadinanza dalle pagine del citato periodico, a “ripulire e mettere a posto cio’ che viene sporcato o danneggiato” agendo magari in prima persona e dando un ottimo esempio di “rinnavata cultura civica”.

    L’augurio e’ di poter vivere il prossimo e gli anni a venire in una citta’ governata da persone che spendono meno tempo in inutili chiacchiere e piu’ energie a volere costruire quanto necessario a chi li ha eletti.”

  4. Il problema non riguarda solo Livorno, ma ogni angolo del nostro Bel Paese.
    La cultura dei graffiti non c’entra molto con il Bel Paese. Non è nostra è cultura di strada, si lega all’hip hop, rappresenta la metropoli ed è unica forma di comunicazione per strati sociali che non sono altrimenti rappresentati, perciò in Italia è la Coca Cola al posto di un dito di vino a pasto e una specie di moda, di atteggiamento forse anche sincero, ma nondimeno scimmiesco nei confronti della cultura americana.
    Il problema è identitario…una campagna sull’identità è di là che bisogna iniziare.
    Questo in genere per graffiti che abbiano almeno una dignità grafica.
    Le scritte dal Ti amo al vaffa…sono solo esternazioni di stupidità
    Peraltro esistono anche in Italia begli esempi di murali, che rispettano la nostra identità (vd Romano di Lombardia)
    Ciao

  5. Dovremmo far prendere coscienza ai nostri ragazzi che la terrazza Mascagni e il resto e’ un bene da salvaguardare perche’ e’ di tutti!
    I piu’ sensibilizzati verso questo patrimonio senza scrupoli li dovrebbero dire che e’ come imbrattassero dentro casa loro!
    Detto questo… c’e’ un disagio ancor piu’ profondo di relazione… “ti amo” viene detto con troppa facilita’, e perche’ poi lo devono sapere tutti?
    L’amore dovrebbe essere una faccenda intima, “ti amo dovrebbe essere sussurrato in un orecchio
    I media stanno facendo saltare le basi di relazione personale, stanno dando modelli sbagliati… d’altronde se si fa l’amore sotto una telecamera…
    Ragazzi. se amate non c’e’ bisogno di urlarlo ai quattro venti, di fare striscioni, di imbrattare muri o appendere lucchetti…
    INTIMITA’… parolina magica che ha il sapore di qualcosa di estremamente IMPORTANTE!
    Sull’argomento ci sarebbe da fare un trattato…
    Idea?
    Un opuscolo con la storia dei monumenti cittadini da divulgare nelle scuole, dalla materna alle universita’
    lo slogan…
    Tutto questo e’ tuo!
    La terrazza e’ mia! la fortezza e’ mia!
    Forse tanti ragazzi non sanno di possedere beni cosi’ belli… pensano di non avere niente…
    Ciao amico scrittore batterista!

  6. Ciao Sergio, tutto bene?

    La Chiesa in Italia ha preso troppo piede, non riconosce il matrimonio civile, come dice dalai, non riconosce i gay, per la chiesa sono persone diverse, è questo allora l’uguaglianza che la chiesa predica? Sono forse questi i diritti umani che la chiesa predica? Non riconoscendo il matrimonio c’è un equiparazione con i matrimoni civili etero? No. Gli etero si i gay no, e questa non è discriminazione?

    Buona serata!

  7. Ciao Sergio ,grazie del consiglio ,lo faro’ ,sara’ sicuramente bellissimo.

    Come stai…tutto bene ???
    Mi sa che in questo periodo le tue serate musicali saranno aumentate:)

    Per il tuo post ,mi sento di darti ragione …non amo nemmeno io quelle scritte che imbrattono muri panchine ecc.
    Il consiglio che posso dare io è una bella multa salata per chi viene colto in flagrante ,ma sinceramente non è facile ne arginare ne beccare i grafomani sul fatto .

    buon week end
    kicca