Non ho parole, e se ce l’ho sono brutte…

Mi sono preso alcuni giorni di riflessione, da quando quel dannato terremoto ha ferito mezzo Abruzzo. Da vomito poi certe cose che ho visto in Tv. In primis le parole della conduttrice del TG1 l’altra sera che, con orgoglio, ci ha fatto sapere che Porta a porta di Vespa aveva avuto il 27% di share. Brava, avevamo un bisogno tremendo di saperlo. Sì, l’importante è che i grandi mezzi di mamma Rai abbiano superato quelli di Mediaset con il suo Matrix speciale! E poi vedere Berlusconi, quell’omino con i capelli finti, con il casco rosso protettivo in mezzo alla gente, mi ha fatto ridere: era l’unico ad indossarlo. Poverino… non si sa mai che qualche calcinaccio poteva colpirlo all’improvviso… e senza di lui il Paese come andrebbe avanti? Quindi proteggiamolo. E i politici in Tv con la loro retorica evergreen, le promesse, la demagogia, la speranza che “i terremotati abruzzesi non saranno lasciati soli”. Vedremo. Ma ho i miei seri dubbi. E poi, ciò che mi ha un po’ deluso, sono alcuni dei bloggers che gravitano intorno a questo mio blog: nessuno in questi giorni è venuto da me. Nessun problema, posso stare da solo benissimo. Però sono andato a sbirciare, per curiosità, sui loro blog: sempre le stesse stronzate: ciao… come stai? ieri la frittata mi è venuta male… che freddo che fa ancora qui… domani vado al mare… coccolino ti amo… tvb… e altre cose del genere. Non vale per tutti, ovviamente. Ma, a parte qualche rara eccezione, mi aspettavo di più. Mah! Forse sono io a sbagliarmi. Mando un mio saluto a tutta quella gente che in questo momento sta soffrendo per aver perso figli, genitori, parenti, case, soldi, tutto.

Non ho parole, e se ce l’ho sono brutte…ultima modifica: 2009-04-09T14:44:00+02:00da sergio0591
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Commenti

Non ho parole, e se ce l’ho sono brutte… — 12 commenti

  1. Non vorrei essere frainteso, Michele. Nel post ho detto “alcuni bloggers”, anzi, forse meno di alcuni. Quelli che ho scelto tra i miei amici virtuali sono tutti simpatici e intelligenti (vedi di lato), ma è ovvio che qualcuno, per pudore, per paura o per sdrammatizzare, ha dato un po’ meno peso a questa tragedia del terremoto meno di quanto avrebbe dovuto. Ognuno è libero di fare e di scrivere quello che vuole, ci mancherebbe, però anch’io ho la stessa libertà. E siccome le parole scritte a volte non hanno la possibilità di avere “un sonoro”, allora spesso si viene fraintesi. Per dire che io non giudico nessuno. E’ solo la rabbia che spesso mi fa essere un po’ troppo duro.

  2. Ciao Sergio,
    Intanto un saluto dopo tanto tempo. Concordo con il tuo Post, hai centrato tanti nervi scoperti di quello che è successo questi giorni che mi lascia ancora sconvolto…fatico ancora a trovare un pensiero logico. Non posso dire la stessa cosa dei bloggers che conosco perchè mi sembrano che tutti, a loro modo, sia rimasti colpiti dall’evento

    Ciao
    Michele

  3. ti comunico che in questo momento a canale 5 stanno trasmettendo la maratona dell’ipocrisia!!!!Continuano ad inseguire i superstiti che si sono recati ai funerali!!!!!non ho parole!!!!!!
    ps vedrai che da martedì non ci si ricorderà più dell’Abruzzo,e dico martedì non a caso,perchè lo vogliamo fare o no l’ultimo pietoso servizio per riprendere la pasqua di quei poveracci stipati nelle tendopoli!
    ciao a presto

  4. Ciao Sergio ,il tuo ultimo post credo che abbia colpito nel segno. Ma una cosa è la quotidianità talvolta grigia e monotona che fa dire tante frasi convenzionali,altro l’emergenza come quella abruzzese che ha fatto uscire fuor di senno le persone sensibili . Voglio spezzare una lancia per quelli che si sono distratti. A volte serve non per dimenticare ,ma per riportare il tutto a livelli di normalità.
    Ti mando il mio saluto augurale per la Pasqua. Corinina

  5. Ciao Sergio. Hai veramente ragione per quello che dici a proposito del terremoto in Abruzzo, sulla retorica e sulle promesse dei politici, sullo sbandieramento degli share non ci sono parole. Come non ci sono parole per alcune dichiarazioni “étonnantes” del nostro premier, tanto per raccogliere consensi, per non dire voti. Invece l’Arci della provincia di Varese, di cui faccio parte, sta raccogliendo materiale scolastico per i bambini terremotati e lancia l’appello, a livello nazionale, per raggruppare persone preparate e pronte a trascorrere questi giornio di Pasqua, nonchè raccolta fondi su c/c regolarizzati con gli enti della provincia di L’Aquila. Guarda facebook
    http://www.facebook.com/profile.php?id=723872310&ref=profile#/group.php?gid=12787904949

    Ti auguro una lieta Pasqua. A presto. Valentina alias Cinemagora

  6. .. ciao Sergio, la rabbia è naturale in tutti coloro che vivono emozioni forti, per quello che mi riguarda ho imparato a far scivolare sulla pelle tutto quello che a suo modo va avanti, e non aspetta nessuno, forse formalismi , finzioni, o solo diplomazia nel poter svolgere un ruolo che compete a ki magari non è visto di buon okkio… è tutto tragico, è delle volte comictragiko… ma i pensieri positivi.. i buoni propositi… possono esistere anche in tutti quelli che si preokkupano di share… kissà… evviva anche la buonafede.. un saluto, affettuoso.

  7. Il silenzio di questi giorni credo che non sia altro che l’intontimento di tanto dolore…
    in un contesto di questa atrocità, inevitabilmente cascano all’occhio le minchiate, le faccende fuori luogo, ma chi se ne frega! Andiamo oltre, non ci perdiamo in queste merdate per sfogare la rabbia,
    l’unica coscienza che dovremmo prendere è sapere perchè hanno costruito case di sabbia, perchè si pagano i condoni. I condoni andrebbero aboliti, perchè nelle case ci stanno gli essere umani, e un tetto DEVE essere a norma.
    Quanti giovani… studenti… bimbi…
    tanti di questi potevano essere vivi…

    focalizziamo lo sguardo su tutte quelle persone che sono partite per un aiuto, su questo popolo di persone che in un lutto così immane,sorridono e hanno una dignità che raramente si vede…
    pregare non vuol dire solo entrare in chiesa
    pregare vuol dire sentirsi fratelli
    fare il dolore degli altri nostro
    sentirsi in colpa perchè hai pensato che per fortuna tutto questo non è toccato a te
    pregare vuol dire
    di non lamentarsi per le cazzate e ridimensionare TUTTO

    Nella tragedia, un episodio tragico comico…
    allo sportello mobile delle poste, una persona ha pagato una bolletta della luce del cimitero.

    Inutile dire che il pensiero corrre a tante mamme e babbi che hanno visto morire i loro figli in un modo atroce che forse…
    un abbraccio

  8. sai a volte la sofferenza ha un limite e va esorcizzata, non tutti possono farsi carico delle sofferenze altrui, per il resto, solo cose note

  9. Ci sono vari modi per dimostrare partecipazione e solidarietà a coloro che sono colpiti da varie disgrazie… e il terremoto non è la sola… anche se in questo momento è quella che più ci entra in casa da mass-media e forse la più vicina geograficamente….
    a volte mi urta… mi sembra tanta demagogia…
    Io credo che ognuno ha il suo modo di partecipare…. ed un post sul blog non è il solo…
    Aprezzo chi è riuscito a scriverne… ma non giudico… chi ha scritto altro…
    Un caro saluto…
    Fly

  10. Caro Sergio queste dita non trovano parole da scrivere non ne hanno voglia..estraggono dal cuore e passano sulla tastiera solo un caro saluto ed un’lungo abbraccio attendendo che un raggio di sole torni a scaldare.

    certe volte cio’che si vede e si legge cio’che accade si spera siano scherzi tanto sono irreali(vedi l’annunciatrice o i cretini che ai servizi del terromoto si mettono dietro ai cronisti con i cellulai…)
    ma purtroppo e’tutta relata’..tutta realta!

  11. sergio, ieri ho dedicato un post proprio a sciacalli televisivi come quello del tg1. io guardo le immagini delle persone che hanno perso tutto e mi sento davvero male, non posso immaginare quale dolore sia così forte.
    un abbraccio
    Annarita

  12. Concordo su quanto hai scritto a proposito dello share televisivo. L’ho trovata una cosa vergognosa, a tratti meschina. E vorrei davvero che ci fosse una politica del fare in questo periodo. E vorrei davvero che tutto non si spegnesse appena finita l’onda emotiva che ci ha travolto scuotendo le nostre menti. E’ difficile a volte affrontare eventi che mostrano la caducità della nostra vita, per cui non riesco a condannare chi cerca di trovare una forma di normalità aggrappandosi alle cose più banali, all frittata non riuscita, a un coccolino tvb lanciato nell’etere. Io non sono riuscita a scrivere quasi nulla, lo lasciato alcuni commenti in cui esprimevo la necessita di far qualcosa di concreto, anche minimo, più che pensare o spendere parole. E’ il bello della diversità, dei punti di vista che spero convergano in una rete di solidarietà che, insieme all’efficienza del nostro stato, ci renda fieri e orgogliosi di essere italiani.
    Un caro saluto