Sergio Consani

Le regole

 

Le regole determinano l’etica da seguire e chissà quante persone hanno seguito la logica delle regole per raggiungere la Fede. Tutte le religioni hanno regole, dettate da princìpi inconfutabili: regole spesso partorite da uomini senza scrupoli per trarne vantaggio o nate da culture che avevano la necessità di sottostare a determinate discipline.

Però non sempre le regole sono state o sono negative e distruttive: molte hanno la capacità di debellare l’aggressività, l’impulsività, l’inattività.

Personalmente odio le regole, ma capisco che non possono non esistere, che l’uomo ha bisogno di punti di riferimento, di certezze, di appigli per non cadere nel vuoto.

Le odio perché molte di esse sono ingiuste, inconcepibili e inaccettabili, dure, illogiche.

Quando ero bambino sentivo che molte delle regole che mi gravitavano intorno non potevano essere accettate; la mia essenza era ancora troppo acerba, ma ero lungimirante abbastanza per guardare un po’ più in là del mio naso. Mi ricordo il libro di religione di mia sorella: mi divertivo a sfogliare i suoi libri quando ancora non sapevo leggere o conoscevo appena l’alfabeto. Bene, c’erano delle figure su quel libro che rappresentavano il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno. La cosa che mi colpì maggiormente fu l’Inferno: il Diavolo, disegnato nel più classico dei modi, metà uomo metà animale, le corna, lo sguardo cattivo, coperto da una disgustosa peluria, aveva in mano un forcone con il quale spingeva sadicamente degli sventurati in una fossa. Da questa fossa usciva il fuoco, i cattivi bruciavano, il Diavolo sorrideva, una lunga fila di anime cattive aspettava il proprio turno per essere gettata nell’eterno fuoco infernale. Se ancor oggi, a distanza di tanti anni, ho in mente questa raffigurazione dell’eterna punizione ai nostri mali, vuol dire che certe regole sono rimaste indelebili nella mia mente. Ma non le accetto.

Le regoleultima modifica: 2009-03-13T16:57:00+01:00da
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