Il gioco dell’angelo

Ho letto il tuo secondo romanzo, caro Carlos Ruiz Zafon, “Il gioco dell’angelo”. Lo aspettavo con ansia, dopo che “L’ombra del vento” aveva lasciato in me una traccia di colori, di gioia per la lettura, di rispetto per chi sa di essere un vero scrittore. E invece mi hai deluso. Forse hai voluto strafare. O forse è stata la tua casa editrice ad importi di scrivere il secondo romanzo importante con più pagine, molte più pagine. Fino alla metà ero ancora immerso nel tuo bel tocco da romanziere, catturato dalla storia intrigante e con poche sbavature. Poi ho sentito che avresti potuto chiudere il tutto con altre cento pagine e lasciare al lettore la voglia di leggere il tuo terzo romanzo. Che non leggerò. Invece hai scritto altre quattrocento pagine, trasformando il tuo protagonista in una sorta di Superman, di eroe da film americani, al quale tutto succede e tutto porta a compimento, anche se si trova sulla bocca di un vulcano in eruzione. Perché? Mi chiedo. Perché hai voluto strafare? Chi ha buon occhio e spirito di osservazione e legge molto, non può non aver percepito che molte di quelle pagine non erano tue. O meglio, non avresti voluto scriverle. Non leggerai mai questo post, ti ho visto anche su Facebook e ho chiesto la tua amicizia per poterne parlare: ma tu non mi hai ancora risposto. Se metti la tua faccia su Facebook, almeno una volta è doveroso rispondere a chi ti chiede qualcosa, altrimenti che ci vieni a fare su Facebook? Guarda… non mi voglio arrendere e forse comprerò anche il tuo terzo romanzo, ma per favore, non superare le quattrocento pagine, altrimenti mi viene da pensare che la tua casa editrice ti faccia scrivere di più per una ragione ben precisa: visto il tuo successo, l’editore è sicuro che la gente comprerà il tuo libro che, se ha più pagine, costa di più. Chiaro, no? Non consiglierò comunque a nessuno Il gioco dell’angelo. Mi dispiace. ma non è certo per invidia. Infatti consiglio a tutti di leggere L’ombra del vento. Un grande romanzo.

Il gioco dell’angeloultima modifica: 2009-02-18T21:07:00+01:00da sergio0591
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Commenti

Il gioco dell’angelo — 22 commenti

  1. In pieno accordo con te… libro estremamente deludente… i piedi non rimangono a terra solo perchè sembra supermen… blà blà blà… baciiiiiiiiii

  2. weeeeee sergiooooo ciao di un po e chi l’è sto zafon? che c’entra con te? non ti risponde su faccia libro? ecchissene frega no?

  3. M’era sembrato di capire che al di là dell’essenza d’un testo e del suo significato,cercavi lo stesso autore per trovare la sua compagnia.So che le emozioni sono fondamentali per continuare fino in fondo la lettura ,ma questa ricerca d’una amicizia virtuale mi sembra pure accattivante.In questo caso l’amico ha i suoi momenti d’esaltazione e di stanca e bisogna accettarlo comunque,non tradirlo. Corinina

  4. guarda bellina questa poesia di Roberto Benigni presa da facebook

    “Se quella notte, per divin consiglio.
    La donna Rosa, concependo Silvio,
    avesse dato ad un uomo di Milano
    invece della topa il deretano,
    l’avrebbe preso in culo quella sera
    sol Donna Rosa e non l’Italia intera”

    R. Benigni

  5. Tempo fa lessi questo aforisma “Indubbiamente ciascun essere ha, nell’universo dei libri, un’opera che lo trasforma in lettore, posto che il destino favorisca il loro incontro.” Lo stampai e lo affissi in una mia classe. Una volta diventati lettori non è più possibile tornare indietro. Il piacere delle pagine che mentre scorrono sotto le nostre dita ci regalano sequenze di vita è irrinunciabile.
    Buon fine settimana

  6. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza.
    Di Carlos Ruiz Zafon ho letto “L’ombra del vento”.
    Amo regalare libri…

    Honoré de Balzac scriveva: Ci sono abissi che l’amore non può superare, nonostante la forza delle sue ali.
    Ma un Amore grande amore libero, può…

  7. Bella domanda, Corinina. Ma la risposta è abbastanza semplice. Cerco emozioni, e quando un libro te le da, vuol dire che, dal mio punto di vista, è riuscito. Certo, dobbiamo distinguere il romanzo dal saggio, dove quest’ultimo va considerato e letto con altre intenzioni. Se leggo un romanzo, che sia una storia vera o di fantasia, e non vedo l’ora di arrivare all’ultima pagina, vuol dire che la trama mi ha preso, e l’autore è stato bravo a costruire la trama. Emozioni, Corinina… emozioni, come davanti ai colori di una quadro: magari non riesci a capire bene cosa abbia voluto dire l’artista, ma se tu, davanti a quel dipinto, rimani un po’ incantata, ecco che l’autore ha raggiunto il suo scopo: comunicare.

  8. Caro Sergio,nonconosco questo autore che tu approvi e disapprovi. E’ difficile accontentare i lettori,ma ti voglio chiedere :tu che cosa cerchi in un libro: realtà,informazione,arte,trama avventurosa ? Ciao. Un saluto da Corinina.

  9. Io leggo molto ma nonostante tutto non si conoscono tutti i libri…
    li metterò in lista…
    un saluto in musica… perchè la musica batte sulla matita del web.

  10. E bravo Sergio! Quando lessi “L’ombra del vento” ne rimasi incantata per la semplicità che nonostante l’intreccio complesso, Zafòn era riuscito a dimostrare. Un libro a dir poco perfetto… e io sono una di quelle che non ama fare complimenti gratuiti! Poi, per Natale mi è stato regalato il secondo libro e… quindi? L’ho trovato noioso, molti pezzi potevano benissimo essere tolti. Il collegamento con la libreria Sempere mi è sembrata forzata come un po’ tutta la trama. Carino, per carità ma sono sicurissima che sia stato fatto di proposito dalla casa editrice che ovviamente era certa di guadagnare quei soldi. Facendo un semplice calcolo, il seondo volume lo avrebbero comprato almeno tutti quelli che avevano già letto il primo… vedete un po’ quante copie sono state vendute e fatevi i calcoli. Senza contare che prima di uscire era stato presentato come la continuazione de “L’ombra del vento” con cui, però, non c’entra niente!
    Magari se avrò la fortuna di diventare come Zafòn un giorno (si, sogna, sogna…) farò anch’io una cosa del genere. Chissà, intanto ora posso dire che mi aggrego alla tua delusione.
    Un salutone

  11. ahahahhhhhh,dai mi faccio curare io,vedo che non sono riuscita a spiegare che era per mio figlio nato quando avevo 21 anni…………un bacione.

  12. Sei simpatico, Carlo! Il problema è che sarà difficile che tu trovi i miei libri in libreria per tutti i motivi che ho elencato nei miei vari post! Ma si possono sempre ordinare, no?

  13. Adesso devo scavare nella mia vita e capire qual’è l’esperienza in cui ho fatto una figura… come quella che scopro aver fatto ora!! Sono andato anche a fare una ricerca su google (16.600 risultati) per capire fino in fondo che tapino sono!!!

    E, oramai con i sensi svegli, mi rendo anche conto di non aver mai focalizzato la mia attenzione sui primissimi link a bordo pagina e, conseguentemente, non avere piena coscienza di chi era… Sergio.

    A questo punto, devo necessariamente rimediare. Domani proverò da Meelbookstore a Via Nazionale (Roma). Magari comincio dall’ultimo anche se, “vuoi tu prenderla in sposa…..”, da divorziato mi stuzzica.

    Chiedo (e non immagini come mi sento) perdono!!! Ciao e buona serata.

  14. Biondograno… se non ho capito, allora vengo a rileggere il tuo post. Epifasi… il mio libro? Se ti riferisci all’ultimo manoscritto è in attesa di giudizio da parte di una casa editrice…

  15. Ciao Sergio. Hai descritto così bene le tue “impressioni” che a questo punto la curiosità è più forte. Dovrò comprare questo primo romanzo e farmi male (???) con il secondo… per capire fino in fondo….

    Ti auguro una tranquilla giornata.

  16. ma no Sergio,mi sa che non hai colto tutta l’essenza del post………..dai rileggi,magari potresti rifarlo anche con il romanzo che ti ha deluso………..io lo faccio sempre anche se maari dopo anni,ma rileggo sempre i romanzi.
    Quelli di Ken follet sai quei mattoni esagerati?
    Dalle due alle tre volte!!!

  17. Sono contenta Sergio di questo tuo post, ho avuto la conferma di quanto c’ero rimasta di stucco, dalla bravura del primo romanzo, alla ripetitività del secondo. Anche perchè è probabile che all’editore, è bastato intascare tutto quello che ha incassato sotto le feste e gli va bene di fare festa.

    Chi ce le spende più 22 euro per un libro di Zafon…

    Replicabile, a volte noioso, a tratti bigotto, ambiguo…Martin è esageratamente ingenuo e dulcis in fondo… ma che confusione nella seconda parte!

    Peccato, mi dispiace veramente, ancora una volta capisci che le strategie per gli interessi prendono il sopravvento sulla vera essenza… l’arte!

    ciao, buona serata