Avrei voluto, ma…

Avrei voluto, ma… non l’ho fatto, o non ci sono riuscito, o me lo hanno impedito, o ho avuto paura, o gli altri mi hanno condizionato. Quanti sono i motivi che ci impediscono di fare quello che avremmo voluto? L’idea di questo post mi è venuta leggendo gli ultimi commenti scritti su “il senso dell’umorismo”. Troppi, siamo in troppi a guardarci indietro e chiederci: ma perché? perché non l’ho fatto? Io ci ho provato quasi sempre a fare quello che volevo, e quando altre mie decisioni sono state prese pensando “alla soddisfazione degli altri” le cose sono andate peggio.

Avrei voluto, ma…ultima modifica: 2008-02-25T18:36:26+01:00da sergio0591
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Commenti

Avrei voluto, ma… — 23 commenti

  1. E’ vero Sergio, quando ho fatto qualcosa per gli altri, cercando magari di limare in favore di più persone, perdendo del mio per donare agli altri, lì le cose sono andate peggio, capite da nessuno e criticate da tutti. Eppure io ci riprovo semre lo stesso.
    Il tuo pensiero mi sembra interessante, ti aggiungo alla lista degli amici….
    Giorgio.

  2. Stefania grazie e graie a tutti. Non è un periodo fulgido ma nenache così preoccupante. Sto bene più o meno, come è concesso a tutti. I migliori auguri per tutto quel che questo corso vi potrà certamente dare

  3. eh si niente soldoi per la morte, lei non sa che farsene ma l’anima vuole, ciò non mi fa paura ma rabbia perchè ci sono coloro che sprecano l’anima sergio
    u saluto dal cavallino pazzo

  4. grazie per essere passato e per il tuo commento…io invece sono credente in DIo e credo che “quel quacosa” siano i suoi e i nostri angeli…se vai un po’ indietro – verso il mese di dicembre – troverai un post in cui parlo proprio di questo avendo una specie di incontro ravvicinato…
    ti aspetto ancora….un abbraccio

  5. mi sono abbandonato alla passione pura, senza pensieri, senza progetti … senza prospettive!

    ho impattato a una velocità pari ad infinito-1/km orari contro la dura roccia di una intera catena montuosa.

    So già, che se si ripresenterà una analoga situazione lo rifarò ancora!!

  6. In realtà questo post potrebbe concludersi drasticamente con un: se avessi voluto l’avrei fatto, ma non ero pronto per farlo. Come dire… ogni cosa a suo tempo, e se non l’ho fatto allora vuol dire che non ero maturo o pronto o preparato abbastanza. E’ così troppo semplice questa mia conclusione o è vero?

  7. Rimpianti? Annacquano la qualità della vita! Tutti noi abbiamo un percorso; cerco di non avere rimpianti per il semplice fatto che, se in una certa stagione della vita ho agito in una determinata maniera, è perchè non potevo fare diversamente, la mia testa non c’era ancora arrivata.
    Col tempo si cambia, e forse sono proprio quei rimpianti, quegli sbagli a farti avere una consapevolezza diversa nell’affrontare le cose.
    Non viviamo soli, siamo circondati da affetti, grandi, medi, piccoli ed inevitabilmente le nostre scelte sono condizionate, legate a chi ci sta intorno.
    Se siamo persone generose ci rendiamo spesso conto di aver dato troppo, ma era così e non poteva andare diversamente.
    Fortunatamente quando ti guardi allo specchio e vedi che sei alla stagione successiva, incominci a volerti un pò più di bene ed allora decidi di pensare più a te.
    Decidi in base a quello che tu vuoi e non a quello che fa piacere agli altri.
    Oggi: un giorno per volta, protesa verso il presente, è la medicina per vivere, il passato toglie qualità al sano vivere.
    Un rimpianto grande comunque ce l’ho anchio: dovevo scappare da una certa “casa”, ero indipendente economicamente, ma non lo era la mia anima, il mio sacrificio alla fine non è valso a niente, la mia genitrice mi ha tritato comunque!
    Beh! Storie di vita…

    Enrica, venerdì non ti ho vista troppo bene… ti avrei voluto chiedere, ma non siamo ancora intimi… ti aspettiamo, se puoi… sei una colonna del gruppo. ciao stefania

  8. Avrei voluto abbandonarmi a una passione pura, solo passione, niente pronostici per il futuro, niente affinità, niente programmi……..non ci sono riuscita, ha avuto la meglio la consapevolezza che la passione prima divampa poi distrugge…..peccato, forse.

  9. Avrei voluto… avere il coraggio di fare quello che, ancora, non ho il coraggio di fare… forse non ho la giusta pazzia per essere felice…

  10. Ciao Sergio.
    E interessante la domanda che poni in questo post.
    Sai anche io spesso mi sono chiesta :perchè non l’ho fatto?
    Mi sono pentita di non aver reagito in molte situazioni e ho sempre dato la colpa alle mie insicurezze…perchè dopo chissà come reagiscono gli altri..chissa se rimango delusa…se fallisco…come andrà a finire??
    So solo che dentro li per li mi rimaneva una gran rabbia per non essermi buttata per non aver rischiato o tentato…
    Mi rendo conto che se non sno riuscita a farlo in certi momenti è stata solo paura
    e oggi mi dico che la vita è troppo breve e se ancora oggi ho tanta paura di fallire e rischiare..la voglia di vivere è ancora piu forte..
    Non vorrei mai piu dire -perchè non l’ho fatto?-
    e lotto tutti i giorni contro le mie incertezze per far si che non accada piu….

    ciao ciao
    a presto
    lisa

  11. Avrei voluto…..beh..tante cose vediamo…dare meno importanza al giudizio altrui e fregarmene andando avanti per la mia strada consapevole che tutto quanto era nelle mie possibilità era stato fatto……..
    Avrei voluto…anzi vorrei…..mettere meno energia in tutto ciò che faccio, anche se capisco che in gran parte è il mio carattere, e capire che non c’è bisogno continuamente di dimostrare ( e poi a chi?) che siamo bravi………
    Ma per tutto questo e altro ancora spero di essere ancora in tempo per modificarmi e il primo passo è anche il lasciarsi andare a scrivere , desiderio che mi accompagna da sempre…….insieme al comunicare in genere…..

  12. Enrica, ripensaci!!!! io ho seguito poche lezioni ma ti percepivo come una presenza importante!!Non so quali sono gli impedimenti ma mi sarebbe piaciuto conoscerti e conoscerci meglio…….cerca di restare….

  13. Vedi Sergio, io vado molto d’istinto, e di conseguenza sbaglio molto, non bado se ciò che faccio è per mia soddisfazione o per quella degli altri, anche perchè, a io avviso, la linea di demarcazione è labile.
    Faccio qualcosa pensando alla soddisfazione di altri, in quanto e quando la soddisfazione di altri diventa la mia soddisfazione.

    Non mi prenderei mai a martellate nei denti per dare soddisfazione ad altri, in quanto è logico che a meno che io sia masochista, e non lo sono, non trarrò mai soddisfazione da ciò.

    In amore o nell’amicizia invece, fare piacere all’amata o ad un amico/a dà soddisfazione anche a me, e l’amata o l’amico/a, a meno che non siano sadici, non chiederanno/trarranno mai soddisfazione facendomi del male.

  14. Scrivo solo per dire che non mi sarà possibile seguire le prossime lezioni e tantomeno quelle previste come estensione del corso. Il mio più sincero grazie per tutto quello che ho appreso ed un in bocca al lupo a tutti.
    Con affètto.

  15. E’ ovvio Gianpaolo che dobbiamo pensare a non commettere gli errori fatti in passato, ma non è questo il punto: siamo adesso, in questo momento, ancora una volta nel dilemma. Cioè: lo faccio o non lo faccio? A meno che tu, attualmente, non abbia decisioni in corso. Io ne ho in continuazione, e ogni volta devo stare attento a non farmi condizionare né dagli altri, né dalla mia coscienza (che parla come un prete), né da ataviche rimescolanze d’infanzia.

  16. Bè, caro Sergio, ora hai esagerato in possibilità …
    avrei voluto ma non l’ho fatto, è una scelta, per convenienza o incapacità, completamente soggettiva. Meglio non pensarci, perchè nel caso, viste le mancate opportunità raggiunte, uno potrebbe appendersi alla corda nell’albero più vicino.

    Non ci sono riuscito, ci sono incapacità insormontabili, per cui uno si mette l’anima in pace.

    Non ‘ho fatto perchè me lo hanno impedito: può valere quanto sopra, e comunque devono essere analizzate le condizioni per cui qualcuno lo ha impedito.

    Ho avuto paura = me lo hanno impedito, (fatti o persone)
    Gli altri mi hanno condizionato: può valere ancora quanto sopra, ma il condizionamento può anche averci convinto, per cui non l’ho fatto perchè era sbagliato.

    Credo che sia giusto analizzare ciò che per qualunque motivo non abbiamo fatto; sbagliato recriminare (verso se stessi o verso gli altri) in quanto rimane solo l’albero e la fune di cui sopra.

    Concludendo, pensiamo agli errori fatti per non commetterli ancora, ma non flagelliamoci per questo.
    Un caro saluto a tutti
    Gianpaolo

  17. Scolpisco un vecchio detto dei nonni e sparisco per un bel po’.
    “SE AVESSI E FOSSI E’ IL PATRIMONIO DEI BISCHERI”

  18. Abbocco a ghiozzo e dico: il SdU è impallidito, scorgendo questa nuova arena senza confini.
    Suggerisco: cosa ne dite se scrivo che il non accadere di un desiderio è un dolore ma anche la chiave che può trasformare il ‘vorrei’ in ‘voglio’ – e incominciare ad aprire o chiudere le porte della vita? Fuss