Sergio Consani

Il senso dell’umorismo

Esaurito, provvisoriamente, l’argomento solitudine, innesco una nuova miccia: quella del senso dell’umorismo. Vecchia storia, questa, dove le donne credono di averlo e gli uomini pure. Verrò attaccato all’istante, lo so, ma attraverso le mie esperienze di vita ho appurato che il senso dell’umorismo del mondo femminile è decisamente minore rispetto a quello maschile. Averlo appurato non significa naturalmente che abbia ragione: è solo una constatazione personale. Di loro, cioè delle donne, posso dire che sono decisamente più furbe e più scaltre; noi uomini, soprattutto se ci troviamo di fronte a loro e alla loro bellezza, diventiamo un po’ coglioni. Crediamo di essere cacciatori, e invece le nostre belle prede sanno come farci cadere nelle trappole che noi stessi abbiamo disseminato lungo la strada. In ogni caso sono rare le donne che ti fanno ridere. O che sanno apprezzare battute sarcastiche. Spesso sono permalose e di rimando ti lanciano frecce avvelenate usando il solo sguardo. Gli uomini però, pur se dico che di senso dell’umorismo ne hanno un tantino di più, scadono spesso nella volgarità, con battute stupide o barzellette che forse neanche mio nonno raccontava. E poi, secondo me, chi racconta barzellette non è detto che abbia quel tipo di umorismo che intendo io, ma è solo uno che vuole essere al centro dell’attenzione. Avere il senso dell’umorismo è indice di intelligenza acuta. O no? E l’intelligenza acuta delle donne, che non sfruttano per l’umorismo, si lancia verso altre mete. Quali siano le loro mete ce lo dicano loro.

Il senso dell’umorismoultima modifica: 2008-02-21T17:00:00+01:00da
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