Notizie sul mio libro?

E’ arrivato il momento di sapere cosa sta succedendo al mio ultimo romanzo, e forse, in attesa che tra un po’ il mio editore mi mandi il resoconto delle vendite (mi viene già da sorridere), chiedo aiuto a voi. Vi ricordate il titolo? E’ “La figlia della Notte” SBC Edizioni. Per prima cosa mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi l’ha comprato attraverso il sito Internet dell’editore – www.sbcedizioni.it -, attraverso altri siti o comprato in libreria. E soprattutto cosa hanno risposto le librerie quando l’avete chiesto. Di sicuro la risposta é: “Non ce l’abbiamo ma possiamo ordinarlo!”. Dunque questo piccolo sondaggio fra voi amici bloggers mi rende la vita un po’ più facile, nel senso che posso rendermi conto quanto possa funzionare un minimo di pubblicità su un blog. Certo è che non basta se l’editore non ci mette del suo, ma tant’è.

Notizie sul mio libro?ultima modifica: 2008-01-25T15:05:37+01:00da sergio0591
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Notizie sul mio libro? — 43 commenti

  1. Non ho consigli da darti in questa sede, per ora. Vai tranquilla, pensa, rifletti e scrivi. In ogni caso, cari allievi, c’è un post da oggi “Spazio per il corso” dove possiamo scrivere ciò che vogliamo inerente alle nostre lezioni. Gli altri post lasciamoli liberi agli altri bloggers e ad altri bloggers. Comunque venerdì ci sarà da divertirsi.

  2. Linda, grazie a te! Sai accadde una cosa un p’ strana in casa mia tanti anni fa. Avevo 12 anni ed ero da sempre figlia unica. A trentanove anni la mamma pensò bene di restare “un po’ ” incinta e nacquero due gemellini. Ero ancora “piccola” e molto, molto gelosa. Ricordo però lo stravolgimento in casa. Tanta allegria ma ‘azzarola un “ammattimeto” che già sai e che non ti racconto un’altra volta

  3. Buongiorno gente! Sono d’accordo con te Sandra, ieri il blog si è fatto proprio incandescente! Enrica grazie per le tue parole, che sicuramente mi hanno fatto un gran piacere… Trovo tutto questo veramente stimolante e sono veramente felice di aver trovato un gruppo di persone come voi con cui potermi confrontare. Per quel che ho potuto vedere fino ad ora, siamo tutti molto diversi e credo fermamente che se tutti ci impegnamo a fondo, possiamo veramente donarci qualcosa l’uno con l’altro. In pochissimo tempo siete riusciti ad incuriosirmi tutti a tal punto da comiciare a rompere il guscio della timidezza e della chiusura! Sto cercando di creare un buon finale per la mia storia e cerco di ritagliare ogni momento libero per raggiungere questo scopo anche se le mie gemelline di 3 anni che sono tutto tranne che timide ed introverse non aiutano! Anche io come Sandra però sono una che quando si scioglie non si ferma più!! Marialaura verrò sicuramente sul tuo blog, trovo che tu sia una persona silenziosa ma molto piacevole e umana. Si vede dai tuoi occhi e si percepisce da ciò che scrivi!
    Adesso vado, il finale mi aspetta!! Cip Cip
    Ps. Sergio hai letto il mio incipit? Qualche consiglio? Sono un pò in difficoltà riguardo alla revisione che ci hai chiesto… Grazie e aspetto notizie… senza ansia stavolta!

  4. Buongiorno a tutti, ieri il blog era veramente bollente!
    Bello vedere quanta enfasi mettiamo in quello che ci piace fare…
    Enrica ti ringrazio per le belle parole, sì forse sono dolce, sì, ma forse la mia dolcezza è data dalla mia timidezza di fronte a tante persone. Ci credo molto in questo corso, credo anche in un misterioso per voi, ma ancora per poco, progetto culturale che sto seguendo. Io parlo poco, per ora, per fortuna per voi, ma quando inizio e mi apro non la smetto più di parlare e scambiare opinioni…
    E sarà la vostra fine… ah ah… Scherzi a parte, non vedo l’ora di sapere che fine ha fatto la Germana…
    Ciao ciao

  5. Mi dispiace molto la tua decisione Paola. Come Nautilus mi sembra sciocco cercar di farti cambiare idea, a cinquant’anni saprai sicuramente quel che è giusto fare per te. Mi dispiace ancor più quel tuo veto a diffondere il tuo blog. Due lezioni non mi son certyo bastate per farmi un’idea chiara su di te e mi piacerebbe leggerti. Comunque sacra privacy e pazienza. Ti auguro in ogni caso tutto quel che per te desideri.

  6. Rieccomi… (che noia, direte voi!)… la forza di questo corso è proprio la libertà di esprimere ci che crediamo e pensiamo. Ognuno di noi ha delle idee diverse, buone, strane… sicuramente degne di interesse! Giusto Nautilus, a me non piace per niente litigare. Credo che stare in armonia sia la base per creare qualcosa di bello e solido tra le persone. Credo anche, come ha detto Enrica, che tutti ci aspettiamo cose diverse. Io, ad esempio, sono lì per condividere idee e confrontarmi con persone che hanno la mia stessa passione (oltre a imparare la tecnica che reputo fondamentale!). Vorrei dire una cosa su Paola… io non sono nessuno per giudicarla per vari motivi. Il primo è sicuramente quello di capire (credo) ciò che pensa. Forse vede la tecnica come qualcosa che le blocca la creatività. La capisco, anche se la penso in maniera differente. Piano piano, col tempo, magari si accorgerà che anche gli strumenti sono utili per scrivere qualcosa di “perfetto” tecnicamente!
    Volevo dirti di non lasciare il corso. Siamo tutti sulla stessa barca. Ci attacchiamo, ci riconciliamo… sai bene che questo è il mondo. Un po’ di contrasto, a volte, fa anche bene… poi, però, deve finire nel modo migliore. Che, non è certo il tuo abbandono del corso!
    Hai un carattere diverso dal mio, ma le tue idee mi hanno incuriosito da subito… si vede che ami scrivere e anche te, vivi delle emozioni che le parole scritte ti donano.
    Comunque se vi fa piacere scambiare quattro chiacchiere con me vi lascio la mia mail: laura.rossiello@libero.it
    E anche il mio blog: quantoduraunattimo.myblog.it
    Mi farebbe piacere veder qualcuno di voi anche sul mio blog… non sarà come questo, ma è, comunque, qualcosa di mio che mi piacerebbe condividere con gli altri!
    A presto….

  7. Paola, capisco ora che le tue aspettative erano diverse dalle mie, abbastanza minimaliste visto che non avevo mai scritto nulla.
    E capisco anche il resto. Che dirti? Mi dispiace davvero, anch’io mi ripromettevo di continuare a parlare di letteratura e dei problemi dello scrivere.
    Non ti invito a tornare sulla tua decisione anche se così preferirei facessi; come dicono nei film americani, tu sai cosa è meglio per te.
    Piuttosto manda qui il link del blog di cui parlavi, potremo sentirci là, ma t’avviso che le fiabe mi schifavano anche da bambino.
    Scherzo, a presto.

  8. ah… Nautilus, non ho cominciato io la “litigata”, sono stata gratuitamente tirata in ballo nei commenti di risposta di Sergio!
    Ciao e grazie della bella chiaccherata di venerdì.

  9. http://www.mestierediscrivere.com/testi/punteggiatura.htm

    ….questo volevo dire…

    per imparare a mettere la giusta punteggiatura non serve fare un corso di scrittura, ma semplicemente studiare o consultare un sito. Lo stesso dicasi per “arco narrativo”…
    Quello che avrei voluto capire era come uno scrittore costruisce il suo romanzo “emotivamente parlando” e come riesce a credere ad un progetto così tanto da lavorarci su. Trovare in definitiva una spinta in più alla realizzazione di un sogno che tengo nel cassetto. Ma, se l’esprimere il mio “personale” disagio e la mia amarezza nel vedere disilluse le mie aspettative, deve autorizzare, chi non ha gli strumenti per farlo, a psicanalizzarmi, beh… questo lo trovo oltre che ingiustificato anche offensivo. Sergio non ha la più pallida idea di come o cosa io scrivo, se la mia punteggiatura, (fortuna volendo), sia corretta o meno, nè tantomeno se i miei racconti o fiabe siano roba da cestinare o da leggere con piacere. Enrica, la mia idea di interscambiarsi non era intesa come appiattimento della creativita’… tutt’altro! Sento comunque che questo corso non va bene per me, non è ciò che io voglio e questa inutile ed incostruttiva diatriba mi toglie anche il piacere di scrivere. Perciò venerdì verrò solo a riprendermi le due pagine che Sergio si è trattenuto e vi saluterò tutti con molto piacere! Sandra ti invierò il link del mio blog sul tuo indirizzo di posta pregandoti già da ora di tenerlo solo per te, in quanto non ho voglia di essere ancora argomento di conversazione sul blog o durante le vostre lezioni.
    Un saluto a tutti quanti.

  10. Ehì, funziona!
    Mi permetto di dire umilmente (seee) la mia sulla questione. Non sono venuto in questo corso per provare emozioni o esternarle ma sperando, pur con molto scetticismo, di imparare a scrivere qualcosa di creativo in luogo delle sole cose che ho mai scritto finora: lettere o post sui blog.
    Le emozioni, spero, le ricaverò da quello che scriverò.
    Bene, qualche risultato c’è stato, ho scritto il mio primo racconto e ne ho già in mente un altro, qualche suggerimento di Sergio mi è stato utile e mi aspetto che ne vengano di ancora più utili in seguito.
    Quindi Paolaccia cattiva a me non dà affatto noia essere allievo diligente e ricevere nozioni tecniche semplici e scevre di emozioni, dalle “emozioni” alla retorica il passo è breve e non vorrei compierlo.
    D’altra parte il punto non mi pare stia nella possibilità d’interrompere, qualche interruzione nell’eloquio fluviale dell’insegnante ci può star bene magari per un chiarimento, né sul fatto di essere d’accordo o meno con lui. Il punto è che il tempo è poco, se dibattiamo fra noi ci perdiamo le informazioni, le critiche e i consigli che Sergio ci può anzi ci deve dare.
    Poi ognuno sceglierà quali seguire e quali eventualmente trascurare, prima però bisogna conoscerli.
    Farò un piccolo esempio: sono state dette su Picasso quelle che per me sono almeno un paio d’eresie ma non è che mi metto a imbastire una diatriba personale sulle (legittime) concezioni estetiche di Sergio a scapito della lezione di scrittura, mi spiego? Io mi terrò le mie idee e lui le sue.
    Un eventuale dibattito o interscambio che tu ti auguri e io pure può avvenire dopo le due ore o su questo blog come ho proposto o per e-mail, i mezzi per tenerlo non mancano, e magari chissà, se cominceremo davvero a scrivere e a leggerci potrà continuare anche dopo la fine del corso.
    La penso come Sandra (a proposito Sandra: lo so qual’era il tuo incipit…che non lo so, LO SO…) anch’io son curioso di leggere la roba altrui (specie se breve, ha ha) e ancor più come Marialaura che non ama le guerre: cavolo! ancora non ci siamo scambiati quasi parola e già litighiamo?
    Di qui alla fine che faremo, le coltellate?
    In ultimo sbaglierò perché sta male giudicare ma ce l’ho qui, devo dirvi che c’è stata una certa mancanza di rispetto da entrambe le parti in causa, anche se cominciano SEMPRE le donne; i toni striduli non si addicono a noi letterati via, mica siamo al senato della Repubblica, datevi la mano, vogliatevi bene e non ci rompete più i …
    Il vs. Nautilus che perfino Enrica ora sa chi è, finish mistery finish love.

  11. Linda.
    Scusa quasi dimenticavo.Gran brutta bestia gli attacchi di panico. Ne ho sofferto per un lungo periodo e chi non ha avuto la “fortuna” di un simile incontro è portato spesso a sottovalutare il fattore non tanto patologico, che di attacchi di panico non credo si muoia, ma invalidante di questa grandissima rottura che, senza apparentemente aver niente, in realtà ti inibisce quasi tutto: volontà, capacità, socializzazzione. E poi è un gatto che si morde la coda: sei ansiosa e ti si scatena l’attacco, l’attaco ti ingenera ansia e paura che a lloro volta alimentno l’attacco. Un gran bel giro direi. Sai che cosa c’è di bello nel tuo intervento, secondo me? Che hai smesso di srivere da te e per te sola. Immagino quanto questo possa esserti stato di conforto ed aiuto… ancora meglio se hai deciso che ce la fai ad affrontare un gruppo. Un abbraccio ed in bocca al lupo.
    P.S. Attenta che gli attacchi di panico passano, ma è il carattere ansioso di base col quale dovrai fare i conti veri ed imparare a controllare.
    In Gamba e a venerdì

  12. Olè!
    La situazione si fa calda ed in fondo siamo a gennaio.
    Che ci sarà mai dietro a questo bolleggiume?
    Prima di tutto vorrei suggerire a Sergio, sempre che ne trovi il tempo e di questo son quasi certa, di aprire un post esclusivamente dedicato al corso.
    Per reperire i commenti, gli sfoghi, le proteste o quant’altro, si è spesso costretti a saltellare da un argomento all’altro senza soluzione alcuna di continuità.
    Un argomento unico, che so: “Corso di scrittura, di tutto, di più”, come la RAI insomma, a cui tutti possano far riferimento unico per questo argomento, senza naturalmente trascurare gli altri non certo meno importanti e rilevanti.
    Sandra.
    Sei molto dolce e questa cosa del corso ti prende al punto che ti troviamo sempre pronta ad ascoltare, addrizzare, mediare situazioni che intravedi pericolose o potenzialmente dannose per il progetto o per i partecipanti. Non parli quasi mai, ma sei il testimone vivente del femminile che protegge, difende e lavora sodo per un’idea che non l’abbandonerà mai. Tienila stretta questa idea che il resto può sempre svanire. L’idea è l’idea. E’ tua e nessuno la cambia, te la ruba nè puoi lasciarla in eredità.
    Paola
    Ti capisco per certi versi per altri meno.Capisco la frustrazione di chi si aspettava una cosa e si trova a cavalcare una tigre che non conosce. Molto bene. Scrivi da quando avevi tredici anni, la scittura è parte di te come fosse un braccio o una mano;la creatività allo stato puro insomma. Qui storgo un po’ il naso ma arrivo a capire. Tutto sommato il prof de ‘L’attimo fuggente’ invitava gli allievi a strappar le pagine di un libro dove Poesia veniva stretta fra assi cartesiani.
    Non so quanti siamo a partecipare (Sandra help!!!!), ma frequentiamo un corso dal quale ciascuno si aspetta cose diverse e son del parere che le altrui attese vadano rispettate, fosse anche a discapito delle nostre, che siamo liberi di mollare o proseguire a seconda di quel che ci dà maggior godimento o sofferenza.
    E da te che sei una “creativa” una cosa non mi aspettavo davvero. Mi chiedo come tu abbia potuto solo pensare ad un “tema” assegnato per tutti uguale.
    Questo sì che avrebbe fatto la differenza. Perchè su quel tema “fisso”, a “senso unico”, ci sarebbe stato chi sarebbe rimasto “senza parole” o chi avrebbe scritto un fiume magari di cazzate.
    Non è un vanto, ti assicuro Paola, solo la realtà. A 25 anni giravo il mondo per lavoro e tenevo lezioni tecniche in una lingua non mia. A scuola studiavo poco e “rendevo molto” per l’arte di arrangiarsi e saper far apparire un sassolino come una perla. Chi studiava più di me e non aveva la stessa dote mascalzona raccattava il 6, per me l’8 era la norma. Ma non c’e nessun merito in questo. Se non si china un po’ la testa ad osservare le difficoltà altrui, le voci dei tromboni stonati la faranno sempre da padroni. Sul blog la mia mail c’è.

    P.S. Nautilus, che ci son arrivata anche io, cambia gestore e PC ecco.

  13. Ciao Stefania, ero presa dall’intervento e dalla risposta per Paola e mi ero dimenticata di risponderti. Mi fa piacere che il mio inizio del racconto ti sia piaciuto, anche se è più bello se letto e non raccontato ma siamo tantissimi al corso e non possiamo leggere tutto. Sono dietro a scrivere quelle poche righe per la fine, speriamo ti piacciano anche quelle. E spero che anche le tue lacrime blu siano lacrime scese per l’emozione di un tramonto, perchè tuo figlio ti sorride e ti stringe all’improvviso…
    Un bacio.
    Paola, mi fa piacere leggere i tuoi lavori, dimmi pure l’indirizzo del tuo blog, ci passo sicuramente!
    Lascio anche la mia mail, come ha suggerito Enrica per chi voglia comunicare:
    sandramazzinghi@libero.it
    A presto, Sandra

  14. Volevo tornare sul fatto che tutti possono e devono esprimere la loro opinione. Certo, questo va benissimo. Però, si deve stare molto attenti a non calpestare le idee e le emozioni degli altri. Non facciamo gli ipocriti, è normale che in un corso come il nostro, con tante persone nascano simpatie e antipatie. Questo, però non significa che ogni volta che si esprime la propria opinione si venga attaccati. Non mi sto riferendo a te, Paola, voglio che sia chiaro. Sto facendo un discorso più ampio. Credo che la miglior cosa da fare per stare in armonia sia rispettarsi reciprocamente. Molto spesso lì dentro vorrei dire ciò che penso, perché non concordo su alcune cose. Poi, il mio dannato carattere mi blocca. E, come la pronta Enrica ha fatto notare, ogni tanto arrossisco. Non lo faccio perché mi vergogno di ciò che scrivo, perché vivo delle emozioni che mi regala la scrittura. Arrossisco perché devo trattenermi nel dire le cose. Non amo discutere. Mi piace stare in armonia. Fin quando non mi si tocca da vicino… sono fatta così!
    Un saluto a tutti voi… buona serata!

  15. Buonasera a tutti!

    dunque… (+ altri tre puntini … per forza Sergio!)
    dopo la risposta di Sergio, non saprei
    più cosa dire… ho come assaporato
    il silenzio dovuto ad alcuni secondi di assenza
    di respiro!

    Volevo solo comunicarvi che sono due giorni
    che non ho ispirazione.
    Vi confesso anche la causa, sono distratta
    e quindi poco ricettiva!
    Spero di farcela per venerdì.

    A prestissimo su questo blog,
    Francesca

  16. Vedi Paola, a me piace che tutti possano esprimere sempre la propria opinione, criticare, chiedere. Ma la tua anima ribelle credo non faccia né caldo né freddo a nessuno, né su questo blog né al corso. Io sfido tutti gli altri a dire che io lì “faccio il professore”: se c’è qualcuno che lo pensa lo dica pure. Sono sicuro che sarai l’unica a pensarla a questo modo, perché tutti hanno capito lo spirito di questi nostri incontri “per imparare qualcosa”, e questo qualcosa non deve necessariamente essere in linea perfetta con il tuo modo di vedere le cose. Ascolta e vedrai che imparerai cose nuove. Qui nessuno vuole diventare scrittore (o se sì impareranno qualcosa lo stesso), qui si sta insieme per esprimere emozioni, ma tu devi lasciare il tempo a chi insegna, cioè a me, di creare quel filo che unisce tutti noi. Ci sono state solo due, dico due lezioni, e le emozioni, a causa di persone molto più timide ed introverse di te, hanno bisogno di maggior tempo. Non tutte hanno forse avuto le tue stesse esperienze, tu sei una donna che magari ha acquisito sicurezza attraverso mazzate e delusioni e di sei fatta forte; e gli altri? Che ne sai degli altri? Se dall’alto della tua saggezza ed esperienza di vita vedessi con più chiarezza le cose, capiresti che non tutti sono uguali e che ognuno ha bisogno di esternare le proprie emozioni in maniera diversa, e tu non puoi e non devi essere impaziente. E poi, cara mia, ti ostini a dire che scrivi dall’età di 13 anni e te ne sei sempre fregata della punteggiatura, degli incipit e della grammatica: sei fuori strada, potresti scrivere le tue fiabe molto meglio se tu ti lasciassi andare per otto lezioni e poi riprendessi la tua vita di sempre. Sono convinto che questa tua durezza interiore e voglia evidente di apparire, di non “mischiarsi nel gruppo come una classe scolastica” è indice di un malessere interiore di cui non ti sei ancora liberata. E forse non sei neanche troppo umile. In ogni caso “devi” intervenire durante le lezioni, devi partecipare, basta solo che rispetti coloro che forse ne sanno meno di te. E rispettare me, che comunque ne sa più di te. In questo campo, ovvio.

  17. Cara Sandra,

    certo che scambieremo parole, opinioni etc… ho citato Nautilus e la mia vicina di posto solo perche’ sono quelli con cui ho parlato personalmente al di la’ della lezione, e non perche’ condividano o meno i miei pensieri. Non e’ mia abitudine discriminare o ghettizzare, ed accetto sempre molto volentieri le critiche od i suggerimenti da chiunque mi arrivino, anche se all’inizio posso dare l’impressione di non voler ascoltare. Mi servono per crescere e capire… e credimi, a 52 anni suonati, so di aver molto ancora da imparare! Le mie fiabe… sono solo una goccia in un mare! Non so se siano belle o meno, so solo che le amo, cosi’ come tutto ciò che scrivo! Sai lascio un pò di me in ogni frase che riesco a “disegnare” ed è per questo che mal mi adatto a “ricalcare”! Un’emozione e’ un’emozione… che sia scritta con la punteggiatura perfetta o meno! Ma se vorrai farti un’idea precisa di cosa intendo, sarò felice di darti il link del mio blog.
    Un caro saluto
    Paola

  18. Cara Paola, sarei molto curiosa di leggere le tue fiabe ai miei bimbi. E forse in queste fiabe, se sono belle come immagino perchè le persone passionali come te hanno sempre molto da dare, un po’ di punti, di virgole o tre puntini di sospensione ci sono.
    E anche un filo da seguire, una trama, un tessuto di narrazione.
    Altrimenti soprattutto nelle fiabe se non c’è il bene e il male, il protagonista e l’antagonista, cappuccetto rosso e il lupo… non sono fiabe, ma pezzi di storie.
    Non è bello però quando dici che vieni al corso per aspettare la fine della lezione per parlare con quelli che condividono i tuoi pensieri. Metto emozioni e creatività in tutti i miei scritti e ricamo su carta le mie sensazioni ma credo nella tecnica, nell’arco narrativo e anche, perchè no, in un finale decente e non privo di morale tenendo sempre lontana la banalità. Noi due non scambieremo mai due parole alla fine del corso? Non ci credo sai?
    Ciao a tutti. Sandra

  19. dunque… sono stata tirata in ballo e, seppure avevo deciso di non esternare piu’, mi vedo costretta a correggere il tiro!
    Nautilus ha capito perfettamente il mio punto di vista e lo ringrazio. La nostra chiacchierata a fine corso e’ stata molto confortante per me che, visto come si erano messe le cose, mi ero sentita come elemento di disturbo, in un corso di studenti oltremodo diligenti. Io non amo i virtuosismi letterari, forse perche’ mi sento come la volpe all’uva… non conosco citazioni, tecniche, punteggiature e similari… solo emozioni e con quelle e di quelle scrivo! Lo faccio ormai da quando avevo 13 anni e sempre e solo per la passione di farlo, non per vendere o per stupire, solo per condividere. Perciò mi sto ribellando! In questo corso mi sembra di rivivere l’incubo della scuola… un professore che spiega e racconta i fatti senza mai far trasparire le sue emozioni. Mi aspettavo qualcosa di diverso onestamente, qualcosa che stimolasse ad interscambiarsi, come ad esempio un’idea (incipit) suggerita dallo scrittore e sviluppata da noi studenti. Un modo pratico per confrontarsi, sia come scrittori che come persone.
    Vi chiederete perche’ continuo a venirci allora? Presto detto! Perche’ ci sono persone come nautilus o come la mia vicina di posto di venerdì (perdonami ho dimenticato il nome) che sanno trasmettermi emozioni, pensieri e quant’altro e non ci rinuncerei per niente al mondo. Ma non preoccuparti Sergio, non disturberò più la tua “lezione”, aspetterò che finisca e parlerò con loro fuori.
    Detto questo… venite tranquilli al corso, da qui in avanti faro’ solo da ascoltatrice!
    Un saluto.
    Paola

  20. Salve a tutti, sono Roberto, l’ospite di Enrica. Mi aveva detto che frequentava il corso e chiesto se mi avrebbe fatto piacere assistere alla lezione di venerdì scorso dato che mi trovavo a Livorno. Anche io ogni tanto, preso da “inspiegabili” ispirazioni, mi diletto nella scrittura; sono praticamente un neofita dato che non ho mai frequentato né corsi o scuole dedicate al tema scrittura. Sono quindi del tutto al buio delle tecniche e degli stili. Purtroppo sono anche un pessimo lettore. Solo qualche romanzo di Wilburn Smith e poco altro dilazionato negli anni. Quando scrivo qualcosa vado praticamente a istinto e quindi gli errori che faccio sono sempre molti. La lezione alla quale ho assistito è stata interessante e credo che continuerò a frequentare le prossime che verranno.Intanto ora ho un compito doppio visto che sono arrivato con una lezione di ritardo, ovvero incipit e finale da sfornare alla svelta. Sono stato tentato di riciclare qualcosa che avevo già scritto ma sinceramente credo che sia scorretto innanzi tutto verso me stesso. Se voglio imparare e mettermi alla prova è giusto che lo faccia dall’inizio. Un caro saluto a tutti i partecipanti del corso ed a presto. Ciao da Roberto

  21. Sono quella della macchinetta del caffè e siccome solo una persona ha visto il mio scritto, penso di aver individuato chi è Nautilus… anche se sinceramente la cosa non mi intriga più di tanto. La serata di venerdì è stata molto interessante, sia dal punto di vista sociale, che personale. Ero contenta perchè sto facendo qualcosa per me e mi piace socializzare e imparare, però siccome non sono una scrittrice mi assalgono mille paure.
    Ringrazio Sergio che sotto quest’aspetto mi tranquillizza, ma “l’accartocciamento” è personale. Lo scopo di questo mio viaggio con voi è di riuscire a fare ordine in quei cumuli di fogli scritti di una vita; vorrei dare loro una forma ma ho l’ansia e la paura di scrivere un libro “Cuore” che è quello che proprio non vorrei. Speriamo che questo senso di inadeguatezza passi… L’incipit che più mi è piaciuto è stato quello di Sandra. Ciao a tutti, Stefania.

  22. Ciao a tutti! Intanto vorrei ringraziare Sergio e tutti quelli che partecipano al corso, perché grazie a voi sta avvenendo il miracolo: sto affrontando i miei attacchi di panico. Sergio ho trovato molto interessante il termine che hai usato nel tuo commento: fantasia acerba. Trovo che mi calzi a pennello. Da 3 anni a questa parte ho filtrato attraverso la scrittura ogni cosa vissuta realmente o solo nella mia testa. Molto spesso ho attribuito a carta e penna (non sono una fan del pc!) un ruolo terapeutico e devo dire che mi è servito davvero tanto. Ma da un pò di tempo a questa parte ho cominciato a sentire l’esigenza di cambiare strada. So di essere il più grande limite di me stessa, e quando hai detto che per scrivere non dobbiamo avere pudori, mi sono sentita colpita nel punto debole! Ho sempre avuto tante idee ma non ho mai trovato il modo giusto per farle emergere. Spero vi faccia piacere sapere che per la prima volta sono riuscita ad avere un’idea e simultaneamente sapere da dove sarei partita, dove sarei andata a finire, quanti e quali personaggi avrebbero fatto parte del viaggio. Almeno per ora non mi importa se piaceranno oppure no, voglio solo riuscire a far emergere la mia creatività. D’altra parte anche tu Sergio hai sottolineato che non è detto che la prima idea sia sempre quella buona! Sono determinata a tirare fuori il meglio da questa esperienza. Per una volta voglio lasciarmi andare senza preoccuparmi degli altri. Ci riuscirò? Io intanto scrivo…SENZA PUDORI! Non vedo l’ora di essere a venerdì per imparare qualcosa di nuovo e passare due ore insieme a voi! Buona serata

  23. No, Enrica, non ti devo fare nessun cazziatone. Ognuno è libero di dire quello che pensa, ci mancherebbe. Semmai, durante le lezioni, cerco solo che che vuole dire la sua sia ascoltato da tutti, ecco perché ho detto di non creare situazioni alla Biscardi. Tu puoi dire quello che vuoi, ma è ovvio che ti becchi poi le reazioni degli altri se non concordano, me compreso. E’ anche importante capire che non tutti in questo corso hanno la stessa facilità di esprimersi e quindi, ai tuoi commenti o a quelli di Paola, alcuni si intimidiscono e preferiscono non parlare o intervenire. Perciò devo essere duro che voi due, tu e Paola, che in qualche modo, per carattere, cercate di prendere il sopravvento. Vedi che si può dire tutto? Grazie poi per avermi considerato “il padre”, che naturalmente in quel contesto ho inteso come “il padre supremo” e non come babbo.

  24. Eccomi. Dalla Capitale comunico con voi. Caro Nautilus, l’antagonista, come ho spiegato alla seconda lezione, è un elemento importante per dare più spessore a una storia. Nel caso di una storia d’amore come dici tu, quando accenni al fatto che “l’antagonista” può essere già il semplice fatto di conquistare la donna (o l’uomo), questa conquista deve necessariamente avere ostacoli: una malattia, un rapimento, un tradimento, un frainteso, qualcuno geloso che non vuole che quella donna si metta con quell’uomo, genitori contrari, insomma… i conflitti. Il conflitto è l’antagonista, o una persona. Ma deve esserci. Prendi il classico romanzo dei Promessi sposi: “questo matrimonio non s’ha da fare!”. Ecco qui l’ostacolo. In quanto agli schemi e alla tecnica che Paola contestava, ho già spiegato che la tecnica non vuole spezzare o distruggere la fantasia: semplicemente rende ritmico e armonioso ciò che invece per chi non vuole applicarla è spesso confusione. E’ vero, ci sono scrittori che usano molta tecnica narrativa – pur sapendo scrivere e descrivere in modo eccellente – ma il mercato richiede dei canoni letterari ben precisi, e loro sono più furbi di altri. Ripeto: la tecnica va imparata, poi puoi sbizzarrirti come vuoi (vedi Picasso, no?) quando sai che 2 più 2 fa quattro. Perché ostinarsi e fidarsi solo della propria fantasia acerba quando alla stessa fantasia si può applicare un minimo di conoscenza?

  25. Buona domenica a tutti quanti, con uno speciale saluto per Nautilus naturalmente, da ENRICADORME. Tu sapessi come hai colto nel segno Nautilus!
    Concordo con la tua idea di iniziare con una bella presentazione venerdì prossimo; neanche io riesco a dare un nome a tutti.
    Alcuni sono evidenti. Sandra “siede alla destra del padre” porta sedie, rilascia ricevute e ha le mani insanguinate. Marialaura “siede alla sinistra del padre”, parla poco, osserva tanto e arrossisce qualche volta. Nessuno se ne abbia a male che sto scherzando.
    Anche lo scambio delle rispettive e-mail potrebbe essere utile per un confronto diretto, per chi si vuole tenere in contatto durante la settimana in maniera riservata per elaborare poi idee più compiute da portare alle lezioni, senza rubare troppo tempo alla docenza. Via, su, mi tolgo il pensiero e la mia eccola: enrica.picchioni@fastweb.net.
    Ringrazio Sergio che mi ha permesso di far partecipare alla scorsa lezione Roberto, un amico di Castelfiorentino che ogni spesso, purtroppo per lui, è qui da me perchè seguito a Pisa per una malattia non particolarmente grave ma particolarmente rompiballe.
    E’ rimasto entusiasta e scriverà a parte usando la mia pass.
    Credo che tutto sommato si iscriverà anche lui, portando, da bravo allievo, incipit e finale in una botta sola venerdì prossimo.
    Aspettavo quasi quasi, un cazziatone via blog minacciatomi da Sergio venerdì scorso, che ancora non mi è arrivato. Chiedo scusa fin d’ora a tutti se il mio atteggiamento si fosse rilevato di qualche disturbo per la lezione.

  26. Attenzione! Attenzione!
    Comunicazione di servizio. Il titolare del blog, certo Sergio Consani di Livorno, si è recato nella capitale e interverrà quanto prima per leggere tutti i pensieri di coloro che sono passati di qua.

  27. Carissima Marialaura, tu non sai… quando l’ho scritto…l’ho scritto e via. Quando l’ho riletto avevo paura… Sono pazza?
    Il lago mi inquieta molto. Il sangue appiccicato alle mani di quella donna… oddio…
    Te lo invio sulla postaele.
    Ciao, Sandra

  28. Nautylus… sono quasi sicura della tua identità… ma non la svelo perché preferisco esserne certa! Però, con il tuo commento mi hai fatto capire qualcosa in più… ieri sera, in effetti, avevi un segno distintivo… vero?
    Però, devo dire che questo gioco del nome è davvero divertente. Ogni tanto qualche sana risata aiuta a superare un giorno storto. Che ne dite? E mi piace anche l’idea di trovarsi qui ogni tanto… a dir la verità, io vengo in ogni secondo libero!
    Che posso farci, mi piace molto scambiare idee, pensieri e, soprattutto, parlare con voi amici di viaggio… confrontarsi ti permette di crescere!
    Sandra… come si può dimenticare il tuo incipit? Farebbe invidia a Hitchcock… e non scherzo!
    Più frequento il corso, più mi sento carica… c’è un motivo per il quale io adori così tanto qualsiasi cosa che mi faccia anche, soltanto, pensare alla scrittura? E’ una malattia!
    Auguro una buona serata a tutti!

  29. Nautilus, il mio incipit è quello della donna sul pontile che si strofina le mani insanguinate e guarda il cadavere di qualcuno che galleggia e lascia una scia di sangue…
    Bella l’idea di trovarci ogni tanto su questo blog, anche perchè due ore sono veramente poche per intervenire, siamo molti allievi, non possiamo parlare tutti per molto tempo…
    E venerdì prossimo avremo anche la magica Claudia…
    Ciao, a presto, Sandra

  30. Farei a tal proposito una richiesta a Sergio: dare a tutti i partecipanti l’indirizzo di questo blog e insistere perché intervengano, a quel che ho capito quasi tutti hanno il PC e quindi internet. Potremmo scambiarci opinioni, brani, commenti, critiche, cosa che non si può fare al corso perché lì non possiamo rubare troppo tempo alla lezione di Sergio, come ha giustamente detto quella ragazza comesichiama, e fare di questo blog una palestra per migliorarci un po’. Oltre a divertirci, naturalmente.
    Poi magari ripresentiamoci tutti come si deve, m’accorgo di non sapere il nome di quasi nessuno, anche se magari è una carenza solo mia.
    Allora, l’arco narrativo. Avevo scritto un raccontino completo, riflettendoci mi accorgo che senza saperlo l’ho costruito seguendo quei canoni: presentazione personaggi(2), suspence, colpo di scena centrale, soluzione finale.
    Mi stavo dicendo che, trattandosi della storia d’un colpo di fulmine reciproco mancava l’ANTAGONISTA ma no, c’era e anche bello grosso: la difficoltà pratica di realizzare i desideri nati dall’incontro, Sergio correggimi se sbaglio.
    E immagino che anche in una storia d’amore senza impedimenti fra due protagonisti l’antagonista ci sia: è l’altro che devi ancora conquistare.
    Mi pare ovvio che se invece due si amano l’un l’altro e non vi sono impedimenti di sorta non vi è neanche una storia degna d’essere raccontata.
    C’è un’obiezione forte sollevata dalla scrittrice di fiabe: perché la mia fantasia deve essere imbrigliata in questo schema preciso?
    In effetti è sembrato che in quel modo un racconto venga costruito “a tavolino”: una volta avuta la famosa “idea” centrale il resto è tecnica e routine quasi meccaniche.
    Tanti libri moderni danno l’impressione di essere assemblati così, in particolare gli scrittori anglosassoni di novels (es. Follett, Wilbur Smith, Ludlum ecc.) per quanto grandi sembrano più bravi artigiani che artisti, con questo voglio dire che i loro libri sono più un “prodotto” con finalità di consumo che opere d’arte.
    Nel nostro piccolissimo, anzi proprio per quello, non avendo cioè noi ambizioni di vendita ci pare che possiamo sbizzarrire la nostra pur minuscola creatività senza pastoie di sorta.
    Riflettendoci bene però, se vogliamo scrivere qualcosa che STIA IN PIEDI e possa interessare almeno qualcun altro oltre noi stessi, può darsi che quello schema in definitiva debba venire adottato comunque, anche senza premeditazione.
    Se non lo facciamo molto probabilmente di quel che scriviamo non fregherà niente a nessuno, mi pare questa la morale.
    Così per quanto riguarda l’eliminazione delle parti superflue: mi ha interessato la sicurezza con cui Sergio ha giudicato irrilevanti molte righe che uno di noi aveva scritto dicendo-“Di questo non ce ne potrebbe fregà de meno” o giù di lì. D’altra parte l’esperto è lui e ce lo deve di’.
    Infatti una delle (tante) difficoltà che ho incontrato scrivendo il mio primo racconto è stato il farmi un giudizio su certe parti o parole che avevo scritto: erano necessarie o no? A me piacevano, ma erano indispensabili o solo un allungamento del brodo che avrebbe annoiato un lettore neutrale?
    Vabbè, il seguito alla prossima puntata, il vs. obbligatissimo:

  31. Intanto è sabato pomeriggio e sono sfatto dal lavoro, riprendiamoci un po’ davanti al PC.
    Mah, dopo ieri sera avrei parecchio da dire, ma intanto dovrei liberarci da questo tormentone del nome. Come ha detto Sergio è diventato un gioco e un bel gioco dura poco, quindi sarei intenzionato a svelarmi.
    Anche perchè con questa doppia personalità mi sento a disagio fra voi. Mi sembra d’essere una specie di voyeur, anche se son più libero qui.
    PERO’…mi pare che vi ci divertiate ancora e allora perchè privarci del divertimento ? Facciamo così, dò ancora qualche indizio così potrete arrivarci per gradi. Ma o indovinate stavolta o la prossima ve lo dico!
    Intanto Enrica DORME! Se n’è andata dicendo che non aveva capito chi fossi. Ma come, se son venuto vestito da capitano Nemo! Un capitano di mare…
    Sandra davvero te l’ho detto? Ma se neanche mi ricordo di che incipit parli! E’ quello con la macchinetta del caffè cancellata?
    Sofia, te mi fai venire l’acquolina in bocca: che sono queste MOLTE ALTRE COSE coi puntini allusivi? Vedo che sei di quelli convinti che le parole debbano inevitabilmente richiamare l’aspetto. Bene, quando saremo più intimi ti manderò una foto così saprai. Però solo dopo che mi avrai mandato la tua, in cui si vedano tutte ste altre cose.
    Marialaura per me sbagli soggetto, non lo dire, non vorrai fare una figuretta!
    Ma poi non c’avete pensato che potrei essere una persona inesistente inventata da quel marpione di Sergio per insegnarvi come si crea un personaggio dal nulla?
    E dopo aver sparso questo ulteriore dubbio (dopo tanti indizi concreti) piantiamola col Nautilus e parliamo finalmente del corso, di letteratura e di noi!

  32. Bene, bene… vedo che in ogni caso l’interesse (e non avevo dubbi) sta salendo. E’ importante poi confrontarsi (senza criticare gratuitamente) e sapere i pensieri degli altri. Non è facile ragazzi trovare una buona idea o scrivere un buon incipit accattivante e che stuzzichi la fantasia. La creatività è vero che è innata come il talento, ma si può scavare nel profondo della nostra anima alla ricerca di essa; e per questo bisogna liberarsi dai tabù, dalle catene che ci impediscono di essere noi stessi. Dico io… vogliamo che almeno la fantasia non abbia barriere, muri, fili spinati? La libertà di pensiero e di espressione è l’unica cosa che ci rimane per sentirci liberi. Sono orgoglioso di voi, cari allievi.

  33. Ciao a tutti… io concordo con Sandra. Mi sono piaciuti quasi tutti gli incipit. Ma quello di Luigi e Sandra mi hanno incuriosito di più. Mi hanno disorientata (in senso positivo!). Poi, che dire di quello di Luciano. Era così strano che mi ha divertito!
    Credo che ognuno di noi abbia qualcosa da raccontare. Quindi, ben vengano racconti strani, divertenti, originali!
    Devo dire un’ultima cosa… sapete che al corso mi diverto un sacco? E’ così bello ascoltare i pensieri, i modi di esprimersi degli altri. E’ un modo per crescere e, perché no, migliorare se stessi e il proprio modo di scrivere!
    Per ora vi saluto… tanto prima di domani tornerò a scrivere qualcosa… senza la mia tastiera (anche se preferisco carta e penna!) sono persa!
    PS = Io sono indecisa tra due persone… secondo me Nautylus è… ma no, non lo dico!
    Ciao ragazzi…

  34. Ciao Nautilus… non sono la donna del figlio della notte solo perchè affibbio dei bei nomini sai? Per molte altre cose…
    Quanto vorrei venire a quel corso e puntarti il dito e dire: ECCOTI NAUTY, TI HO TROVATO!
    Mi immagino che Enrica sia andata al corso col perizoma, altro che tanga… e tu col periscopio… Che incontro!
    Un bacio, la pazza Sofy

  35. Sergio, lo sai che io non posso dirti nulla del tuo libro, che è un romanzo bellissimo che ho avuto il piacere di leggere quando era ancora sottoforma di manoscritto e che ho riletto quando me l’hai regalato con dedica. E ora “vive” nella mia libreria.
    Ieri sera seconda lezione del corso. È stato tutto molto interessante anche se io, che ho già seguito lo scorso anno, mi sento un po’ disorientata di fronte a tante persone. L’anno scorso siamo partiti in molti ma siamo arrivati in pochi e i pudori sui nostri scritti e sulle nostre idee non esistevano più quando, l’ultima serata ci siamo salutati. Sicuramente riuscirò a trovare il mio equilibrio anche in questo percorso.
    Gli incipit descritti ieri sera dai compagni del corso mi hanno molto incuriosito, soprattutto quello di Luigi e del diario lasciato sul treno.
    E quello di Enrica che era molto strano. Enrica, io ho avuto un’intuizione e ho capito chi è Nautilus, anche se non ci vuole molto, ma io chiedo a lui una cosa.
    NAUTILUS SEI QUELLO CHE MI HA DETTO CHE TI ERA PIACIUTO IL MIO INCIPIT VERO?
    All’inizio credevo che fosse l’amico Pier Gino, ma non era possibile, lui lo conosco, non direbbe mai certe cose che ha detto Nautilus nel bene e nel male, poi ho avuto dei dubbi su Luciano che con sguardo pieno di terrore mi ha risposto “Non sono io, io non navigo mica…”.
    Caro Nautilus, rispondimi, tanto non lo dico a nessuno. E’ un gioco…
    Spero che dal mio incipit di ieri sera possa scoccare una freccia di fantasia che percorra invisibile l’arco narrativo e che possa portarmi a scrivere una buona fine, come avrei in testa.
    Ciao a tutti. Sandra