Questi telegiornali, questi politici, questa Italia…

Stasera, dopo aver guardato il telegiornale – come di solito faccio – mi sono reso conto, o meglio, ho avuto la certezza che questa Italia è davvero allo sfascio. Sarebbe così facile cadere nella retorica e nei soliti luoghi comuni iniziando a parlare di queste cose, ma anche se battiamo sugli stessi argomenti vuol dire che è la verità. I disagi, le ingiustizie, la disonestà, il menefreghismo, il nepotismo, il potere, la mafia, la camorra, il Nord e il Sud senza legami, la gente che non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, il lavoro che non c’è. Sono luoghi comuni questi? No, è la realtà di questo Paese allo sbando, alla mercé di politici incapaci (destra e sinistra senza distinzione), caduta pesantemente nel consumismo senza freno, un Paese che ha perso la propria identità culturale, che non avanza. La Chiesa ci mette il suo zampino (ma va be’, loro sono coerenti con un potere millenario), l’Euro non ci ha aiutati molto (ma a guardare fino in fondo le cose pare che saremmo stati peggio), il petrolio è arrivato a 100 dollari al barile e ci ostiniamo a non far funzionare le nostre auto con altri prodotti altrettanto buono per i nostri motori. Inutile fare una lista delle cose che non vanno: non c’è persona che non lo sappia. Poi mi ha fatto ridere una cosa di qualche giorno fa, e lo dico perché sono livornese: sembra che Livorno sia la quarta città (correggetemi se sbaglio, magari è sesta) nella quale si vive meglio. No, dico… e cosa vuol dire? Vive meglio chi ha i soldi, ma quelli che non li hanno? Essere a Livorno, o a Trapani o a Sassari per loro non farebbe alcuna differenza. Per loro, ho detto. Mi ci metto anch’io, perché da artista quale mi ritengo, sono destinato a soffrire come migliaia di altri artisti pur se bravi e talentuosi. Qui a Livorno si fa poco, molto poco per la cultura, e quella che si fa – carissimo Guantini, assessore alla cultura – è striminzita. Ne riparliamo domani.

Questi telegiornali, questi politici, questa Italia…ultima modifica: 2008-01-05T22:15:00+01:00da sergio0591
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Questi telegiornali, questi politici, questa Italia… — 6 commenti

  1. >No, è la realtà di questo Paese allo sbando, alla mercé di politici incapaci (destra e sinistra senza distinzione), caduta pesantemente nel consumismo senza freno, un Paese che ha perso la propria identità culturale, che non avanza. La Chiesa ci mette il suo zampino (ma va be’, loro sono coerenti con un potere millenario), l’Euro non ci ha aiutati molto (ma a guardare fino in fondo le cose pare che saremmo stati peggio), il petrolio è arrivato a 100 dollari al barile

    prendo queste tue frasi fra il mucchio di vere quanto amare verità che hai stilato.. ahimè solo uno stolto politicante potrebbe non darti ragione ma ..

    c’è un “ma” enorme che politici, telegiornali, televisioni, .. non vogliono farci vedere.

    c’è un “ma” di gente che nonostante tutto ci crede ancora.
    e non bisogna essere artisti nè vecchi nè così saggi per alzare lo sguardo, solo un po’ più in alto.

    c’è un “ma” di istituzioni e risorse e intelligenza “buona”
    c’è politica fatta dai giovani, c’è rimboccarsi le maniche, c’è volontà testarda e giovane di credere che tutti-dico tutti- possiamo fare, e questa che per molti è davvero una frase valida solo per uno spot pubblicitario, ha racchiusa in sè l’essenza stessa di cooperazione, di civiltà, di umanità insomma.

    è solo una sferzata di entusiasmo la mia, una pennellata di colore per non uniformarci al grigiume che ci hanno dipinto addosso, restando comunque conscia del molto sporco..

    ma..

    🙂

  2. a 47 anni mi sono trovato a dialogare con una ragazzina ventenne che non vuole sognare. Mi ritrovo affascinato e contemporaneamente dispiaciuto per lei.
    Anch’io comunque, dal mio eremo mi emoziono guardando in cielo una nuvola e le onde del mare, ma anche un aereo che fa evoluzioni o una barca che plana sulle onde.

  3. E’ vero Gianpaolo, molti giovani hanno un vocabolario ridotto e si riempiono la bocca di “cioè” e di “be’” o di altre forme di intercalare per prendere tempo alla ricerca di un vocabolo da inserire nel discorso. Sì, gli sms e le chat e messenger non aiutano, si tende a restringere, a sintetizzare per fare più in fretta. Eppure i giovani non mancano certo d’intelligenza o di talento: è solo la cultura del 2000 che li confonde, li ipnotizza e li sconcerta. Gli altri, quelli pessimisti che hanno un bagaglio letterario riconducibile ai poeti maledetti come dici tu, hanno una visione del mondo non solo pessimistica, ma priva di sogni, hanno lo sguardo puntato verso un orizzonte tra cielo e mare ormai indistinguibile, illeggibile. E’ la generazione partorita da una società svogliata e con poche risorse, una generazione che ha capito che il mondo non è più salvabile (a meno di sacrifici incredibili) e tende ad accumulare in questa vita tanto più possibile per lasciarla in eredità ai figli e ai nipoti. Non si sogna più, caro Gianpaolo, o meglio, questi giovani non sognano, perché io, a 57 anni, ancora ho la voglia di guardare le cose sdraiato su una nuvola. Verrò a visitare il tuo blog.

  4. Vagando per i blog, mi sono reso conto che molti ragazzi ventenni hanno una conoscenza di tutta una parte di letteratura, riconducibile ai poeti maledetti, e ne sono affascinati a tal punto da scrivere ed affrontare la loro vita sull’ali dell’insegnamento di detti maestri. Ho notato ragazzini che scrivono con notevole proprietà di linguaggio, con ricchezza di vocaboli, con padronanza della lingua italiana, ma sono afflitti da un pessimismo distruttivo. Tendono a richiudersi in loro stessi, ed ad affidare le loro emozioni ai blog.
    Al contrario, una notevole massa di giovani naviga nell’ignoranza più completa, parlano e scrivono come negli sms, e hanno un vocabolario riddottissimo.
    Mi interesserebbe avere un tuo commento su questo mio pensiero.
    Gianpaolo

  5. Sì, caro Fabiano, è sconcertante, l’Italia è sconcertante, il Governo è sconcertante, tutto è sconcertante. L’Italia – e non è certo una novità – è spaccata in due, a Reggio manca addirittura l’acqua, uno dei beni più preziosi, per bere, lavarsi cucinare. A Brescia o a Trento o a Milano non hanno certo questi problemi. Al Sud non c’è lavoro, al Nord sì, al Sud si sta male, al Nord meno. Al Sud no, al Nord sì. Ma di chi è la colpa? Mafia, ‘ndrangheta, camorra sono punti focali; lo Stato pigro e menefreghista è la piaga; rassegnazione della gente una pena. Al Sud non s’investe, e sinceramente se avessi la possibilità non lo farei neanch’io, perché anche se avessi il coraggio di farlo, di sfidare la criminalità organizzata che mi chiede il pizzo, non avrei mai l’appoggio dello Stato. Ci credo! Il marcio sta proprio lì. Noi italiani abbiamo perso una guerra importante, parlo della guerra vera, la seconda guerra mondiale, e tuttora ne paghiamo le conseguenze. Siamo sempre stati sudditi degli altri Paesi, abbiamo usato a quintali di piaggeria per apparire meglio di quello che siamo. Anni fa abbiamo (hanno) seguito uno che si chiamava Benito che poi, ambizioso in modo sfrenato, ha portato il Paese insieme a quell’altro imbecille con i baffini alla tragedia. Critichiamo gli americani, sempre, per ogni cosa, e spesso abbiamo ragione; ma grazie a Dio, anche se loro hanno avuto i loro interessi, sono arrivati qui. Ma t’immagini se non fosse accaduto? Te la immagini l’Europa popolata solamente da esseri biondi e occhi chiari? Verrò a visitare di nuovo il tuo blog. Ciao.

  6. sfortunatamente il sistema paese è allo sfacio, colpa di una classe dirigente mediocre. Scontiamo il clientelismo dilagante, l’incompetenza ed una totale mancanza di meritocrazia (USA docet). L’oscurantismo della Chiesa colpisce più che mai nemmeno fossimo in periodo di Crociate, la cultura viene sempre più considerata optional anzichè risorsa sulla quale poggiare le basi di una crescita sociale e poi economica che sarebbe più che mai necessaria. Dici bene (mi permetto il tu visto il mezzo di comunicazione) che chi ha denari da spendere vive bene ovunque… Ti posso portare l’esempio della mia città, vivo a Reggio Calabria e il sindaco (di centro-destra, eletto con maggioranza bulgara) si prodiga tanto in spettacoli, manifestazioni, notti bianche: sai che a Reggio manca l’acqua potabile? eh si… si spende talmente tanto per far divertire i cittadini che poi non si hanno i soldi per una rete idrica decente. Chi ha soldi, acquista attrezzi, monta autoclavi per avere dell’acqua, chi non può pazienza…. si laverà quando arriverà l’acqua (salata). Tutta l’Italia è Paese. Sconcertante.