I miei tre libri…

L’ultimo mio romanzo, uscito venti giorni fa, e sul quale punto molto in questo momento, si intitola:

LA FIGLIA DELLA NOTTE

 SBC Edizioni di Ravenna

Il libro può essere anche ordinato attraverso il sito della SBC: www.sbcedizioni.it

Scusatemi, ma se non faccio pubblicità ai miei libri, come faccio a venderli? Perciò conto molto sul vostro passaparola e, credetemi, non comprereste una fregatura. Modestamente.

 

Il romanzo precedente, uscito nel 2005, si intitola:

L’ODORE DI UN’IMMAGINE

Books & Company di Livorno

 

Il primo libro che ho scritto è:

VUOI TU PRENDERLA IN SPOSA FINCHE’ QUALCOSA NON VI SEPARI?

Michele Di Salvo Editore

I miei tre libri…ultima modifica: 2007-12-10T11:32:45+01:00da sergio0591
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Commenti

I miei tre libri… — 26 commenti

  1. Caro Gianpaolo, la gelosia. Forse ti riferivi a me. Era solo una critica a stefania, e non per gelosia, che sembra voglia recensire i libri con mille complimenti. Le recensioni non si fanno così…
    Buona serata anche a te. E agli altri.

  2. Quercianella… lo sai che è uno dei miei posti preferiti? Il mare è bellissimo, è vero, così come il paesaggio. Un posto tranquillo, dove l’estate si anima e l’inverno rimane nelle mani di chi ci abita ed è meta di coloro che vogliono godersi le scogliere senza bagnanti rumorosi e numerosi. Quel posto mi ispira, quando posso ci vado e lì respiro aria pura, mi lascio andare, sogno. Se hai l’opportunità di tornarci, Sofia, fallo in questo periodo: i colori sono bellissimi, e se puoi andarci con la persona che ami allora quel posto diventa paradisiaco. Per quanto riguarda la tua domanda sulla scrittura… dunque, non devi porti problemi se il personaggio che ti sei inventato è parte di te o no: se credi che una parte di te possa andar bene, scrivila, altrimenti inventa. Lo dico sempre e lo ripeterò fino alla noia: lasciate che la fantasia si impadronisca di voi, scrivete quello che avreste voluto essere e che non siete, scrivete quello che NON avreste voluto essere, quello che fareste e che non potete fare, quello che sognate di fare. Ma anche ciò che le vostre esperienze vi hanno regalato sono un bagaglio importante da fissare su un foglio. Scrivete, scrivete…

  3. Ciao, non abito né a Livorno né sono pisana per cui non potrò venire sabato prossimo alla presentazione del tuo ultimo romanzo. Nella tua città non ci sono mai stata, andai un po’ di tempo fa in vacanza a Quercianella. Bellissimo posto! Bellissimo mare!
    Quindi tu dici che quando ci mettiamo davanti a un foglio bianco, anche se c’è sempre qualcosa di me stessa, ciò che scrivo diventa parte del personaggio? Cioè creo un personaggio con alcuni tratti di me, ma che non sono esattamente io!

  4. La cosa peggiore che uno scrittore potrebbe fare è quella di dar retta alle persone che ti conoscono. Non scherzo: loro pensano sempre che tu ti rispecchi in quei personaggi e allora o ti prendono in giro o ti accusano di essere un po’ puttana se hai scritto di una puttana, una lesbica se hai scritto di una lesbica, una pazza se hai scritto di una pazza. Ecco perché è difficile liberarsi dai pudori, perché in un certo senso temiamo il giudizio degli altri, in modo particolare degli amici, colleghi o parenti. E’ vero anche che in ognuno di noi c’è sempre un po’ di tutto; esiste una tendenza verso lo stesso sesso pur essendo eterosessuali, una buona dose di pazzia inespressa, una voglia di evadere repressa. Non dar retta a nessuno: scrivi quello che vuoi e se qualcuno stupidamente si azzarda a prenderti in giro o ad accusarti di qualcosa, fagli un sorriso e rispondi semplicemente che l’essere umano non ha limiti e che la fantasia è un dono di Dio (o chi per lui).

  5. I pudori… mi piacerebbe lasciarmi andare e descrivere dei personaggi strani, pazzi, assassini, di donne innamorate pazze di uomini che non sono i loro coniugi, di donne che fanno l’amore tra loro, di donne che hanno rubato bambini perchè non potevano averne, di persone che vorrebbero dormire in un parco per contare le stelle. E qualcosa ho anche scritto: gli amici che hanno letto le storie di quei personaggi mi hanno solo detto che sono pazza… Perchè secondo loro quel personaggio descritto così bene ero io!
    Grazie per i consigli, CIAO!

  6. Ciao Sofia. Intanto non mi dare del lei, perché è una cosa che non mi piace, e quando posso cerco sempre di dare del tu a tutti. Mi chiedi come si fa a scrivere una storia che non sia meno di dieci cartelle. Se te lo potessi spiegare in poche righe (e sarei bravissimo) non ci sarebbero trucchi e sarebbe facilissimo scrivere un romanzo. La realtà è ben diversa: ci vogliono un sacco di cose per realizzare una storia che si concretizzi in almeno 170 pagine. Primo passo: avere in testa l’idea di base, cioè, l’hai presente la rocca che sta su una tessitrice? è quell’arnese dove viene arrotolata la lana che poi, man mano si dipana. Ecco, l’idea è la rocca, il filo di lana è il filo della storia che tu arrotoli con pazienza fino alla fine. Puoi volare con la fantasia, scrivere sottostorie, ma senza dimenticare la base (la rocca). E per “non perdere il filo” devi sempre tener presente che qualsiasi cosa scrivi deve sempre confluire all’idea di partenza, al fulcro. Immagina, descrivi, fai agire i tuoi personaggi, calati in loro, regalaci la descrizione di un posto fantastico, di un amore, di un cane, di una vecchia rinchiusa in un manicomio: vedrai, le pagine si riempiono se lasci andare i tuoi pudori.

  7. Salve non so dire come sono giunta a questo blog ma è stata una vera fortuna. Infatti mi sono fermata e sono qui, entusiasta. Bellissimo, si parla di scrittura, di vita, di reincarnazione e quindi ancora di vita…
    Sono una che da grande farà la scrittrice, ma grande sono già visto che i quarant’anni li ho già superati, ma è una vita che dico così e anche se ho un lavoro che non c’entra nulla con la scrittura -e comunque bisogna pur lavorarare- UN GIORNO FARò LA SCRITTRICE.
    Ed ecco che vorrei chiederle, Sig. Consani, lei che è uno scrittore che ha già pubblicato tre romanzi, e dai commenti che ho letto, sembra anche molto belli, come si fa a costruire una storia che sia più lunga delle consuete dieci cartelle che mi vengono fuori. Io le idee ce l’ho, scrivo e mi piace moltissimo, a volte butto ciò che ho scritto, a volte ciò che ho creato mi piace così tanto che mi emoziono io stessa quando magari rileggo un passaggio azzeccato, un dialogo che funziona, ma molto spesso ho timore di ripetermi, di accartocciarmi con la storia, di renderla pesante…
    Forse è una domanda stupida, ma qual è il trucco?
    Grazie, complimenti per il blog, l’ho messo tra i “preferiti”. A presto.
    Sofia

  8. I dialoghi. Brutta bestia il dialogo. Intanto c’è da dire che molto dipende dalla storia che vuoi scrivere, se è ai tempi nostri o si svolge in un’altra epoca o addirittura in un altro Paese. Per esempio, nel mio romanzo “La figlia della Notte”, la storia inizia verso la metà dell’Ottocento, per cui mi sono dovuto attenere ad un certo linguaggio di quei tempi; molti si davano del “voi”, usavano parole che oggi non si usano più. Poi, sempre in questo romanzo, la storia prosegue e arriva ai giorni nostri. Qui i dialoghi sono moderni, appunto. Ma bisogna essere molto parsimoniosi con le parole dei dialoghi: non devono essere lunghi, pieni di “informazioni”; semmai, dopo aver fatto dire qualcosa ad un personaggio, è bene descrivere la sua sensazione, emozione, quello che sta facendo in quel momento. Insomma, guardate la realtà e, a meno che non vi troviate a descrivere che so, un processo, dove c’è un batti e ribatti fra avvocati e testimoni, è bene centellinare le parole.

  9. Mazzinghi… non ci sono regole fisse quando ci si mette lì e si inizia a scrivere: c’è chi si fa una scaletta scritta e poi in base a questa lavora; c’è chi scrive di getto in base all’ispirazione; c’è chi scrive con calma, si rilegge le frasi, medita, e va avanti. Certo è che quando l’ispirazione ti prende “devi” scrivere, senza fermarti, finché arrivi esausta alla fine di una pagina o di un intero capitolo. Bada bene però: scrivere è anche una questione di testa, di tecnica e di allenamento, perciò sarebbe bene farlo tutti i giorni, magari poco – quando hai meno voglia – ma quotidianamente. Ricordiamoci sempre che chi lo scrittore lo fa di professione deve seguire anche delle regole, dedicare il tempo alla storia, buttare giù pagine, sapere che un libro è un vero impegno da portare a termine in un periodo di tempo che non può essere un anno! Mai farsi prendere dalla pigrizia.

  10. Salve, anche a me piace molto scrivere ma trovo molto difficile scrivere dialoghi. Quali sono le regole per costruire un dialogo?
    Sarei felice avere dei consigli. Grazie.

  11. Allieva del Corso di scrittura creativa Sandra Mazzinghi, presente sul blog!
    Volevo chiedere una cosa: è meglio scrivere di getto e poi rileggere e rivedere le frasi oppure scrivere con più calma? Cioè, riflettendo.
    Grazie, a presto.

  12. Sono perfettamente d’accordo con te: perché ci dobbiamo mascherare quando non facciamo niente di male? Purtroppo però hanno ragione anche i tuoi amici, perché questo mondo telematico, virtuale e fantastico è popolato anche da persone che proprio dietro l’anonimato si nascondono, approfittandosi della buona fede di chi vuole solo comunicare, aprirsi. Quindi siamo noi, con i nostri veri nomi, quelli più forti, più veri, ma anche più vulnerabili: per questo dobbiamo comunque fare attenzione e non cedere a strane proposte, facili e allettanti. L’ingenuità, su Internet, non è accettabile.
    Bene, gente… andate a visitare anche il blog di Antonella e ricordate che lei ha avuto il coraggio di non firmarsi con uno squallido e anonimo nick name. Se fosse per me, su Internet, accetterei solo navigatori che mostrano il loro nome e cognome, numero di telefono e indirizzo.

    ps: non mi dire più “con stima”: mi sembra di essere un vecchio dirigente di un’azienda. Semmai è meglio “ciao, a presto”. 🙂

  13. Beh, allora ho fatto l’ordine su sbc e… attendiamo che venga recapitato.
    Ravenna è bellissima ci sono stata diverse volte, molto molto “fine” come città.
    Il mio blog se hai piacere di visitarlo (o suggerirlo) è http://antonelladibartolomeo.myblog.it lì troverai anche un richiamo fotografico alla mia prima pubblicazione con Tracce di Pescara la mia “Pangea”…
    Poi ho scoperto l’oceano, l’acqua è vita.

    p.s.
    sto ricevendo diversi richiami da parte di amici che mi invitano a non usare il mio vero nome su questi attrezzi telematici… ma è possibile che ci si debba giustificare sempre di tutto anche quando si fanno cose del tutto normali? perchè bisogna sempre “mascherarsi” quando non si fa nulla di male?

    Con stima
    Antonella DiBartolomeo

  14. Lo sai Antonella che a Pescara la mia casa editrice non distribuisce? O meglio, molte librerie, e non solo della tua città, non prendono quasi mai libri di autori sconosciuti, hanno paura di non vendere. Così, i nostri libri, non sono reperibili ovunque. Certo, potresti andare in una libreria di Pescara e ordinarlo, ma credo ci vorrebbero troppi giorni. Invece, andando sul sito del mio editore, e ordinando lì, ti garantiscono (che parolona) il recapito in 2-3 giorni. Sul sito http://www.sbcedizioni.it puoi vedere le librerie dove si può trovare il mio romanzo, ma non credo che ti faresti una passeggiata a… Ravenna per comprarlo! Ti costerebbe caro!
    Le poesie… eh, sì, quelle sì che sono un mercato duro e difficile! Molto più difficile della narrativa e della saggistica, te l’assicuro. Comunque, se vuoi, puoi dirci in questo blog il titolo della tua raccolta, dicci chi sei e dove si può ordinare. Non ti proibisco certo di farti un po’ di pubblicità sul mio blog: la gente deve sapere.
    Ciao.

  15. Ciao Sergio. Penso che ordinerò via online.. comunque vivo a Pescara. Per quanto riguarda il mondo editori, attualmente sto curando direttamente la mia seconda pubblicazione di poesie via online. Penso che sia meno visibile rispetto a quando decidi di farlo con una casa editrice tradizionale ma i costi sono decisamente inferiori (non devi necessariamente autofinanziarti) e poi ha un sapore più artigianale cosi..certo per la pubblicità è più problematico specie nel mondo delle poesie (tutto più complicato a meno che non si è già famosi..).
    I racconti, i romanzi hanno un mercato diverso ..e poi incuriosiscono subito…fin dalla copertina,no?

    Se sai di qualche libreria in zona segnalamela per favore, potresti anche aiutarmi molto quest’anno a fare ….regali natalizi sicuramente più utili all’anima !!!
    Ciao ti saluto

  16. Mi sa che bisogna fare una piccola lezione di ortografia, cara Alessia. Certo, nei blog a volte si scrive veloce, quasi come negli sms, però se entra nel blog qualcuno interessato alla scrittura e vuole muovere i primi passi verso la creatività è bene che sappia che non si può prescindere da certe regole (con i miei allievi, adulti, ho faticato non poco). Per prima cosa il punto esclamativo: mai più di uno alla fine di una frase (vale anche per il punto interrogativo), anche quando vogliamo enfatizzare o sottolineare qualcosa. I puntini: mai più di tre. Parola, tre puntini, spazio.
    Ah… saro’ ha l’apostrofo, invece bisogna scriverlo con l’accento: sarò. E poi… “mangierò”: sei sicura che si scrive così?

  17. X sandra…la scrittrice misteriosa….

    un giorno o l’altro riuscirai a dare voce al tuo sogno…..
    ed io non solo non mangiero’….
    ma saro’ orgogliosa di avere nella mia libreria un pezzo importante prezioso ed unico!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    naturalmente le bozze voglio leggerle…….se non per prima …per seconda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    un bacio la sorella misteriosa!

  18. Mi fa piacere che ti sia piaciuto il libro, Alessia, sorella misteriosa della, per me, meno misteriosa Sandra. I complimenti che si ricevono dai lettori non fanno altro che alimentare la voglia di scrivere in noi che cerchiamo di comunicare sempre qualcosa di positivo a chi compra i libri. Ci fanno piacere anche le critiche, perché ci impongono di scrivere ancora meglio. E il fatto che… tu non abbia mangiato è un buon segno, per me, naturalmente: vuol dire che la storia ti ha catturata. Ed è questa una delle chiavi principali dello scrittore, fare in modo che le parole scritte ti facciano sognare almeno per qualche ora.

  19. ….sono la sorella misteriosa di Sandra…
    “la figlia della notte”…mi e’ piaciuto veramente tanto…
    mi ha cosi’ catturata che mi sono dimenticata di mangiare….i personaggi vivevano nella loro semplicita’ in ogni pagina che leggevo ….!
    Sembrava di conoscerli e di toccarli ….
    Complimenti!!!!
    Alla prox presentazione non manchero’!!
    saluti!

  20. Ehilà, nuvola rosa! Hai ordinato tutti e tre i miei libri? Accidenti… mi fa piacere, molto piacere!
    Ho in cantiere un altro libro, sì, ma è un libro un po’ particolare perché lo sto scrivendo con un’altra persona, e questa persona è un’allieva che ha partecipato al corso di scrittura creativa che ho tenuto a marzo scorso al Caffè Schopenhauer a Livorno. Questa allieva ha talento e le ho proposto di scrivere insieme una storia, e lei ha accettato con grande entusiasmo. Ma per adesso non posso minimamente svelare niente della storia.
    Il libro più bello che ho letto? Non lo so se è il più bello, perché di libri belli ne ho letti molti, ma diciamo che quello più particolare e che amo per l’originalità della storia è Il profumo di Patrick Suskind.