La copertina di La figlia della Notte

262cc9f94a8497a15955e36e3c1d8038.jpgEcco, vi faccio vedere la copertina del mio libro La figlia della Notte. E Notte è maiuscolo perché non si riferisce al periodo di tempo che va dal tramonto all’alba, bensì alla Notte, madre di Nemesi, figura della mitologia greca. Nemesi, la vendetta, che distribuiva il male per compensare il bene. La storia del romanzo ruota intorno ad una vendetta… una lunga vendetta… per generazioni e generazioni…

La copertina di La figlia della Notteultima modifica: 2007-12-08T14:50:00+01:00da sergio0591
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La copertina di La figlia della Notte — 6 commenti

  1. Sono convinta di aver vissuto altre vite. Una, oltre questa, di sicuro. Non ricordo particolari eventi, ma sicuramente ero un essere acquatico. Sono certa. Se chiudo gli occhi e sento scorrere l’acqua, che sia di un rubinetto o di un ruscello, trovo subito una pace profonda. Se poi davanti al mare chiudo gli occhi e sento il rumore delle onde mi viene immediatamente il desiderio di tuffarmi, anche se siamo in inverno, anche se il mare è agitato. Se c’è acqua ci devo essere anch’io. Dentro. Ed è bello pensare che alla vita si arriva trasportati da una tiepida onda di acqua. Inutile dire che non ho un ombrello. E che mi piace leccare la pioggia.

  2. Sì, Cristiana, credo nella reincarnazione, ma, come per tutte le cose misteriose e sconosciute, dobbiamo andarci cauti. Nessuno ha il diritto di dire per certo che: Dio esiste, la reincarnazione esiste, il Paradiso e l’Inferno esistono. Non ne sappiamo niente, se non attraverso testimonianze che risalgono ad un periodo troppo lontano dal nostro, dove l’ignoranza regnava sovrana, dove era facile credere che un fulmine non fosse altro che una punizione che proveniva dal cielo. Odio le persone che danno per scontato che queste cose sono vere. La reincarnazione è un tasto debole che ha bisogno di essere rafforzato dal racconto di gente che ha vissuto esperienze al riguardo. Io ci credo perché spesso, anzi, no, direi qualche volta ho avuto la percezione che il mio spirito avesse già fatto parte di un altro corpo. Due in particolare le volte che ho davvero “sentito”. La prima a Pompei, mentre visitavo gli scavi, nell’interno di una locanda distrutta: sapevo che lì, secoli fa, ci avevo messo piede; mi sono quasi sentito male, nel senso che ho avuto una sensazione di angoscia e di paura. La seconda è stata mentre visitavo una villa del Settecento in Campania, sul mare; davanti ad un quadro di una ragazza dell’epoca, ho avuto lo stesso “malore”. Va bene, diranno gli scettici: e allora? E allora niente, non lo so, che volete che vi dica? Solo se lo proverete anche voi capirete cosa vuol dire essere stati qualcun altro. E poi, diciamocela, la reincarnazione avrebbe un senso ben delineato e logico: fino a che il tuo spirito non si evolve fino a raggiungere la cima di quella scala che porta alla perfezione, sei destinato a reincarnarti. E’ qui il Paradiso. E’ qui l’Inferno.

  3. ciao sergio, hai scritto: “la Morte è come la Vita, perché porta verso altre dimensioni, altre vite, appunto..” credi quindi nella reincarnazione? LA DOMANDA E’ APERTA A TUTTI COLORO CHE VOGLIONO DIRE LA PROPRIA OPINIONE… per raccontare della vostra anima e di cosa abbiamo dentro .. discorsi che nelle corse frenetiche di ogni giorno spesso non si riescono a fare…

  4. Grazie Monica di essere intervenuta nel mio blog. Vedo che hai letto il libro, e… meno male che non hai detto il finale!
    La Morte simpatica… dici; be’, l’iconografia della Morte ce la fa vedere vestita di nero, con una falce in mano e uno sguardo a dir poco inquietante. Non è così; la Morte è come la Vita, perché porta verso altre dimensioni, altre vite, appunto. La Morte ci spaventa solo perché abbiamo paura di abbandonare tutto ciò che di materiale abbiamo qui, anche gli affetti ovviamente, persone care, figli, amici. La Morte, credo, non è così “cattiva”; lo è solo se pensiamo che oltre la vita ci sia il buio.

  5. Nel romanzo di Consani è la figura della “morte” che si fa grande
    é lei la protagonista che decide il quando e il come ed lei che non
    ha fatto morire Lisetta quel giorno.Gioca a nascondino è colei che dirige le sorti di noi viventi. Ha meditato una lunga lunga vendetta
    ma poi alla fine è stata giusta. Quasi quasi mi è pure simpatica……..