Una pagina del mio romanzo “Dieci modi per morire”

 

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Vi regalo una pagina del mio libro:

Vado in un negozio di ferramenta, niente di più semplice. Entro e chiedo della corda robusta. Anzi, prima guardo, mi faccio un’idea, voglio fidarmi di me stesso per primo, la scelgo con gli occhi e con il tatto. Poi ne compro… quanti metri ne compro? Cinque, sei metri? No, troppo corta. Diciamo dieci. E se poi l’altezza del… no, ne compro quindici metri, per sicurezza. Mica posso chiederlo al commesso quanta me ne serve. Comunque meglio abbondare.

Mi chiudo in casa. Questa volta nessun rumore spaventerebbe i bambini di sopra. Per quanto riguarda poi il fatto che i nuovi inquilini del mio appartamento avrebbero trovato la mia anima in giro per i corridoi… be’, cazzi loro! Tanto io non avrei dato loro fastidio o tirato le lenzuola durante la notte. Per di più sarei dovuto finire dritto all’inferno, perché per i suicidi non c’erano che le fiamme immediate, quindi i miei “successori” potevano dormire sonni tranquilli.

Dunque chiudo bene la porta d’ingresso, a mandate e con il lucchetto, a scanso di visite inaspettate. Improbabili ma sempre possibili. Vado… dove vado? Dove cazzo la faccio passare la corda? Attraverso cosa? L’attacco a quel lampadario che viene giù se ci sputi sopra? Al tubo della doccia?

Calma. Il lampadario di solito è fissato ad un gancio robusto fissato a sua volta nel soffitto, dove c’è il cemento. Insomma, se uno ci mette un lampadario di ottone pesantissimo, il gancio regge eccome.

Ma io non sono un lampadario e non peso come un lampadario.

 

Una pagina del mio romanzo “Dieci modi per morire”ultima modifica: 2010-06-07T10:47:01+02:00da sergio0591
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Commenti

Una pagina del mio romanzo “Dieci modi per morire” — 3 commenti

  1. Come mai una tematica simile?
    Sei un po’ come Seneca che ci dice che non bisogna aver paura della morte in quanto quando c’è lei non ci siamo noi e viceversa… 🙂
    Comunque interessante, magari potrebbe (non) servirmi… e complimenti per la tua nuova avventura letteraria, sicuramente incuriosisce.

    Giulia