Università per tutti

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La prima Università nel mondo è nata a Bologna, e di questo ne siamo orgogliosi. Diverse città in Italia hanno le loro Università, e perché non le altre? Impensabile che Roma non possa averne una, ma il problema è che molti studenti non romani, a costo di grandi sacrifici, devono recarsi nella Capitale per studiare. E sono studenti che provengono anche da lontano. Certo, per i ragazzi può essere un’esperienza di vita esaltante trascorrere qualche anno in una delle città più belle del mondo, ma qualche volta, anzi, spesso i genitori non possono permettersi di mantenere i figli agli studi. E non si parla solo di rette e di libri, ma anche di alloggio e cibo. I soliti profittatori fanno pagare anche 500 euro per una stanza da condividere e non esistono controlli per non lasciare mano libera a questi sfruttatori. Mi chiedo: perché non possiamo avere un’Università in ogni città? Livorno, dove vivo, ne avrebbe bisogno. È vero che Pisa, a pochi chilometri di distanza, ne ha una e non è così difficile da raggiungere, ma non vedo la ragione per cui anche Livorno non dovrebbe averla. Le Università portano movimento, giovani, interessi, scambi culturali, divertimento, solarità. I ragazzi che abitano in provincia raggiungerebbero la città senza troppi problemi e non dovrebbero cercare un alloggio per studiare, risparmiando così cifre notevoli. E poi Livorno ha il mare, potrebbe nascere un’Università del Mare, per coloro che vogliono specializzarsi in qualsiasi materia che abbia a che fare con questo elemento. Senza escludere naturalmente ogni altra Facoltà. Mia figlia per esempio frequenta l’Università a Roma, ma lei, fortunata, è nata lì. Spero si renda conto del privilegio che ha, perché a volte nella vita nascere a Roma o a Poggio Verde di Sotto fa la differenza. Una metropoli offre tutto o quasi, Poggio Verde di Sotto o di Sopra può offrire la bellezza della natura, ma nella realtà è abbandonata a se stessa, come ogni piccolo paese o piccola città di provincia. Le nostre città, tutte, hanno bisogno delle Università, elemento indispensabile per socializzare, aprire le menti, imparare senza sopportare sacrifici evitabili.

Università per tuttiultima modifica: 2010-02-19T12:45:00+01:00da sergio0591
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Commenti

Università per tutti — 26 commenti

  1. a Trapani, per esempio, c’è l’università privata con la facoltà di biologia marina !! e non so se è l’unica con questa specializzazione … ciao ciao

  2. Non penso che l’univeristà sia indispensabile…. ci sono persone che vivono benissimo anche senza una laurea e sanno socializzare ed hanno menti molto più aperte rispetto ai dottorini… è una scelta studiare.. non per forza una crescita…
    baci
    Titti

  3. vero, non credoo di avere mai affermato di esserlo, in compenso tu dimostri di avere le idee molto chiare o sbaglio? …un paese dove ancora si da credito (artisticamente) a un Emanuele Filiberto, oppure si lascia che una De Filippi e un Costaanzo facciano il bello e il cattivo tempo in tv……….. hai dimenticato il Grande Fratello, l’Isola dei Famosi, Anno Zero, Matrix, Amici e chi più n ha più ne metta( facendo di tutto un erba un fascio) inerenti al discorso univeresitario. Credevo di avere spiegato le mie povere idee immature in proposito ma vedo che così non è stato, vediamo quindi di sintetizzare, qualità e non quantità, laurea a chi ne saprà fare uso.. Smettiamola di creare laureati analfabeti, idioti dottorati, parassiti sociali, abbiamo già sperimentato in passato l’esame di gruppo ora ne stiamo pagando le conseguenze. Ora abbiamo Cepu e simili che garantiscono di portare alla laurea, giustamente pagando, anche al più idiota degli idioti, si danno lauree ad onorem solo per il gusto di farlo. Di questo passo la laurea diverrà solo un inutile attestato, un altro pezzo di carta a discapito di chi quel “pezzo di carta” se l’è meritato. Mia nonna soleva affermare da buona contadina…. la terra è bassa e a lavorare si fa fatica. Nulla è dovuto, università per tutti, tutti quelli che lo meritano, gli altri si diano da fare
    “Ho stato chiarito”???

  4. Tranquillo refusi, rispondevo anche sul tuo blog solo per farti capire che c’era una tua risposta alle tue parole lasciate qui. In effetti l’argomento sembra essersi modificato strada facendo, e siccome neanche questi commenti sono “inerenti al testo da me postato”, ti invito anch’io a commentare, se vuoi, solo sul problema delle Università. In ogni caso la parola “piagnistei” non mi sembra per niente adatta: le contestazioni sono sempre legittime. Anche se il tuo modo di reagire non mi pare un indice di maturità.

  5. vero hai ragione presumibilmente quel signore piccoletto e sorridente, miliardario che da lavoro a oltre 20.000 dipendenti senza attingere alla casse dello stato, contrariamente ai suoi detrattori (vedi De Benedetti) da quando si è dato alla politica ed ha impedito ad una sinistra sgangherata teocratica ed utopica di arrivare a quel potere che da lungo tempo pregustava è diventato il pericolo n.1 della democrazia, che sia stato a causa sua che è scoppiata la II guarre mondiale?? Se continuiamo di questo passo la sinistra prima o poi riuscirà ad imputargli anche quello trovendo delle ragioni occulte. Pensa te che se avesse cointinuato a farsi i c.. fatti suoi e non fosse entrato in politica, non avesse sottratto la Mondadori ad un emerito approfittarore, ora sarebbe considerato uno benefattore del paese. Già ma non doveva fare lo sgarbo. Ps. se vuoi rispondi, non rispondre o cancella, come preferisci, ma rispondi quì, non tornare da me a postare i piagnistei inutili di scarica sempre sugli altri le proprie incapacità, io sono un fallito e non devo riingraziare nessuno per questo…….. tutta opera mia e ora se mi consenti i commenti presenti sul mio blog e non inerenti al testo da me postato verranno cancellati, sono assolutamente fuori luogo, i miei ossequi

  6. Discutere di politica non mi sembra il caso, anche se, parlando di Università, non potremmo evitare questo argomento. In ogni caso non è certo solo Berlusconi indagato o con la coscienza poco pulita, bensì io sia di sinistra non posso nascondermi evitando di alzare il dito contro poco rispettabili uomini dell’opposizione. E’ nella natura del politico in sé fare del potere una comoda arma per essere al di sopra delle gente comune.

  7. scusa ma preferisco non entrare nel merito della politica, potrei non essere assolutamente d’accordo con le tue affermazioni su chi, cosa, come e perché sia indagato per fatti personali mantre altri illustri personaggi che hanno spremuto l’Italia, avvalendosi della politica non lo siano o lo siano solo di riflesso o con notevole ritardo, ma sempre tenuti nell’ombre coccolati e nascosti, ma sono di sinistra tanto basta. E’ vero l’Italia forse è un paese di merda, ma non è che forse è perché è fatto da “italiani”???????????
    Io almeno lo sono.

  8. Il tuo pessimismo, caro refusi, non è del tutto ingiustificato. Potremmo e dovremmo parlare per ore per venire a capo di questa discussione. E forse non ne trarremmo alcuna conclusione. Quest’Italia (e non solo) è allo sbando, l’istruzione e la sanità non funzionano, i cervelli emigrano, i politici sono corrotti, la mafia e le altre criminalità organizzate hanno messo radici dappertutto, la meritocrazia ha lasciato il posto al nepotismo. Un mio amico dice sempre che “l’Italia è un paese di merda”, un paese dove ancora si da credito (artisticamente) a un Emanuele Filiberto, oppure si lascia che una De Filippi e un Costaanzo facciano il bello e il cattivo tempo in tv. E poi, dulcis in fundo, abbiamo il nostro presidente del Consiglio indagato e con i processi in sospeso, con emittenti televisive e editoria. E poi… e poi… mille altre cose ancora. L’istruzione, e quindi in questo caso le Università, sono un viatico per la conoscenza e la cultura, e dove c’è cultura di solito c’è un mondo migliore. Almeno questo dovrebbe essere il concetto. Poi è chiaro che c’è sempre un Superman che salva il mondo e un antagonista geniale che lo vuole conquistare. Non sempre la genialità è sinonimo di bontà.

  9. temo tu abbia ristretto il “concetto di lavoro” entro confini limitati, e questo è anche il difetto della nostra società, visto che un tempo e anche oggi per la verità se una società voleva o vuole sopravvivere, almeno sino a che non si giunga ad avere robot ed androidi quali forza lavoro, la parola lavoro andava di pari passo con prodotto, di qualsiasi genere agricolo, in primis, ed industriale o vogliamo demandare tutto questo al terzo mondo?? Temo non sia più possibile e l’attuale siituazione ecomica dell’ Europa ne è la dimostrazione, non siamo in grado di fare fronte ai nostri fabbisogni, decisamente eccessivi rispetto al resto del pianeta, sino a quando? Sino a quando Asia ed Africa non si accorgeranno di poter fare a meno di noi, dei nostri mercati, del fatto che siamo dei parassiti. Stiamo diventando una sociatà di servizi…… ma di servizi rivolti a chi??? Temo ci sia troppa demagogia in questa cultura e poco senso pratico. Di questo passo finiremo per cucinare a tavola le nostre belle lauree e che buon pro ci facciano

  10. Mmmmm, caruccio il tuo nuovo look!
    Bè sarebbe giusto che ogni città avesse la propria Università, sarebbe meno dispendioso per i genitori, e tanti insegnanti avrebbero da lavorare… già ma poi chi li pagherebbe?
    Buona serata! :-)))))
    Nadia

  11. Lasciamo da parte la meritocrazia o gli idioti che “si fregiano di lauree immeritate”. Questo è un punto dolente che va risolto con altri metodi ed è lo Stato che deve, anzi, dovrebbe occuparsene. L’Università oggi è un po’ come un Liceo qualche anno fa, nel senso che una volta un diploma poteva soddisfare le esigenze dello studente per poi trovare un lavoro. Di conseguenza se non hai una laurea e una specializzazione è un po’ dura nel 2010 entrare a far parte del mondo lavorativo. Dunque – facoltà diverse a parte – i giovani sentono l’esigenza di avere un’Università vicina, e non sono solo io a dirlo, ma i giovani stessi. Se poi scelgo una facoltà che, supponiamo, a Livorno non c’è, allora d’accordo… emigro. Ma intanto iniziamo a costruire queste benedette Università: i docenti non mancano, l’hai detto, e gli studenti neanche. Discussione aperta…

  12. ciao sergio, innanzi tutto tengo a precisare che il mio commento era di carattere generale e non voleva essere riferimento alla tua città, me ne guarderei bene, non conoscendone esigenze e realtà. Ritengo comunque che, come già detto, oltre ad essere un sogno utopico irrealizzabile, a meno di non limitare ad ogni città specifici atenei e questo di certo n on risolverebbe il problema in quanto chi interessato ad altre materia dovrebbe comunque sottostare alle medesime “migrazioni” già in atto ora, ma presente anche notevoli contro indicazioni considerando l’attuale “utilizzo delle stesse, sia a livello di insegnamento che di studio. Le università necessitano di docenti e di studenti, non dico che manchino, affatto anzi nella maggior parte dei casi sono in esubero se si considera il loro numero sotto un aspetto eterogeneo, il loro numero invece si riduce in modo notevole se invece andiamo a considerare l’aspetto omogeneo di queste due realtà. Troppe volte purtroppo le università diventano in entrambi i casi delle aree di parcheggio per chi non sa coma sbarcare il proprio lunario nella vita. Troppe lauree non si riducono a che dei semplici attestati onorifici da appendere in cornice o a degli “eleganti” pas partout atte a procurare un impiego sicuro in impieghi statali amministrativi, sulla base di concorsi attuali col medesimo concetto. Quante lauree garantiscono il reale valore di chi ne è in possesso? Circolano troppi ignoranti, troppi “idioti” che si fregiano di lauree immeritate. Credo sia giusto consentire lo studio a tutti, ma credo che occorre tornare a considerare anche il “fattore di merito” le reali capacità di chi le frequenta livello di studio e di chi ne è docente. E….. credo che ” l’università per tutti” mal si accordi a “pane per tutti” non nel contesto attuale, non nel valore e nell’uso fatto di una laurea nel nostro paese di questi tempi. Ho scritto di getto e mi scuso per l’eventuale presenza di qualche errore ortografico, ma d’altra parte sono “refusi”, spero di essermi spiegato, ciao

  13. Hai ragione mammola, bisogna essere noi stessi. Ma è una cosa che s’impara con il tempo. Per esempio io adesso, con una donna che mi piace, cerco di non mostrare mai la parte migliore di me, bensì la peggiore, o perlomeno i miei difetti. E’ davvero inutile “abbagliare” l’altra con le proprie virtù, tanto prima o poi anche i vizi vengono allo scoperto. E allora, se ti piaccio per i miei difetti, figuriamoci per i pregi! 🙂

  14. Wow tutto cambiato … mi piace 🙂
    Ciao Sergio, un pò triste il tuo pensiero sull’amore …. può essere che l’amore finisca proprio per quei motivi che, come dici tu, non si sa perché? E se ognuno di noi si chiedesse perché?
    Io vedo esperienze belle, che durano…e quelle che durano poco o niente … vedo anche che spesso è perché crollano le maschere che si sogliono indossare di fronte all’amato…magari se ci sforzassimo di essere più “noi stessi” senza fingere ciò che non siamo … forse si potrebbe avere di più??? … forse …. buona serata a te!

  15. E’ vero Sabrina, abbiamo l’Accademia Navale che non è poco. Ed è motivo di orgoglio. Ma scusa Refusi… ma quali sarebbero le controindicazioni?

  16. A Villa Letizia abbiamo quattro corsi di facoltà diverse, è un buon inizio. Esiste anche una “economia marittima,” che richiama a grandi linee il tuo progetto di università del mare. Certo, siamo una specie di “protesi” della Università degli studi di Pisa. Ma con i tagli che ha dovuto subire la Pubblica Istruzione negli ultimi decenni…bè, dovremmo accontentarci. La sede Universitaria più prestigiosa che abbiamo a Livorno resta quella della Accademia Navale. Giurisprudenza, Medicina, Economia. Lì c’è veramente di tutto. Ogni anno selezionano quaranta aspiranti studenti. Sei dei quali tra i civili. Quella è la vera Università del Mare…e i pisani se la sognano !

  17. è già così difficile mantenere un figlio all’università che per quanto mi riguarda sarebbe impensabile farlo in un’altra città.
    mia figlia l’anno scorso aveva accennato a trasferirsi a bologna con un’amica… per fortuna le loro idee sono cambiate altrimenti avrei dovuto negarle questa possibilità…per me è già tanto riuscire pagare tutto, con i miei contratti da precaria…oggi hai uno stipendio, domani…boh!?
    difatti ogni volta che ho un rinnovo, il primo stipendio va sul libretto postale per l’università. l’anno prossimo proveremo con le borse di studio et voilà.
    è tutto così difficile che a volte penso di non farcela, e poi, magicamente riesco sempre a farcela…sarà che sono positiva e la vita mi ricompensa, non so, sta di fatto che è così.
    ciao sergio

  18. Ciao Sergio, look rinnovato…
    Concordo con cio’ che hai detto…
    Ho vissuto la situazione della figlia pendolare tra Livorno e Firenze fino a poco tempo fa.
    Alzarsi alle 6 ogni mattino, e arrivare in aula e passare la lezione seduta per “terra” perche’ chi prima arriva prima alloggia, non credo abbia contribuito ad invogliarla a proseguire gli studi. Ma Livorno la vedo sempre molto provinciale per aprirsi ad una cultura di accoglienza, e questo riguarda anche il turismo…
    Pero’ non si sa mai…
    Ciao
    Buona serata

  19. Sarebbe veramente bello poter avere l’università in ogni città… e la tua idea dell’università del mare è veramente bella…. chissà che un giorno non possa veramente avverarsi…

    Un saluto e buon fine settimana Sergio!

  20. Ciao Sergio,come stai?……La tua e’ una bellissima idea,sopratutto per i ragazzi e le famiglie che devono affrontare enormi spese,inoltre se ci fosse l’universita’ al mare potrei studiare anche io su di una bella sdraia mentre mi lascio baciare dal sole e soprattutto non sarei l’ignorante che sono, anche se in tutta franchezza reputo certe persone colte molto meno intelligenti di persone che per scuola hanno avuto la vita, troppo piene di nozioni e privi di principi di base e intelligenza naturale, quella che forse coltivi di piu a POGGIO VERDE
    Ma bisogna ammettere che molte persone hanno una e l’altra cosa e non ci resta che ammirarle
    un caro saluto… 🙂

  21. Università del mare… avvisami quando la creeranno che mi iscrivo 🙂
    Grazie del passaggio, un abbraccio e buon wend

  22. Troppo vero quello che scrivi
    e questo fa pensare…
    come mai non si realizza?
    La cultura apre le menti…
    che le apra… troppo?

    Buon fine settimana Sergio
    e grazie delle tue parole da me
    sei fin “troppo” gentile 🙂

    Bricciole……………………………

  23. Mi piace la tua idea… magari si potesse davvero realizzare!! Io per studiare ho dovuto spostarmi a palermo…per due anni ho vissuto lì…poi ho iniziato a viaggiare… spesso perdendo intere giornate tra i ritardi… i guasti… e le rogne di… trenitalia… ^_^

    Grazie del tuo passaggio e del prezioso commento.
    Buon fine settimana.
    y-w