Il burqa da corsa

Forse è l’occhio degli occidentali, ormai abituato alle cosce e alle tette delle veline e delle attrici, o alle chiappe che passano sugli schermi come se fossero gabbiani di passaggio ai quali nessuno presta ormai non più di tanta attenzione; in ogni caso vedere la campionessa d’Asia dei 200 metri correre con “il burqa da corsa” mi ha, potrei dire, rattristato. Non certo perché di Roqaya al-Gassra non sono riuscito a vedere neanche un centimetro quadrato della sua pelle (ad eccezione di quella del viso): con le altre belle, eleganti, muscolose e armoniose atlete potevamo senz’altro rifarci gli occhi. Mi ha disturbato ancora una volta vedere qualcosa di diverso, di molto diverso, di tristemente diverso. Non mi venite a parlare di religione, per favore: molte religioni sono state la rovina delle menti umane, e questa è storia, non lo dico certo io. E l’uomo, cioè il maschio, ha sempre avuto il sopravvento sulla donna, e della donna ha sempre fatto quel che voleva. Non fatemi fare esempi, ci staremmo fino a domani. E’ ancora dura a morire l’infibulazione o l’excissione in certi Paesi africani, o il volto coperto completamente dal burqa. Basta solo questo. Rispetto le culture, perché ho girato mezzo mondo e so che non c’è niente di peggio che criticare gli usi e costumi di popoli lontani fisicamente e culturalmente da noi, e rispetto quindi anche le loro religioni. Ma se certi usi e costumi o tradizioni toccano la dignità o la libertà di un essere umano, allora mi ribello. Mi ricordo che alcuni anni fa la ex-modella somala Waris Dirie iniziò una campagna contro l’infibulazione e l’excissione, cioè il taglio netto del clitoride. Se l’era inventato l’uomo questo bel modo di “difendersi” dalla donna, semplicemente togliendole il piacere. Lo imponeva la loro religione. Indignatevi.

Il burqa da corsaultima modifica: 2008-08-20T16:46:04+02:00da sergio0591
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Commenti

Il burqa da corsa — 19 commenti

  1. Buongiorno Letto e sottoscritto penamente, bhè che dire il tempo cambierà anche loro si il tempo galantuomo per i diriti umani come si e visto nella nostra civiltà. un dolce bacio :-)))))))9

  2. Ciao Sergio,

    Mi chiamo Michele e vivo nel mare opposto al tuo (tra l’altro bellissimo, visto che l’ho visitato in passato anche se un pò più a sud)
    Son passato casualmente nel tuo blog e l’ho trovato molto interessante..
    Riguardo a questo post mi sento in linea di condannare sempre e comunque atti di violenza che non possono trovare giustificazione in nessuna morale o religione. Non ho viaggiato molto ma lavoro con colleghi indiani che hanno abitudini e costumi (soprattutto per quel che riguarda il matrimonio) molto distanti dalle nostre…beh loro mi han comunque fatto capire che qualsiasi cultura va guardata dal di dentro e non giudicata troppo dal di fuori…del resto loro hanno il burqa e noi le veline e i calciatori…il gap culturale non mi sembra incolmabile
    COmunque condivido appieno la tua indignazione per certe pratiche che condanno anche io

    Passa pure nel mio blog quando vuoi…mi farà piacere 🙂
    Ciao
    Michele

  3. L’indignazione c’è e forte..mi sento di colpevolizzare una cultura composta da uomini che indicano certi atti….ma non mi dimentico che anche nel nostro paese le donne subiscono (senza certezza di pena per i colpevoli) sopprusi e violenze.
    Giorgio.

  4. Mi indigno eccome! Le donne continuano a sotto stare a determinate menti malate… il problema è che crescendo in certe culture credono che sia giusto così… lo trovo veramente terribile… si terribile… E’ già difficile trovare un patner capace di farti arrivare a quel bellissimo e unico piacere… non oso immaginare se subisci una menomazione del genere che incubo può essere andare a letto la notte…da donna ti ringrazio per le tue parole… un bacio Sergio… continuo ancora per un pochino le mie vacanze..Titti

  5. non posso che essere daccordo con quanto hai scritto. Ma ringraziamo ancora una volte l’imbecillità di chi, in nome di una non meglio definita tolleranza, ha permesso che si praticasse e legittimasse un ingiustizia nel confronti della donna………… cambieremo mai?

  6. Recenti casi di bimbi morti perche’i genitori gli hanno praticato tale tortura!indignata,schifata,incazzata si..incazzata!Mi fa’schifo Sergio schifo questo e non solo!Buona giornata Sergio un’abbraccio.

  7. ho visto la ragazza ma non conosco la sua storia, non so se quel tipo di tuta le è stato imposto obbligatoriamente o se lo porta con orgoglio. Nel primo caso sì, mi metterebbe tristezza e mi porterebbe all’indignazione, nel secondo no. Ci sono donne che vogliono fortemente tenere il velo e non solo per condizionamento maschile. Maggiore tristezza mi hanno messo certi atleti orientali, provenienti da scuole “speciali” dove si allenano 12 ore al giorno a partire dai 6 anni di età, che non possono uscire, nè andare a scuola, nè innamorarsi fino a quando non hanno compiuto 22 anni. E se falliscono, se subiscono un infortunio, sono fuori. Non solo dai giochi, ma dalla vita. Loro non sono diversi, apparentemente, e forse non disturbano l’occhio occidentale così come una tuta integrale che sembra quella dei pattinatori. Però. La religione, concordo con te, ha portato un danno immenso: ha imposto la paura. É bellissimo il commento che mi hai lasciato sul blog, i sogni sono relativi ed è difficile sceglierli. Grazie

  8. Grazie per avere risposto nel mio blog.
    Grazie soprattutto di non avermi fatto a pezzi le idee, come spesso capita.
    Sono daccordo con quanto hai scritto, ma , credo anche che si possa realizzare se si mantengono i “confini”, per il momento.
    Non credo nella convivenza, nemmeno nell’integrazione, o meglio, ci credo, ma è più una fede nella capacità dell’uomo e nella perfettibilità dei modelli attuali.
    Ecco, adesso non siamo pronti, è presto, semplicemente.
    Stiamo facendo un disastro, non aiuta nessuno, ne tantomeno l’umanità come genere, che da tanti valori specifici si ritroverà con l’assenza di valori.
    Questo, pensa, agli occhi degli stolti viene vista come xenofobia.
    Chiediamo ad un arabo o un cinese come la pensa, e daremo dello xenofobo anche a loro, sono certo.
    La verità è semplice, cosi semplice da non essere accettata.
    Buona giornata.

  9. Grazie, Pony… spero solo che Sofiasax non s’incavoli più di tanto; mi pare una di destra bella tosta! Per questo che dico che oggi né la destra né la sinistra possono rifarsi storicamente a gente come Mussolini o Stalin. Il mondo è cambiato, molti ideali sono cambiati, le purghe fasciste non vanno più di mode, i comunisti che mangiano i bambini ancora meno. I nostri politici devono essere chiari nei loro programmi, esternare il proprio pensiero ideologico, creare qualcosa che aiuti il popolo a crescere culturalmente e professionalmente, e soprattutto risolvere i problemi di primaria importanza: in primis sanità e scuola. La mia idea di sinistra non è quella che se ho dieci devo dare per forza cinque a te: devo solo fare in modo che se sono ricco (magari!), chi è meno fortunato abbia sempre e in ogni caso ciò che un essere umano ha il diritto di avere. E cioè una casa, un lavoro e essere curato gratis se sei ammalato.

  10. weeeeee ciao sergio, sottoscrivo quasi ogni parola, è questo che non vigliono capire, basta riferikmenti al passato, idde un po più nuove ef resche per i nuovi vecchi fascisti, niente antisemitismo, niente anti americanismo, niente più collegamenti col terrorismo medio orientale di cui siamo pieni, ecco, basta col duce e il suo armemntario ideologico stantio, hai colto nel segno sergio

  11. Buona…notte, ho letto il post e condivido l’indignazione.
    Io nel mio blog ne parlo parecchio, di questo e di altro, ma non credo che ricambieresti la condivisione.

  12. Vero… le donne sono ancora troppo sottomesse agli uomini… negli altri paesi, però. Condivido il pensiero di Stefania perchè anch’io credo che ancora oggi ci siano uomini che vorrebbero vedere la donna oggetto senza cervello sul quale poter fare i propri comodi… ma da noi non è troppo difficile sfuggire a questo destino. Non ci sono leggi che impongano di stare insieme a questi uomini (avrei qualche perplessità a chiamarli così…) oppure strumenti che ti bastonino se provi a raggiungere qualcosa che ti faccia stare meglio. Certo, so che spesso le donne restano in queste siuazioni per amore, magari io sarò una di quelle (non penso, ma mai dire mai!), credo però che questa situazione non sia nemmeno lontanamente paragonabile a quella delle donne islamiche!
    Un saluto a tutti…

  13. Ma sì, forse non hai tutti i torti, Stefania: sono ancora molti gli uomini che simbolicamente metterebbero il burqa alle donne. Basta vedere chi nel mondo ha il potere in mano, e parlo di quel Potere che può cambiare le sorti dell’intero globo, non il potere spicciolo di un dirigente d’azienda o di un ricco commerciante di diamanti. I vertici – quelli dove oltre c’è il nulla – sono in mano a poche persone, uomini appunto, che se vogliono possono far scoppiare una terza guerra mondiale, cambiare il modo di vivere, opprimere i popoli e sfruttarli. La donna è un contorno, un comodo contorno. E sai qual è il detto più idiota che va tanto di moda? “Dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna”. Che cazzata! Diciamo pure che “davanti a un grande uomo c’è sempre una donna”: per ben altre ragioni.

  14. mi indigno!
    ma sai quanti uomini ci sono ancora in circolazione che il burka simbolicamente lo vorrebbero mettere in capo alle loro donne?
    Non ne usciremo mai da questa lotta di merda uomo-donna
    tanti bei discorsi, ma alla fine…il burka piacerebbe a quasi tutti i maschietti…
    dignita’…sensibilita’…quanto devono urlare ancora le donne per avere questi diritti? diritti!
    ciao sergio, un salutino forse non troppo allegro.